Epic – Il mondo segreto

“Le foglie sono tante ma l’albero è uno”: è l’invito alla solidarietà e all’unità che proviene da una storia piena di fascino

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Mary Katherine, per gli amici MK, raggiunge una casetta in mezzo al bosco dove abita suo padre scienziato. Sua madre è morta da poco e MK cerca di riallacciare i rapporti con questo padre un po’ svitato che si ostina a fare ricerche con la pretesa di dimostrare che il bosco è abitato da un popolo di piccolissime creature. MK scopre che il padre ha ragione: ridotto anche lei a dimensioni minime, si accorge che nel bosco è in atto una battaglia fra le forze del bene e quelle del male per la sopravvivenza della natura.

Sono tanti i film che ci hanno prospettato l’esistenza di minuscole creature che popolano i boschi e la semplice erba dei nostri giardini e alla fine bisognerà pur crederci. Luc Besson con Arthur e il popolo dei minimei ci aveva fatto scoprire un microcosmo di piccoli esseri che vivono nel giardino di Arthur come in quello di qualsiasi altro bambino. Anche Sho, il ragazzo affetto da una grave malattia al cuore che sta passando un periodo di riposo presso la casa di campagna della nonna, fa la conoscenza con Arrietty nel film omonimo dello Studio Ghibli: una dolce ragazza del popolo dei minuscoli Rubacchiotti che vivono prendendo “in prestito” dagli umnani ciò che loro serve.

Epic assomiglia di più al secondo, come storia di formazione di due adolescenti: se Sho e Arrietty, aiutandosi a vicenda, avevano scoperto il valore dell’amicizia e Sho aveva recuperato la voglia di continuare a lottare per vivere, Mary Katherine supera il lutto per la morte della madre ritrovando l’affetto paterno mentre l’indisciplinato e orfano Nod del popolo dei Leafmen diventa un guerriero degno di suo padre.

La storia potrebbe assomigliare alle tante già raccontate per un pubblico di giovani ma questo lavoro di Chris Wedge realizzato con la sua Blue Sky Studios di cui è co-fondatore, conferma il segreto del successo dei suoi precedenti lavori ed in particolare della quadrilogia dell’Era glaciale: la puntuale e divertente caratterizzazione dei personaggi e la capacità di non perdere mai il gusto, anche nei momenti che si profilano tragici, per la scenetta divertente e la battuta scherzosa, grazie in questo caso alle due spalle comiche costituite dalle due lumache Mub e Grub, doppiate nella versione italiana da Lillo e Greg.

E’ proprio dal confronto con i precedenti lavori che si resta ammirati dai progressi nell’animazione 3D compiuti dalla Blue Sky Studios, che continua in questo modo a tener testa a giganti delle dimensioni della Disney-Pixar e Dreamworks: se l’Era Glaciale manifestava una certa semplificazione del disegno, in questo Epic lo stupore per la ricchezza e la complessità delle immagini costituisce l’elemento predominante: numerose e complesse scene di massa, grande ricchezza e fantasia nelle scenografie delle processioni del popolo dei Leafmen nel bosco incantato.

Il tema dominante è quello della difesa della natura: come in Avatar non viene esclusa una qual forma di religione della natura, Epic manifesta la presenza di una misteriosa forza che regola l’armonia della natura e la rigenera continuamente. Se Avatar aveva una visione decisamente panteista, in questo caso prevale una visione dualista dove le forze del male e del bene si fronteggiano senza esclusione di colpi.

Occorre riconoscere che film come Epic risultano molto stimolanti per i più piccoli perché li invitano ad osservare con curiosità la natura che ci circonda, anche quella più domestica, per abituarli a scoprire quella bellezza che a prima vista non si scorge.

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Titolo Originale: Epic
Paese: USA
Anno: 2013
Regia: Chris Wedge
Sceneggiatura: Daniel Shere, William Joyce Tom, J. Astle, Matt Ember, James V. Hart
Produzione: BLUE SKY STUDIOS
Durata: 104

Per info: http://www.familycinematv.it/

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Franco Olearo

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