"Facciamo memoria del nostro passato davanti a Dio"

Durante l’omelia a Santa Marta, papa Francesco esorta a non affannarsi troppo del presente

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Fare memoria della nostra vita, nella nostra preghiera quotidiana. È in questa chiave che papa Francesco ha preso in esame le Letture di oggi, durante la messa mattutina a Santa Marta. A partire da San Paolo (Gal 1-13-24) che non dimentica il suo passato di peccatore.

Dio ci sceglie, fa con il suo popolo quello che “fa con ognuno di noi” e questa è “una grazia d’amore”, ha spiegato il Papa. L’esempio di Paolo, ha aggiunto, è quello di un uomo che “fa memoria di questa realtà ma nella sua concretezza”, confessando di essere stato “cattivo” e “persecutore”: in altre parole, “fa memoria del suo cammino e così incomincia a fare memoria dall’inizio”.

Fare memoria del proprio passato, però, “non è molto comune tra di noi”, ha osservato il Santo Padre. Tuttavia, ognuno di noi ha “una storia di grazia, una storia di peccato, una storia di cammino” e “fa bene a pregare con la nostra storia”: chi lo fa rende “gloria a Dio”.

E San Paolo “fa memoria dei suoi peccati”, vantandosi con queste parole: “Sono stato peccatore ma Cristo crocefisso mi ha salvato”. Così siamo invitati a fare tutti noi.

L’atteggiamento erroneo ricorrente, tuttavia, è quello di Marta, cui Gesù dice: “Tu ti affanni e ti agiti per molte cose, ma di una cosa c’è bisogno. Maria ha scelto la parte migliore” che è proprio “sentire il Signore e fare memoria”.

È impossibile “pregare ogni giorno come se noi non avessimo storia. Ognuno di noi ha la sua. E con questa storia nel cuore andiamo alla preghiera, come Maria. Ma tante volte siamo distolti, come Marta, dai lavori, dalla giornata, dal fare quelle cose che dobbiamo fare, e dimentichiamo questa storia”, ha affermato il Pontefice.

La relazione di ognuno di noi, inoltre, “non incomincia il giorno del Battesimo”, poiché “lì è sigillata”, ma incomincia “quando Dio, dall’eternità, ci ha guardati e ci ha scelto”.

Ognuno, dunque, fa memoria della scelta di Dio per noi, della sua promessa che “mai delude” e che è la “nostra speranza” e del “nostro cammino di alleanza”. Questa è la “vera preghiera”.

Papa Francesco ha concluso l’omelia, invitando a pregare il Salmo 138: “Signore, tu mi scruti e mi conosci. Tu conosci quando mi siedo e quando mi alzo. Intendi da lontano i miei pensieri, osservi il mio cammino e il mio riposo”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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