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Elemosina: “Si è più beati nel dare che nel ricevere”

Nell’udienza giubilare, il Papa ha spiegato che la misericordia si pratica donando e alleviando il disagio di quanti sono nel bisogno

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“Non dobbiamo identificare, l’elemosina con la semplice moneta offerta in fretta, senza guardare la persona e senza fermarsi a parlare per capire di cosa abbia veramente bisogno”.
Lo ha detto Papa Francesco stamane, nella udienza giubilare del sabato, di fronte ai pellegrini che gremivano piazza San Pietro e parte di via della Conciliazione.
Spiegando come praticare la misericordia il Pontefice parlato di elemosina, termine che deriva dal greco e che significa proprio “misericordia”.
Secondo gli insegnamenti della Bibbia, il sacrificio e l’elemosina erano due doveri a cui una persona religiosa doveva attenersi.
“Nell’Antico Testamento, – ha ricordato il Papa – ci sono pagine importanti dove Dio esige un’attenzione particolare per i poveri che, di volta in volta, sono i nullatenenti, gli stranieri, gli orfani e le vedove”.
A braccio Francesco ha rimarcato che la vedova, lo straniero, il forestiero, l’orfano sono a centro del messaggio, e “Dio vuole che il suo popolo guardi a questi fratelli”.
Ha quindi spiegato che l’elemosina per essere efficace non deve essere solo un gesto materiale ma ha bisogno della partecipazione gioiosa del cuore.
Nel Deuteronomio (15,10) è scritto infatti: “Dai generosamente e, mentre doni, il tuo cuore non si rattristi”, la carità infatti richiede “un atteggiamento di gioia interiore”.
“Offrire misericordia – ha precisato il Vescovo di Roma – non può essere un peso o una noia da cui liberarci in fretta” ed ha ricordato l’episodio del vecchio Tobia che, dopo aver ricevuto una grande somma di denaro, chiamò suo figlio e gli disse: ‘Non distogliere lo sguardo da ogni povero e Dio non distoglierà da te il suo’”.
Nella stessa ottica Gesù chiede di non fare l’elemosina per essere lodati e ammirati dagli uomini per la nostra generosità. “Non è l’apparenza che conta, ma la capacità di fermarsi per guardare in faccia la persona che chiede aiuto”, ha ribadito Francesco.
E ha evidenziato che l’elemosina “è un gesto di amore che si rivolge a quanti incontriamo; è un gesto di attenzione sincera a chi si avvicina a noi e chiede il nostro aiuto, fatto nel segreto dove solo Dio vede e comprende il valore dell’atto compiuto”.
Ancora a braccio, il Santo Padre ha sostenuto che fare l’elemosina deve essere per noi una cosa personale; a tal proposit ha raccontato la vicenda di una mamma con tre figli: “Mentre era a tavola e stavamo mangiando cotolette alla milanese, sentirono suonare alla porta. Era un povero che chiedeva qualcosa da mangiare. I bambini chiesero alla mamma di aiutare il povero. E la mamma taglio a metà ogni singola cotoletta per offrirla al bisognoso. A quel punto i bambini rimasero un pò male, La mamma spiegò che la vera carità è quella di dare del tuo, cioè mi privo di qualcosa di me pe darla a te”.
“Educate i vostri figli ad essere generosi e dare quello che hanno” ha perciò esortato il Papa. E a conclusione della sua omelia ha ricordato le parole di Gesù: “Si è più beati nel dare che nel ricevere!”.
 

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Antonio Gaspari

Cascia (PG) Italia Studi universitari a Torino facoltà di Scienze Politiche. Nel 1998 Premio della Fondazione Vittoria Quarenghi con la motivazione di «Aver contribuito alla diffusione della cultura della vita». Il 16 novembre del 2006 ho ricevuto il premio internazionale “Padre Pio di Pietrelcina” per la “Indiscutibile professionalità e per la capacità discreta di fare cultura”. Il Messaggero, Il Foglio, Avvenire, Il Giornale del Popolo (Lugano), La Razon, Rai tre, Rai due, Tempi, Il Timone, Inside the Vatican, Si alla Vita, XXI Secolo Scienza e Tecnologia, Mondo e Missione, Sacerdos, Greenwatchnews. 1991 «L'imbroglio ecologico- non ci sono limiti allo sviluppo» (edizioni Vita Nuova) . 1992 «Il Buco d'ozono catastrofe o speculazione?» (edizioni Vita Nuova). 1993 «Il lato oscuro del movimento animalista» (edizioni Vita Nuova). 1998 «Los Judios, Pio XII Y la leyenda Negra» Pubblicato da Planeta in Spagna. 1999 «Nascosti in convento» (Ancora 1999). 1999 insieme a Roberto Irsuti il volume: «Troppo caldo o troppo freddo? - la favola del riscaldamento del pianeta» (21mo Secolo). 2000 “Da Malthus al razzismo verde. La vera storia del movimento per il controllo delle nascite” (21mo Secolo, Roma 2000). 2001 «Gli ebrei salvati da Pio XII» (Logos Press). 2002 ho pubblicato tre saggi nei volumi «Global Report- lo stato del pianeta tra preoccupazione etiche e miti ambientalisti» (21mo Secolo, Roma 2002). 2002 ho pubblicato un saggio nel nel Working Paper n.78 del Centro di Metodologia delle scienze sociali della LUISS (Libera Università Internazionale degli Studi Sociali Guido Carli di Roma) «Scienza e leggenda, l’informazione scientifica snobbata dai media». 2003 insieme a VittorFranco Pisano il volume “Da Seattle all’ecoterrorismo” (21mo Secolo, Roma 2003). 2004 ho pubblicato insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti” (Edizioni Piemme). 2004 coautore con del libro “Emergenza demografia. Troppi? Pochi? O mal distribuiti?” (Rubbettino editore). 2004 coautore con altri del libro “Biotecnologie, i vantaggi per la salute e per l’ambiente” ((21mo Secolo, Roma 2004). 2006 insieme a Riccardo Cascioli “Le Bugie degli Ambientalisti 2” (Edizioni Piemme). 2008 insieme a Riccardo Cascioli il libro “Che tempo farà… Falsi allarmismi e menzogne sul clima (Piemme). 2008, è stata pubblicata l’edizione giapponese de “Le bugie degli ambientalisti” edizioni Yosensha. 2009. insieme a Riccardo Cascioli “I padroni del Pianeta – le bugie degli ambientalisti su incremento demografico, sviluppo globale e risorse disponibili” (Piemme). 2010 insieme a Riccardo Cascioli, è stato pubblicato il volume “2012. Catastrofismo e fine dei tempi” (Piemme). 2011 Questo volume è stato pubblicato anche in Polonia con l’imprimatur della Curia Metropolitana di Cracovia per le e3dizioni WYDAWNICTTWO SW. Stanislawa BM.

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