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Esercizi Spirituali. Padre Michelini: "Ognuno di noi è un povero che ha bisogno del prossimo"

Nella riflessione del pomeriggio di ieri, il predicatore ha ricordato al Papa e alla Curia Romana che non possono essere divise preghiera e carità

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“Le ultime parole di Gesù e l’inizio della Passione” nel Vangelo di Matteo. Su questo tema si è snodata la seconda meditazione, ieri pomeriggio, 6 marzo 2017, nella Casa Divin Maestro di Ariccia, dove il Papa e la Curia Romana stanno partecipando agli Esercizi Spirituali di Quaresima tenuti da padre Giulio Michelini ofm.
Il francescano – come riporta la Radio Vaticana – si è soffermato sul silenzio di Gesù nella passione, il quale dimostra che talvolta le parole non servono. Il silenzio di Gesù è disarmante, disarmato e sereno. Di qui la riflessione di padre Michelini: “Pensando al silenzio di Gesù, mi domando anzitutto se comunico la fede solo con parole o se la mia vita è evangelizzante. Mi chiedo poi di che tipo sono i miei silenzi, e in relazione all’ufficio ecclesiale che svolgo, se sono colpevole di silenzi che non ci sarebbero dovuti essere”.
Il Vangelo propone poi l’unzione di Betania: una donna versa del profumo prezioso sul capo di Gesù. Alcuni rimproverano la donna perché – sostengono – i soldi spesi per quel profumo sarebbero potuti essere spesi per aiutare i poveri. Gesù ricorda però loro che i poveri li avranno sempre, dunque che non mancheranno occasioni di aiutarli.
A proposito di poveri, padre Michelini spiega: “Molti poi sono quelli che non hanno il coraggio di bussare alle nostre porte, e verso i quali dovremmo andare noi. Se poi siamo sinceri e ci guardiamo dentro, non possiamo non mettere anche noi tra quei poveri: ognuno è, in fondo, un povero per l’altro. Le parole di Gesù dicono che la sua missione non termina con la sua esistenza storica, e infatti procede con l’impegno della comunità credente verso tutti i poveri, noi compresi”.
Infine il predicatore ha offerto una riflessione ispirato – dice – da una conversazione avuta con una clarissa in merito allo “spreco” di profumo prezioso da parte della donna di Betania: “Mi domando se scelgo solo una parte, quella più congeniale a me, o quella più ‘facile’, e quindi ungo i piedi a Gesù, magari con la liturgia, la preghiera, tralasciando i poveri, oppure mi dedico ai poveri, ma dimentico di pregare e dare onore a lui. Riesco a tenere insieme l’amore per Dio e quello per il prossimo”.

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ZENIT Staff

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