Essere missionario significa annunciare che Dio è amore, spiega Benedetto XVI

Nell’ottantesima Giornata Missionaria Mondiale

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CITTA’ DEL VATICANO, domenica, 22 ottobre 2006 (ZENIT.org).- Nell’ottantesima Giornata Missionaria Mondiale, Benedetto XVI ha spiegato che essere missionario significa “recare ad ogni persona la buona notizia che ‘Dio è amore’”.

“La missione, se non è animata dall’amore, si riduce ad attività filantropica e sociale”, ha detto il Santo Padre nel suo discorso ad introduzione della preghiera mariana dell’Angelus recitata questa domenica insieme ai 30.000 fedeli e pellegrini convenuti in Piazza San Pietro.

Il messaggio scritto dal Papa in occasione di questa Giornata ha come tema “La carità, anima della missione”.

“La missione parte dal cuore: quando ci si ferma a pregare davanti al Crocifisso, con lo sguardo rivolto a quel costato trafitto, non si può non sperimentare dentro di sé la gioia di sapersi amati e il desiderio di amare e di farsi strumenti di misericordia e di riconciliazione”, ha riconosciuto poi il Pontefice.

Come esempio, ha citato l’esperienza vissuta quasi ottant’anni fa dal giovane Francesco d’Assisi, nella piccola chiesa di San Damiano, che allora era ridotta a poche macerie.

In quell’occasione il futuro santo ascoltò il Crocifisso che gli diceva: “Va’, ripara la mia casa che, come vedi, è tutta in rovina”.

“Quella ‘casa’ era prima di tutto la sua stessa vita, da ‘riparare’ mediante una vera conversione; era la Chiesa, non quella fatta di mattoni, ma di persone vive, bisognosa sempre di purificazione; era anche l’umanità tutta, nella quale Dio ama abitare”, ha chiarito il Successore di Pietro.

La missione, ha constatato, “parte sempre da un cuore trasformato dall’amore di Dio, come testimoniano innumerevoli storie di santi e di martiri, che con modalità differenti hanno speso la vita al servizio del Vangelo”.

Per questo, ha assicurato, nella missione “c’è posto per tutti”.

In concreto, ha spiegato, c’è spazio nella missione “per chi si impegna a realizzare nella propria famiglia il Regno di Dio; per chi vive con spirito cristiano il lavoro professionale; per chi si consacra totalmente al Signore; per chi segue Gesù Buon Pastore nel ministero ordinato al Popolo di Dio; per chi, in modo specifico, parte per annunciare Cristo a quanti ancora non lo conoscono”.

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ZENIT Staff

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