Europarlamento: studenti chiedono la difesa dei diritti in Venezuela

Contro la repressione del regime di Hugo Chávez

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BRUXELLES, mercoledì, 10 ottobre 2007 (ZENIT.org).- In Venezuela si è formato un imponente movimento studentesco in difesa dei diritti umani, che raccoglie 200.000 giovani di 50 Università ed ha eletto un “parlamento” di 160 membri.

Diritto alla vita, libertà di religione, libertà di pensiero e di espressione, libertà di associazione e di azione sociale e politica per tutti i cittadini, sono questi gli obiettivi dichiarati dagli studenti per conseguire unità, pace e riconciliazione per tutto il popolo venezuelano che, sorprendendo Osservatori e Governo, si è ritrovato spontaneamente in piazza al grido di “libertà!”.

Il metodo dei giovani è la scelta “non violenta”; tuttavia i loro ripetuti interventi, ripresi dai mezzi di comunicazione di massa, hanno causato la repressione del regime di Hugo Chávez.

Oggi nel grande Paese latino americano vi sono perseguitati politici solo a causa delle loro pacifiche manifestazioni di dissenso, che procurano loro l’accusa di tradimento e la vecchia definizione di “agenti della CIA”, abusata da tutti i regimi totalitari, perché di facile presa sulla gente.

Gli studenti venezuelani hanno deciso di dire la verità, denunciando al mondo la situazione reale; per questo sono oggetto di azioni repressive da parte del regime che ignora i diritti umani.

I giovani ricordano inoltre che i beni costituiti in anni di lavoro e con sacrifici, anche da parte della comunità straniere che vivono da anni nel Paese, rischiano di divenire proprietà dello Stato socialista che si tenta di imporre.

Per tale ragione, quattro Rappresentanti del Parlamento degli studenti venezuelani hanno visitato in questi giorni il Parlamento europeo.

Geraldine Álvarez, Ronel Gaglio, Rodrigo Diamanti ed Elisa Tótaro hanno incontrato il Presidente del Parlamento Hans-Gert Pöttering, il Vice Presidente Mario Mauro e numerosi Deputati interessati a conoscere direttamente ciò che sta accadendo in Venezuela.

In particolare, i giovani hanno chiesto alle Istituzioni europee di inviare una delegazione per verificare lo svolgimento del referendum indetto all’inizio del prossimo dicembre, che comprenda anche Esperti di voto elettronico, recentemente adottato, ed il cui controllo democratico è assai problematico.

Chàvez ha indetto la consultazione per modificare la Costituzione, che attualmente gli vieta di ricandidarsi, consentendogli la possibilità di candidatura a vita, ed anche per rivedere l’assetto amministrativo dello Stato che garantirebbe così un ancor più rigido controllo del potere centrale.

Gli studenti hanno poi chiesto l’invio di una missione di Parlamentari europei, affinché verifichino il rispetto dei diritti umani, in un dialogo aperto anche con la società civile e le forze di opposizione.

Il Presidente Pöttering, il Vice Presidente Mauro e gli altri Deputati hanno espressamente assicurato la loro attenzione e il loro fattivo interessamento.

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ZENIT Staff

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