Evangelium Vitae: i ginecologi cattolici sulla scia dei papi

L’AIGOC celebra il ventennale dell’enciclica confermando la propria fedeltà al magistero sulla vita

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Nell’anniversario dei 20 anni dell’Evangelium Vitae, l’Associazione Italiana Ginecologi e Ostetrici Cattolici (AIGOC), che il 25 marzo 2015 ricorda anche il sesto anno di nascita dell’Associazione, partecipando al convegno teologico, scientifico, pastorale con la veglia per la vita in Assisi a Santa Maria degli Angeli, vuole rinnovare il grazie al Signore per aver messo nel cuore di tutti i suoi aderenti il desiderio di servire la Chiesa e il suo Magistero con tutti i doni culturali ed umani che ogni singolo membro dell’Associazione ha ricevuto.

“Occorre una generale mobilitazione delle coscienze e un comune sforzo etico, per mettere in atto una grande strategia in favore della vita. Tutti insieme dobbiamo costruire una nuova cultura della vita”, si legge in un comunicato dell’associazione.

La cultura della vita sta alla base ed è il presupposto ineludibile per sviluppare qualunque aspetto di una autentica ecologia del creato. Questo

appello di San Giovanni Paolo II, fatto con l’enciclica Evangelium Vitae, seguiva quello lanciato dal Beato Paolo VI il 25 luglio 1968 nella enciclica Humanae Vitaeperseverino (i medici e i membri del personale sanitario) dunque, nel promuovere in ogni occasione le soluzioni, ispirate alla fede e alla retta ragione e si sforzino di suscitarne la convinzione e il rispetto nel loro ambiente.

Così gli uomini di scienza, e in modo speciale gli scienziati cattolici, contribuiranno a dimostrare con i fatti che, come la Chiesa insegna, non vi può essere vera contraddizione tra le leggi divine che reggono la trasmissione della vita e quelle che favoriscono un autentico amore coniugale”.

Ragione e vita non si oppongono, così come non si oppongono verità e scienza. L’AIGOC ha raccolto l’invito di questi due grandi Papi con una

metodologia ispirata al servizio ed alla carità che un altro grande Papa ha promulgato nell’enciclica Deus Caritas Est: Benedetto XVI.

Papa Francesco, lanciando la grande offensiva contro la cultura dello scarto, supporta in maniera inequivocabile tutto l’impegno che in questi 6 anni l’AIGOC ha profuso in difesa delle vite deboli e nel lanciare una cultura dell’amore fecondo e responsabile, che mira a proporre una pedagogia che supporta l’autentico amore umano e il vero significato della sessualità, del matrimonio e della famiglia.

L’AIGOC è impegnata affinché il valore incomparabile della persona umana e della famiglia cristiana venga sempre più riconosciuto e la sua grandezza e preziosità venga difesa, promossa, insegnata e diffusa. “Comportatevi come figli della luce per realizzare una svolta culturale”, afferma il capitolo 95 dell’Evangelium vitae. Cosa significa per noi? Significa che il bene prezioso della verità sulla persona umana, deve illuminare e deve essere promulgato proprio come fanno i figli della luce. E quale impegno più proprio di quello di far risplendere la verità?, come giustamente afferma San Giovanni Paolo II nella Veritatis splendor.

San Giuseppe Moscati, patrono dell’AIGOC, ha speso delle parole splendide sulla verità: “ama la verità, mostrati qual sei e senza infingimenti e senza paure e senza riguardi e se la verità ti costa la persecuzione e tu accettala; e se il tormento e tu sopportalo! E se per la verità dovessi sacrificare te stesso e la tua vita, e tu sii forte nel sacrificio”.

Chesterton, un secolo fa, profeticamente ammoniva: “noi ci ritroveremo a difendere l’incredibile sensatezza della vita umana”. È quello che sta avvenendo in questi decenni: la sensatezza è nella dignità dell’essere umano, è nella sua appartenenza a un tracciato che respira l’eternità così

afferma Hanna Arendt: “Gli esseri umani anche se moriranno, non nascono per morire ma per incominciare”. Abbiamo sviluppato sinergie con la Mater Care International, i Centri Aiuto alla Vita e i Movimenti per la Vita , l’Associazione Pro Vita, i Giuristi per la Vita e tante altre realtà regionali e nazionali.

In questo giorno speciale che ricorda i 20 anni dell’Evangelium Vitae, vogliamo ricordare il passaggio fondante che l’informazione diventi conoscenza, che la conoscenza porti alla consapevolezza e che il sapère possa portare al sapere cioè l’assaporare il gusto di servire la persona umana perché essa è la vera grande bellezza.

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ZENIT Staff

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