Eight, il “mercante di emozioni”

“Infinito sognatore con i piedi per terra”, la sua è la musica di chi ha sofferto ma crede in Dio, negli uomini, nell’amore, nell’amicizia

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Giuseppe Bruno in arte Eight, è un giovane di Garbagnate Milanese, che si presenta a ZENIT definendosi con queste parole: “Sono Giuseppe e con le mie canzoni, cerco di donare pace, donando messaggi positivi”. Il suo stile è il rap, ma non ama definirsi un rapper, lui è un “mercante di emozioni”. In un suo brano canta: “Resto in cerca della luce quella delle cose belle, / delle piccole attenzioni, quella in un cielo con le stelle. / Forse è questa la mia strada e con queste mie canzoni, / io continuo a essere mercante di emozioni”.
Parlando di se stesso dice: “In un mondo dove tutti vogliono distinguersi dagli altri, io sono semplicemente Giuseppe, non sono altro che un sognatore come molti, sono infinito come tutti. Secondo me ognuno di noi porta dentro il suo infinito. Il mio nome d’arte Eight, nasce dal fatto che l’infinito è rappresentato da un “8” sdraiato e quindi un “8” che sogna. Sono un infinito sognatore, con i piedi per terra e il cuore fra le stelle. Desidero raggiungere il mio grande sogno, diventare con le mie canzoni, balsamo per l’anima, portatore speranza e artefice di sorrisi”.
Anche se Giuseppe non vuole sentirsi definire un rapper, la sua musica è in stile rap. Quindi, non ce ne voglia, ma lui è un rapper, anche se diverso da tutti gli altri, lui canta la speranza e la Fede. Giuseppe dopo aver vissuto anni difficili, legati a problemi di salute, ha scelto la musica per portare alle persone la speranza; quella che invece a lui era mancata per molto, troppo tempo.
Racconta a ZENIT: “Desidero dare agli altri, con le mie canzoni, che quello di cui ho avuto tanto bisogno. Perché quando si soffre, si sa cosa si prova e si fa di tutto, affinché nessun altro provi la stessa sofferenza. Ho girato per molti anni diversi ospedali, a causa dei miei problemi cardiaci. Così ho decido di donare conforto e speranza attraverso le mie canzoni, a chi vive situazioni simili. A causa dei miei problemi di salute, mi sono reso conto che quando li ho affrontati, avrei avuto bisogno che qualcuno mi donasse speranza. Mi è nata la voglia di donare emozioni positive. Il rap normalmente è musica di protesta, spesso dura, e usa toni aggressivi. Io sono un rap positivo, i miei testi vogliono abbracciare l’anima e descrivere l’amore di Dio. Dio è l’Amore per eccellenza. I miei sono testi semplici e prendono spunto da San Francesco”.
Eight ha inciso tre cd: Mercante di Emozioni nel 2012, Sempre e Per Sempre nel 2013 e IO L8 nel 2015. La Fede, l’amicizia, l’amore, la famiglia, sono i temi che canta e che fanno emozionare chi li ascolta. Non mancano i temi delle difficoltà che ognuno incontra nel corso della vita, cantate e viste non come tragedie, ma come insegnamenti di vita, come canta in un suo brano: “Tutti questi attacchi è vero fanno ancora male, / ma è un dolore che ho imparato a trasformare. / Ho preso le sconfitte e le ho rese insegnamenti, / le mie lacrime il bisogno di fare cambiamenti. / Della mia resistenza, ne ho fatto una potenza /
e ho scoperto la saggezza dell’aver pazienza
” (Eight – IO L8).
“Amo cantare, non per la soddisfazione di vendere cd, o per ricevere consensi. La mia grande soddisfazione è quando ricevo delle mail, in cui le persone mi scrivono: ‘Grazie alla tua musica ho superato questo problema, o quest’altro’. Non è un essere lodato, ma è sapere che regalo qualcosa di buono, che una mia canzone possa far sbocciare un sorriso. Io infatti non voglio arrivare alle classifiche, mi piacerebbe che le mie canzoni arrivassero là dove c’è bisogno. Io non mi considero un rapper cristiano. Io canto semplicemente l’amore. Dio è amore, quindi è inevitabile parlare di Lui. Se tu fai una canzone che recita i versi della Bibbia, per una persona non credente risulta essere di difficile comprensione. Se tu invece porti esempi, canti storie e fatti concreti, portando Dio in queste cose, è più facile arrivare al cuore delle persone”.
Dio, a volte ti attira a Lui attraverso esperienze di sofferenza, si arriva a Lui attraverso la propria Croce. Continua a raccontarsi Eight, parlando della sua Fede: “Io sono sempre stato molto credente, anche se poco praticante. Poi l’operazione al cuore. Ho passato momenti difficili. Io sono uno che sviene per un prelievo del sangue, figurati per un’operazione al cuore. In quel periodo, Dio mi ha regalato un amico, al quale ho dedicato anche una canzone Grazie Amico mio. Fabio, il mio grande amico, mi ha avvicinato alla Fede, al francescanesimo, a san Francesco. Dopo l’operazione che era andata bene, ero felice e volevo ringraziare Dio. Aprendo i Salmi mi colpì un passo che diceva: “Canta di Dio, loda Dio”. Allora ho pensato che avrei dovuto scrivere una canzone per ringraziarlo, è nata così Grazie all’Altissimo.
Eight, Giuseppe Bruno, lui “l’infinito sognatore”, un sognatore con i piedi per terra, però. Concludendo dice a ZENIT: “Se ho problemi di salute non posso sognare di vincere la maratona. Però non bisogna mai smettere di sognare, piccoli sogni, che siano realizzabili. Non è facile essere un sognatore. Un sognatore non è uno che si illude. Noi siamo un po’ i nostri sogni. Se chiedi a qualcuno quali sono i suoi sogni, puoi capire che persona hai davanti”.
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Per ogni informazione, per l’acquisto dei cd di Giuseppe Bruno Eight, si può consultare la sua pagina Facebook: https://www.facebook.com/giuseppe.bruno.productions?fref=ts

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Roberto Lauri

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