Ecologia ambientale ed ecologia umana

Quando l’attenzione verso l’uomo non va contro la natura

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di Antonio Gaspari

ROMA, giovedì, 7 febbraio 2008 (ZENIT.org).- Pubblicato nella collana curata dall’Osservatorio Internazionale Van Thuan sulla dottrina sociale, è arrivato il libreria il libro “Ecologia ambientale ed ecologia umana. Politiche dell’ambiente e Dottrina Sociale della Chiesa” (Edizioni Cantagalli, Siena 2007, 110 pagine, 6,80 Euro).

Autori di questo saggio sono monsignor Giampaolo Crepaldi, Segretario del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, e il professor Paolo Togni, già Capo dell’Ufficio Legislativo e Capo Gabinetto del Ministero dell’Ambiente, Presidente dell’Associazione per la diffusione della corretta conoscenza ambientale “VIVA” (www.vivaaa.org).

Già nell’introduzione i due autori spiegano che “forse la lacuna principale presente in tanti atteggiamenti ambientalistici, pur soggettivamente generosi ma deboli sul piano culturale, è di voler salvare la natura concentrandosi sulla natura stessa”.

Da questo punto di vista, monsignor Crepaldi scrive che “per riuscire a ottenere dei risultati bisogna concentrarsi non sulla natura materialmente intesa, ma sull’uomo, sulla vocazione e su Dio, che ha voluto associare l’uomo alla sua creazione”.

“Sembra un paradosso – constatano gli autori – ma per sviluppare una cultura dell’ambiente naturale bisogna prenderne le distanze e mirare a ciò che è veramente essenziale: il bene autentico della persona umana e il vero bene comune”.

I due autori rilevano che nell’enciclica Spe salvi, il Pontefice Benedetto XVI parla di Bernardo di Chiaravalle, i cui monaci “si dedicavano al dissodamento del bosco per renderlo poi fertile, ma prima si dedicavano al dissodamento dell’anima” perché, aggiunge il Papa, “nessuna positiva strutturazione del mondo può riuscire là dove le anime inselvatichiscono”.

Nel capitolo dedicato al rapporto tra ambiente ed etica della vita, il Vescovo Crepaldi osserva che “una delle principali contraddizioni dell’ideologia ambientalista consiste nell’esaltare i doveri della società verso l’ambiente fisico e animale e non verso l’uomo”.

Il Segretario del dicastero vaticano spiega quanto sia paradossale che “ONG, partiti e movimenti ambientalisti, mentre denunciano con grande fervore la manomissione dell’aria e dall’acqua, tollerano e addirittura promuovono interventi di inseminazione artificiale, che comportano il sacrificio di embrioni umani, di selezione embrionale pre-impianto, di aborto tardivo in caso di malformazione del feto, di interventi di ingegneria biologica sul DNA e perfino di clonazione umana”.

Nel terzo capitolo del libro, monsignor Crepaldi analizza e critica gli “ecologisti”, cioè le ideologie dell’ambiente che, secondo il presule, possono essere divise in “biocrazia”, “tecnicismo” “biologismo” e “catastrofismo”.

Parole di stimolo monsignor Crepaldi le ha anche nei confronti delle organizzazioni ambientaliste di ispirazione cattolica, che, a suo parere, “tralasciano di associare stabilmente la mobilitazione per l’ambiente con la mobilitazione per una bioetica a vera misura di persona umana, e di una famiglia conforme alla dimensione naturale dell’uomo e della donna, oltre che della loro dimensione soprannaturale”.

“Il rispetto della vita – spiega il Segretario di Giustizia e Pace – è il primo elemento di una cultura che rispetta la natura e la natura dell’uomo in particolare”.

“Il non rispetto del diritto alla vita – continua Crepaldi – è la prima e principale forma di degrado dell’ecologia umana attuato attraverso una violenza inferta all’ecologia naturale”.

Nella seconda parte del libro, il professor Paolo Togni, indica le politiche per un ambiente umanizzato all’interno di un contesto istituzionale, sottolineando un approccio culturale che riconosca il bene dell’umanità nell’ambito di una visione antropocentrica.

Nel capitolo quinto, dal titolo “Migliorare si può”, il docente analizza e propone le politiche ambientali relative: al servizio idrico, all’igiene urbana e al trattamento dei rifiuti, alle bonifiche, al dissesto idrogeologico, all’energia, al cambiamento climatico, alla politica per i parchi e le aree protette e all’utilizzo degli OGM.

Il già capo di Gabinetto del Ministero dell’Ambiente, affronta le varie tematiche con un alto profilo di politica pubblica finalizzata al bene comune, tenendo anche conto di quanto sostenuto dalla Dottrina Sociale della Chiesa.

Il libro si conclude con il “Decalogo per un ambiente a misura d’uomo” con riferimento a quanto scritto nel Compendio della Dottrina Sociale della Chiesa.

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ZENIT Staff

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