E' necessario un “nuovo femminismo”, spiega il Cardinale Rylko

Apertura del Congresso Internazionale del dicastero per i Laici

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Marta Lago

ROMA, venerdì, 8 febbraio 2008 (ZENIT.org).- E’ necessario promuovere un “nuovo femminismo” che riconosca il “genio femminile” e lavori per il superamento di ogni forma di discriminazione, avverte il Presidente del Pontificio Consiglio per i Laici.

Il Cardinale Stanislaw Rylko si è fatto portatore della proposta di Giovanni Paolo II questo giovedì, aprendo il Congresso internazionale sul tema “Donna e uomo, l’humanum nella sua interezza”, promosso dal suo dicastero nel XX anniversario della Lettera Apostolica Mulieris dignitatem.

Il documento, il primo del magistero pontificio dedicato totalmente alla donna, conserva ancora oggi la sua attualità e deve essere oggetto di riflessione perché, come ha avvertito il porporato polacco, ci troviamo spesso di fronte alla “rapida e profonda trasformazione dei modelli dell’identità femminile/maschile e delle relazioni tra i sessi”.

Sono conseguenze di “nuovi paradigmi culturali”, e tra questi si rintracciano due tendenze dominanti del femminismo radicale: l’“empowerment”, che vuole difendere l’identità femminile “facendo della donna l’antagonista dell’uomo”, e l’“ideología del genere”, che vuole eliminare la diversità sessuale concependola “esclusivamente come il risultato di condizionamenti socioculturali”, ha sottolineato il Cardinale Rylko.

Da ciò deriva la diffusione di identità maschili e femminili “estremamente confuse”, ha osservato, riflesso di una modernità senza punti di riferimento che sostituisce la verità con una pluralità di opinioni.

“Questa tendenza minaccia e mette in questione particolarmente la figura della madre e del padre”, e quindi “l’istituzione del matrimonio eterosessuale e la famiglia bi-parentale”, ha constatato.

In concreto, ha avvertito del fatto che “oggi è in corso una grande battaglia per la persona umana, per la sua dignità e la sua vocazione trascendentale, combattuta proprio intorno alla donna,al concetto di femminilità”.

Consapevole di questo, il Pontificio Consiglio per i Laici segue da anni “con grande interesse tutto ciò che accade nel vasto mondo femminile a livello culturale, a livello sociale e anche a livello politico”, ha spiegato in seguito a ZENIT il porporato.

“Noi come dicastero che si occupa proprio dei laici siamo particolarmente impegnati nell’affrontare questa grande sfida che oggi la Chiesa, e soprattutto i laici cattolici, devono affrontare, perché –ha sottolineato – questa sfida antropologica è rivolta non solo alla Chiesa in astratto, ma proprio agli uomini e alle donne cattolici”.

“Ci vuole una denuncia dell’ingiustizia e della discriminazione della donna, ci vuole una denuncia della pericolosità di questi nuovi paradigmi culturali promossi oggi nel mondo a livello globale, ma soprattutto ci vuole una testimonianza”, ha sottolineato.

Questa testimonianza si deve tradurre in “un annuncio positivo che vale la pena vivere la propria identità, maschile e femminile, secondo il disegno di Dio, che questo è bello e dà tanta felicità”, ha detto a ZENIT.

Nel suo intervento, il Cardinale Rylko aveva ricordato l’insegnamento di Giovanni Paolo II: “Femminilità e mascolinità – diceva – sono tra loro complementari non solo dal punto di vista fisico e psichico, ma ontologico”; è “grazie alla dualità del maschile e del femminile che l”umano’ si realizza appieno”.

Né “un’uguaglianza statica e omologante” né “una differenza abissale e inesorabilmente conflittuale”: il rapporto uomo-donna è naturale e risponde al piano di Dio, che è l’unità dei due “che consente a ciascuno – scriveva il Papa defunto – di sentire il rapporto interpersonale e reciproco come un dono arricchente e responsabilizzante”.

La persona “esiste sempre e solo come femmina e come maschio”, aggiungeva.

E’ stato proprio Giovanni Paolo II a invitare i laici “a farsi promotori di un nuovo ‘femminismo’”, che sapesse “riconoscere ed esprimere il vero genio femminile in tutte le manifestazioni della convivenza civile, operando per il superamento di ogni forma di discriminazione, di violenza e di sfruttamento”, ha ricordato il Cardinale Rylko nel suo intervento.

La forza morale della donna – sottolineava Papa Karol Wojtyla nella “Mulieris dignitatem” – “si unisce con la consapevolezza che Dio le affida in un modo speciale l’uomo, l’essere umano”, e questa sensibilità è necessaria per ogni persona.

Per questo, ha sottolineato il porporato, “sorge anche un ruolo particolare della donna nell’evangelizzazione della cultura”.

Da giovedì a sabato, il Congresso internazionale – nel quale è rappresentato mezzo centinaio di Paesi dei cinque continenti –, con i suoi lavori, cerca di sottolineare la necessità di fondare su principi solidi, antropologici e teologici, ogni riflessione volta a contribuire a un’autentica promozione della donna nella società e nella Chiesa.

Benedetto XVI riceverà i partecipanti all’iniziativa questo sabato.

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione