Evangelizzazione: l'Europa tende la mano all'Africa

Al via all’Ateneo Regina Apostolorum il Simposio a cura del CCEE e del SECAM

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di Luca Marcolivio

ROMA, lunedì, 13 febbraio 2012 (ZENIT.org) – Si è aperto oggi presso il Pontificio Ateneo Regina Apostolorum, il secondo Simposio dei Vescovi Europa-Africa, in prospettiva del prossimo Sinodo per la Nuova Evangelizzazione, in programma per il prossimo ottobre.

Il Simposio, il cui tema è L’Evangelizzazione oggi: Comunione e collaborazione Pastorale tra l’Africa e l’Europa, è promosso dal Consiglio delle Conferenze Episcopali Europee (CCEE) e dal Simposio delle Conferenze Episcopali d’Africa e del Madagascar (SECAM).

All’apertura dei lavori il cardinale Policarpo Pengo, presidente del SECAM, ha sottolineato l’impegno della Chiesa africana di “diventare ogni giorno di più una benedizione” per il continente nero e per il mondo intero.

A portare i saluti del presidente del CCEE, cardinale Peter Erdo, è stato il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della CEI e vicepresidente del CCEE. La nuova evangelizzazione, ha affermato Bagnasco, è necessaria per proteggere sia Europa che Africa da “derive individualiste e nichiliste che inaridiscono ogni vivere personale e comunitario”.

Il presidente dei vescovi italiani ha messo in guardia dal pericolo che un eventuale progresso materiale dell’Africa possa avere, come rovescio della medaglia, “l’invasione del consumismo sfrenato”, con il risultato di corrodere “il modo di pensare, le aspettative e quindi le grandi tradizioni, i valori più veri, il senso di appartenenza ad una comunità e ad un popolo, la solidarietà fraterna”.

In questo senso il “dialogo operoso” tra Europa ed Africa non potrà limitarsi al “piano della solidarietà materiale” ma dovrà concernere anche la “reciprocità culturale ed ecclesiale”.

Nel corso della propria relazione introduttiva, il cardinale Thèodore Adrien Sarr, arcivescovo di Dakar, ha ricordato in sintesi il percorso effettuato fino ad oggi. Al primo simposio, tenutosi a Roma nel 2004, è seguito un convegno sulla schiavitù in Ghana nel 2008, infine un terzo colloquio, sulla situazione della missio ad gentes, ha avuto luogo ad Abidjan, in Costa d’Avorio, nel 2010.

L’esigenza è dei vescovi europei ed africani è quella di “unire le proprie forze i propri mezzi per annunciare meglio il Vangelo agli uomini e alle donne di oggi, in tutti i paesi e i continenti”, ha dichiarato il porporato africano.

Ha poi preso la parola il cardinale Josip Bozanic, arcivescovo di Zagabria. “Vogliamo parlare di evangelizzazione partendo da un’esperienza di vita, la nostra comunione, e in vista di una missione specifica, quella del pastore”, ha detto il presule croato.

In proposito l’arcivescovo di Zagabria ha aggiunto che le preoccupazioni pastorali sono “sia sociali che spirituali” e queste ultime non vanno contrapposte né separate ma viste come “dimensioni di uno stesso sviluppo integrale della persona e della società umana”.

A tal proposito il cardinale Bozanic ha citato la Caritas in Veritate dove papa Benedetto XVI ricorda che “l’umanesimo che esclude Dio è un umanesimo disumano” e che solo una sua impostazione aperta alla trascendenza può aiutare nella “promozione e realizzazione di forme di vita sociale e civile” (CV 78). Nella pastorale, ha proseguito il porporato, bisogna essere “aperti all’ispirazione dello Spirito Santo”.

Anticipando i contenuti del Simposio, Bozanic ha fatto cenno ad uno “sguardo sull’uomo”, non tanto di carattere sociologico, quanto di uno “sguardo di fede che comprende l’uomo”.

Un secondo momento riguarderà quello che la Chiesa può offrire all’uomo e al mondo, “per focalizzare l’Unica vera e completa risposta: Gesù Cristo”. Si discuterà in modo particolare del presente dell’evangelizzazione in Europa e in Africa e delle sfide in atto.

Un terzo momento di discussione avrà ad oggetto il futuro e “le azioni concrete che potranno essere sviluppate insieme, tra le comunità africane e quelle europee”.

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ZENIT Staff

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