Etiopia: la Chiesa promuove i diritti delle donne africane

I missionari chiedono aiuti per costruire una chiesa

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ADDIS ABEBA, lunedì, 21 febbraio 2011 (ZENIT.org).- I missionari cattolici in Etiopia stanno avendo un impatto diretto nella promozione della dignità della donna, favorendo l’uguaglianza e l’educazione delle ragazze.

L’associazione cattolica internazionale Aiuto alla Chiesa che Soffre (ACS) sostiene questi missionari e ha riferito degli effetti dell’azione ecclesiale sulla tribù Borana Oromo, nel sud dell’Etiopia.

Nella cultura locale, le ragazze in genere venivano date in moglie senza poter rifiutare. Se una ragazza restava incinta prima del matrimonio, veniva venduta a una tribù nemica.

La Chiesa ha lentamente cambiato questi costumi, insegnando l’uguale dignità di donne e uomini di fronte a Dio.

I missionari cattolici hanno riferito di un crescente interesse per l’istruzione, anche quella delle ragazze.

“Incoraggiamo le persone a mandare i figli a scuola e ad amare l’apprendimento”, ha detto padre Boniface Isenge, un missionario che lavora con gli abitanti della zona.

ACS ha sottolineato che l’istruzione ha aiutato la gente a migliorare le proprie condizioni di vita, a salvaguardare i propri diritti e a comprendere la fede leggendo la Bibbia.

“La gente ama ascoltarci”, ha confessato padre Isenge. “Le persone sono molto ospitali e quando siamo andati da loro hanno subito condiviso il cibo e il latte che avevano con noi”.

“Sanno che siamo qui per aiutarle”, ha aggiunto il sacerdote. “Condividiamo tutto con loro, andiamo a prendere l’acqua insieme, facciamo i viaggi a piedi con loro”.

Evangelizzazione

Il presbitero ha sottolineato che quando è arrivato nella regione doveva imparare la lingua locale, e la gente era molto contenta di sentire uno straniero che la parlava.

Questo processo, ha aggiunto, ha aiutato il suo lavoro, visto che la gente lo ascolta attentamente per correggerlo. “Questa è parte della mia gioia”, ha confessato.

Padre Isenge ha quindi rimarcato la necessità di costruire una chiesa nella zona in cui opera, vicino al villaggio di Hako Bake, dove si trova il mercato principale della regione.

Anche se i sacerdoti Spiritani hanno costruito alcune scuole e delle chiese, la più vicina è a dieci miglia di distanza.

“L’opera di evangelizzazione che vogliamo avviare a Hako Bake punterà a raggiungere ogni settore della vita dei locali”, hanno affermato i missionari in una lettera inviata ad ACS.

L’associazione ha quindi inviato 15.000 euro per sostenere l’opera di costruzione della chiesa, che per padre Isenge permetterà che la fede getti “profonde radici” nella regione.

Sono soprattutto i giovani, e in particolare le ragazze, ad abbracciare la fede cristiana, ha indicato.

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ZENIT Staff

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