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Essere di Cristo

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio — Mc 9,41-50

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Lettura
Gesù torna sul tema della piccolezza, di una piccolezza non data o subìta, ma scoperta e accolta, prima che degeneri in pusillanimità. Il primo piccolo che non devo scandalizzare è me stesso. Io non accetto la mia modesta realtà quando mi munisco di pròtesi, al punto che ho bisogno e mi servo di mani altrui, piedi altrui, occhi altrui: sono le membra dell’altro che tendo ad asservire a misura che rifiuto il mio limite. Questi prolungamenti vanno recisi, ammonisce Gesù! Se non mi basta la grazia, offerta oppure ricevuta, di un semplice bicchiere d’acqua, non avrò né corpo, né anima, né spirito aperti a tutte le ricchezze di questo mondo. Diventerò insipido e spento, come colui che ha perso l’essenziale.
Meditazione
Normalmente l’origine dello scandalo è posta al di fuori: situazioni sfavorevoli o comportamenti negativi di altri. Nell’insegnamento di Gesù la causa è invece all’interno di ciascuno, nel modo di fare (la mano) o di procedere (il piede), nello sguardo verso il mondo (l’occhio). Ma, concretamente, in che modo il discepolo crea scandalo a se stesso? Quando pretende di mettersi al posto del Maestro e lo riduce alla propria esclusiva soggettività. Si fa presto a diventare satana, cioè nemico di Gesù, come Pietro, anche dopo averlo solennemente confessato Cristo e Signore, addirittura per ispirazione del Padre (Mt 16): basta pretendere incautamente che sia il Maestro, quindi Dio, a seguire le vie del discepolo e non viceversa. Il discepolo si inceppa quando cerca il primo posto, anche vicino al Maestro, scambiando le postazioni con la gloria, questo anche dopo essersi proclamato disposto a bere lo stesso amaro calice di Gesù e a ricevere il suo battesimo di sangue (Mc 10). Il primo ostacolo al discepolo, vedi Pietro e i figli di Zebedèo, sono le parole pronunciate senza ancora aver ascoltato bene tutto. I discepoli si illudono e inciampano quando si aspettano che Gesù si autoproclami re: questo anche dopo aver collaborato e creduto alla moltiplicazione dei pani e dei pesci; allora Gesù può anche venir loro incontro sulle acque, ma quello che vedono non è Lui ma solo un fantasma, il fantasma dei propri pensieri (Gv 6). La prevenzione allo scandalo inizia dalla lettura attenta dei Vangeli.
Preghiera
Maria, Virgo prudentissima! O Maria, perfetta Discepola di Dio e Maestra di coloro che intendono conoscere e mettere in pratica la volontà di Dio, donaci di partecipare alle tue virtù, unifica il nostro cuore nell’ascolto della Parola, per servire il Signore in tutta mitezza, umiltà e perseveranza.
Agire
Con l’aiuto di Maria, “sempre intatta nella sua gloria verginale”, guarderò soprattutto al male che abita in me, e inizierò oggi a estirparlo nell’esercizio dei servizi più umili.
Meditazione del giorno a cura di don Marco Simbola, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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