Ennesima strage di Boko Haram in Nigeria: forse duemila morti

È l’effetto di un’offensiva dei terroristi islamici nello Stato di Borno, che hanno così esteso il loro autoproclamato “califfato”

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Una carneficina di dimensioni impressionanti. È quella che i terroristi di Boko Haram hanno compiuto fino alle scorse ore in Nigeria a seguito di un’offensiva contro la città settentrionale di Baqa e di altri 16 villaggi vicini, sempre nello Stato di Borno. I morti sarebbero circa 2.000, sacrificati dai miliziani per estendere l’autoproclamato “califfato”, che consiste ora al 70% dello Stato di Borno.

Secondo quanto riferito da alcuni testimoni, i militari nigeriani avrebbero rifiutato lo scontro con i terroristi abbandonando una base militare nei pressi di Baqa. La Bbc ha poi riferito che la città “è stata rasa al suolo, come gli altri villaggi, che di fatto non esistono più”. Dei 10.000 abitanti di Baqa, migliaia si sarebbero dati alla fuga, alcuni attraversando il limitrofo lago Ciad, dove “in centinaia sono intrappolati sulle isole”.

Quelli che sono riusciti a fuggire “non sono stati in grado di seppellire i morti, i loro cadaveri ora giacciono nelle strade”, continuano le fonti. Tra i villaggi periferici di Baqa distrutti figurano quelli di “Dorn-Baga, Mile 4, Mile 3, Kauyen Kuros e Bunduram”. Se venisse confermato il numero di morti, si tratterebbe della più sanguinosa strage compiuta da Boko Haram.

Strage la cui eco oltrepassa i confini nazionali e arriva a preoccupare seriamente il confinante Camerun, preso di mira da una dichiarazione del leader dei terroristi Abubakar Shekau per aver inviato i propri soldati contro l’organizzazione. Il presidente Paul Biya ha rivolto ieri un appello alla comunità internazionale per fermare i Boko Haram. “Dal Mali, alla Somalia, fino alla Repubblica Centrafricana, questi terroristi hanno la stessa agenda – ha detto Biya – di fronte a una minaccia globale serve una risposta globale”.

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ZENIT Staff

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