Evangelizzazione e vocazione sono due elementi inseparabili

Il Presidente dell’Unione dei Superiori Generali (U.S.G.) spiega che il criterio di autenticità di un buon evangelizzatore è la sua capacità di suscitare vocazioni

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del rev. Pascual Chavez Villanueva, S.D.B.

CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 14 settembre 2012 (ZENIT.org) – Riportiamo di seguito l’intervento del rev. Pascual Chavez Villanueva, S.D.B., Rettore Maggiore della Società Salesiana di S. Giovanni Bosco (Salesiani), alla settima Congregazione Generale del Sinodo dei Vescovi (12 ottobre 2012).

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Evangelizzazione e vocazione sono due elementi inseparabili. Anzi, di maturare progetti di vita evangelica, di coinvolgere interamente la persona di coloro che sono evangelizzati, sino a renderli discepoli, testimoni ed apostoli.

Sentiamo oggi, più forte che mai, la sfida di far sì che la pastorale ecclesiale diventi realmente vocazionale, promuovendo una cultura vocazionale, cioè un modo di concepire e di affrontare la vita come un dono ricevuto gratuitamente da Dio per un progetto o una missione secondo il suo disegno.

Vivere questa cultura vocazionale richiede lo sforzo di sviluppare particolari atteggiamenti e valori: la promozione e la difesa del valore sacro della vita umana, la fiducia in sé e nel prossimo, l’interiorità che permette di scoprire in sé e negli altri la presenza e l’azione di Dio, la disponibilità a sentirsi responsabili ed a lasciarsi coinvolgere per il bene degli altri in atteggiamento di servizio e di gratuità, il coraggio di sognare e di desiderare in grande, la solidarietà e la responsabilità verso gli altri, soprattutto i più bisognosi.

All’interno di questo contesto o cultura vocazionale la pastorale in genere, e quella giovanile in particolare, deve proporre ai giovani i diversi cammini vocazionali – matrimonio, vita religiosa o consacrata, servizio sacerdotale, impegno sociale ed ecclesiale – ed accompagnarli nel loro impegno di discernimento e di scelta.

Questo Sinodo della Nuova Evangelizzazione deve aiutare tutti i pastori ad essere per i giovani vere guide spirituali.

I contenuti di una autentica cultura vocazionale riguardano tre aree: quella antropologica, quella educativa e quella pastorale. La prima si riferisce al modo di concepire e presentare la persona umana come vocazione; la seconda mira a favorire una proposta di valori congeniale alla vocazione; la terza fa attenzione al rapporto tra vocazione e cultura obiettiva e ne ricava conclusioni per il lavoro vocazionale.

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ZENIT Staff

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