Prague Castle

WIKIMEDIA COMMONS

"Famiglia, palestra di umanità": chiuso l'incontro dei vescovi orientali a Praga

Fissato il prossimo incontro a Fatima, ad ottobre 2016

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

La difesa della famiglia, quale “laboratorio e palestra di umanità”, ma anche la situazione in Ucraina ed il confronto delle Chiese dell’Europa centro-orientale con la società civile. Questa l’agenda dei lavori che ha visto impegnati i vescovi cattolici orientali nel loro incontro annuale, che si è concluso ieri a Praga, nella Repubblica Ceca. Oltre 40 i presuli presenti per un evento che si è posto anche nel percorso preparatorio al prossimo Sinodo generale ordinario sulla famiglia, in programma in Vaticano dal 4 al 25 ottobre.

Come sottolineato dal comunicato finale dei lavori, “le Chiese cattoliche orientali dell’Europa dicono il loro sì alla famiglia, cellula fondamentale della società umana”, luogo di “crescita culturale e intellettuale, emotiva e sociale”, in cui “si compie il disegno di Dio su ogni uomo”.

La famiglia è “Chiesa domestica”, “laboratorio e palestra di umanità”, in cui avviene “la trasmissione della fede e dove si imparano anche i principi fondamentali del vivere insieme”, prosegue la nota. E sottolinea che “nei momenti bui della storia di numerosi Paesi dell’Europa centro-orientale, sono state le famiglie a mantenere viva la libertà della persona, le varie identità nazionali, il loro ricco patrimonio culturale e spirituale. E sono state le famiglie cristiane a mantenere viva la fede in Dio e la speranza in un futuro migliore”, .

In vista del prossimo Sinodo, dunque, i partecipanti all’incontro confermano “la priorità della famiglia nella pastorale ordinaria delle rispettive Chiese”, impegnandosi “a promuovere una sempre più accurata preparazione al sacramento del matrimonio, ad accompagnare e guidare spiritualmente le famiglie; a sostenere e promuovere le comunità familiari e le parrocchie”, per “testimoniare la bellezza di essere una comunione di persone ad immagine di Dio”.

Nel documento finale viene espressa poi particolare vicinanza verso tutte le famiglie, in particolare di quelle che “attraversano momenti di crisi o di difficoltà, le famiglie povere e disagiate che si sentono escluse dalla società”: “La Chiesa è e sempre sarà loro accanto pronta a tendere una mano amica, portando il sollievo e la misericordia di Dio”, affermano i vescovi cattolici orientali.

Lanciano quindi un appello ai governi affinché, “in tempi di grande vulnerabilità e di grande crisi morale, economica e sociale”, diventino “sempre più consapevoli dell’importante ruolo di coesione sociale ed educativo della famiglia, quando legiferano su di essa, sul lavoro e sulle migrazioni”.

Riguardo, invece, alla situazione dell’Ucraina, definita “il più grande disastro umanitario dalla caduta del regime totalitario”, i presuli ribadisco la loro solidarietà alla popolazione locale, “soprattutto ai greco cattolici”, esortandoli a “proseguire il cammino di dialogo ed unità tra le Chiese cristiane del Paese”, contrastando così “un particolare atteggiamento di disinformazione, riscontrabile a livello internazionale.

“La ricostruzione della coesione sociale passa innanzitutto attraverso un cammino di conversione, unica arma di fronte a quanti pensano alla corruzione quale unico principio regolatore della società”, si legge. In quest’ottica, i presuli ricordano la generosità delle varie Caritas nazionali ed esortano ad una rinnovata solidarietà, perché “fame e indigenza non vanno in ferie!”. 

I vescovi cattolici orientali esprimono infine “particolare preoccupazione per un atteggiamento troppo ‘discrezionale’, ed al limite della discriminazione, di numerose amministrazioni locali che sembrano voler attaccare la Chiesa cattolica sotto il profilo amministrativo, economico e finanziario”. Viene pertanto evidenziata, da un lato, “la necessità che le Chiese nazionali e locali lavorino per una sempre maggiore trasparenza nella gestione delle loro finanze e si allineino ai modelli di gestione in vigore nei rispettivi Paesi”; dall’altro, che, “di fronte ai vari tentativi di screditare la Chiesa in questo campo e dopo aver appurato l’infondatezza delle accuse”, la magistratura operari “con imparzialità e sulla base di un diritto che deve essere uguale per tutti”.

​I lavori si sono conclusi ieri con la celebrazione della Divina Liturgia nella cattedrale greco cattolica di San Clemente. All’incontro, patrocinato dal Consiglio delle Conferenze Episcopali d’Europa (Ccee), ha partecipato, tra gli altri, mons. Cyril Vasil’, segretario della Congregazione per le Chiese Orientali che ha portato il saluto del prefetto del Dicastero, il card. Leonardo Sandri. Presenti nche padre Lorenzo Lorusso, sotto-Segretario della medesima Congregazione, e mons. Duarte da Cunha, segretario generale del Ccee, che ha portato i saluti del presidente dell’organismo, il card. Péter Erdő.

Il prossimo incontro si svolgerà a Fatima, in Portogallo, ad ottobre 2016.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione