“Europa per Cristo!”, un progetto per ridare speranza ai cristiani

Intervista a Martin Kugler, storico e promotore dell’iniziativa

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ROMA, mercoledì, 1° febbraio 2006 (ZENIT.org).- Lo storico Martin Kugler, autore di una tesi sulla “resistenza dei cristiani contro il nazismo”, ha lanciato insieme alla moglie, Gudrun Kugler-Lang, un progetto dal titolo “Europa per Cristo!”.

L’obiettivo: ridare coraggio ai cristiani e aiutarli a contribuire allo sviluppo dell’Europa. In quest’intervista concessa a ZENIT, il Direttore di “Kairos”, società di consulenza per le organizzazioni senza scopo di lucro, spiega in concreto in cosa consiste questa iniziativa, sostenuta dalla sezione tedesca dell’associazione “Aiuto alla Chiesa che soffre”.

Lei porta un adesivo che riproduce la bandiera dell’Unione Europea leggermente modificata. Le stelle gialle sul fondo azzurro formano la figura di un pesce, simbolo del Cristianesimo. E sotto, la scritta “europe4christ.net”. Cosa significa “Europa per Cristo!”?

M. Kugler : Con “Europa per Cristo!” si vuole da una parte ricordare ai cristiani che il nostro continente è così strettamente legato al Vangelo che un futuro senza Cristo e i valori cristiani sarebbe impensabile. Il nostro desiderio è anche di aiutare i cristiani a venire fuori dal doppio ghetto in cui si trovano: il primo, quello dell’indifferenza e della mancanza di speranza di fronte alla politica e alla cultura; il secondo, il ghetto imposto dal mondo esterno, come quello emerso chiaramente nel caso di Rocco Buttiglione.

In nome di un’idea totalmente falsa di tolleranza, si osserva negli ultimi anni un’intolleranza sempre più generalizzata, verso le convinzioni cristiane, giudicate sommariamente come fondamentaliste. Vogliamo cercare di ravvivare un clima di speranza, invitando i cristiani di tutti i Paesi europei a intraprendere un nuovo sforzo comune con un’autocoscienza rinnovata.

In cosa consiste in sostanza questo impegno?

M. Kugler: Noi abbiamo costruito questo progetto, che è realmente ecumenico, su tre pilastri fondamentali. Il primo è l’invito rivolto a ciascuno a pregare un Padrenostro per un’Europa impregnata di valori cristiani, ogni giorno, preferibilmente verso mezzogiorno. I cattolici sono invitati a pregare anche l’Angelus.

Il secondo è una lettera informativa mensile sui temi d’attualità inerenti il punto di congiunzione tra Cristianesimo e società. Gli articoli sono scritti da personalità come Rocco Buttiglione, ministro per i beni e le attività culturali, con il quale abbiamo parlato di recente, o la filosofa di Dresda, Hanna Barbara Gerl-Falkovitz. L’intento è quello di offrire sinteticamente ai cristiani le argomentazioni che gli consentano di affrontare sia le piccole discussioni, sia i grandi dibattiti.

Il terzo pilastro deriva dagli altri due e potrebbe essere descritto con i concetti di “sensibilizzazione”, “coraggio” e “impegno politico e culturale”. Il nostro adesivo con il pesce europeo, visibile ormai su migliaia di auto, borse, ecc., rappresenta questa voglia di suscitare coraggio e di dare un impulso positivo ai cristiani.

Lavorate a stretto contatto con i Vescovi europei?

M. Kugler: Abbiamo informato del progetto alcuni Vescovi europei come il Cardinale Schönborn (Vienna), il Cardinale Meisner (Colonia) e l’Arcivescovo Dziwisz (Cracovia), e le loro reazioni sono state molto positive. Alcuni rappresentanti della Chiesa protestante e anglicana ci appoggiano, come ad esempio il fondatore dei corsi Alfa, Nicky Gumble. Ma per noi è importante soprattutto l’impegno dei laici che hanno oggi accesso ai settori della società di cui sia i Vescovi che i sacerdoti non sono esperti.

A quali settori si riferisce?

M. Kugler: Mi riferisco ad ambienti politici, ai settori dell’economia, dell’arte e della cultura, e ogni ambito dei mezzi di comunicazione, in cui ogni cosa è governata dal relativismo e in cui praticamente ogni forte convinzione religiosa è vista con diffidenza. Persino gli stessi intellettuali dichiaratamente non cristiani hanno evidenziato il fatto che il comportamento degli europei è insensato, che si danno la zappa sui piedi rinnegando i valori del Vangelo o considerandoli come una questione privata.

Quali sono gli obiettivi e le aspettative a medio e lungo termine di “Europa per Cristo!”?

M. Kugler: Abbiamo aperto una raccolta di firme sul nostro sito www.europe4christ.net , come modo per rendere i cristiani in Europa veramente presenti in forma attiva. L’intenzione è quella di lanciare una scintilla che possa ridare coraggio e suscitare l’iniziativa della gente. A lungo termine, l’obiettivo è di convincere la società e il potere legislativo della imprescindibile necessità di proteggere la dignità della persona.

Qual è la speranza più grande che vuole trasmettere alla popolazione europea?

M. Kugler: Vogliamo dire agli europei che se si recupera il senso spirituale e concreto della comunione dei santi molte cose nella società europea cambierebbero.

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ZENIT Staff

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