Eterologa: documento approvato delle Regioni pone il "rischio eugenetica"

Lo afferma il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, la quale ribadisce la necessità di una legge sul tema per sciogliere i nodi etici

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Le Regioni hanno approvato questa settimana le linee guida sulla fecondazione eterologa, ma il fatto non rappresenta ancora un motivo per cui credere che la questione sia chiusa. Il ministro della Salute, Beatrice Lorenzin, ha infatti ribadito ieri quanto lasciava intendere nei giorni scorsi, ossia che è necessario un passaggio parlamentare per affrontare i nodi etici che le linee guida delle Regioni non hanno sciolto.

“Il testo del decreto approvato dalle Regioni – commenta la Lorenzin a RaiNews – rimanda molto al buon senso dei medici. La cosa su cui mi sono espressa in modo contrario fin da subito è quello dei book dei donatori, sul colore degli occhi, dei capelli e altre caratteristiche. Il rischio di eugenetica c’è se si va a scegliersi il figlio come piace di più, ma questo pare essere scongiurato almeno dal testo che ho letto”.

Quello dell’eugenetica non è tuttavia l’unico nodo etico che il Parlamento, secondo la Lorenzin, dovrà affrontare. La ministra cita inoltre la questione della “conoscibilità dei genitori al raggiungimento del venticinquesimo anno”. Ma la legge si rende necessaria anche “per un tema operativo e funzionale – aggiunge la Lorenzin -: sia per la stabilizzazione dei fondi, poi per l’istituzione del registro nazionale dei donatori che permetta la tracciabilità dei gameti”.

La ministra della Salute ci tiene inoltre a precisare che il documento adottato dalle Regioni “non ha valore vincolante”. In un’intervista ad Avvenire spiega: “Il documento condiviso dai presidenti delle Regioni sulla fecondazione eterologa è un provvedimento autonomo, che sarà poi utilizzato come riferimento dalle singole Regioni per uniformare gli atti amministrativi interni sulla fecondazione eterologa. Non è vincolante. Non va confuso con le linee guida, che sono un provvedimento amministrativo che attua norme di legge e che – condiviso fra lo Stato, le Regioni e le Provincie Autonome – ha valore vincolante”.

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ZENIT Staff

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