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È morto Carlo Azeglio Ciampi. Il Papa: "Illustre uomo delle istituzioni"

In un telegramma alla consorte Franca, Bergoglio ricorda l’amicizia dell’ex presidente della Repubblica con Wojtyla e afferma: “Ricoprì le pubbliche responsabilità con signorile discrezione e forte senso di Stato”

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Anche il Papa si unisce al cordoglio nazionale per la morte di Carlo Azeglio Ciampi, presidente emerito della Repubblica italiana, scomparso oggi a 95 anni. In un telegramma inviato alla consorte, la s.ra Franca Pilla Ciampi, Francesco descrive il senatore come un “illustre uomo delle istituzioni” che “ricoprì le pubbliche responsabilità con signorile discrezione e forte senso dello Stato”.  Rammentando poi “la sincera amicizia” che lo legava a San Giovanni Paolo II, eleva “fervide preghiere di suffrago invocando dal Signore per la sua anima la pace eterna”. Quindi la benedizione apostolica a tutti i congiunti. 

L’ex presidente della Repubblica italiana è deceduto in ospedale, dove di recente era stato sottoposto a un delicato intervento chirurgico. Livornese e governatore della Banca d’Italia per 14 anni (1979-93), Ciampi è stato il primo presidente del Consiglio non parlamentare nella storia della Repubblica (1993-94) e più volte ministro. Fu scelto dai partiti fuori dal Parlamento per l’incarico al Quirinale, divenendo il decimo presidente della Repubblica dal 1999 al 2006.

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella lo ha ricordato così: “Ciampi è stato un grande italiano e un grande europeo. La stima e la considerazione di cui la sua figura ha goduto e gode in tutto il continente e nel mondo è il giusto tributo a una vita spesa per il bene comune e costituisce un grande privilegio per l’intero Paese”. “Gli italiani non dimenticheranno il presidente Ciampi”, ha aggiunto Mattarella, “continueranno ad apprezzarlo e a considerarlo un esempio di competenza, di dedizione, di generosità, di passione”.

Il capo di Stato ha ricordato come il suo predecessore “ha legato il suo nome alla nascita dell’euro, e alla non scontata partecipazione dell’Italia al gruppo di testa. La sua determinazione è diventata un motore trainante per l’intero Paese. Ha poi sofferto per le incertezze e le contraddizioni dell’Unione europea, fino alle più recenti difficoltà. Se l’Italia tuttavia ha ancora un ruolo importante da giocare nel continente, e se può, a testa alta, collaborare per costruire il futuro comune, lo deve in buona misura alla passione e alla fede europeista di uomini come lui”, ha affermato Mattarella.

La camera ardente aprirà domani, sabato 17 settembre, alle 16, in Sala Nassirya a Palazzo Madama. Sarà presente il presidente del Senato, Pietro Grasso. Chiuderà alle 20 per poi nuovamente riaprire domenica, dalle 9 fino alle 13. Le esequie in forma privata si terranno invece lunedì prossimo, 19 settembre, alle 10.30, nella parrocchia di San Saturnino Martire, nel quartiere Trieste di Roma, frequentata dall’ex Capo dello Stato e distante poche centinaia di metri dalla sua abitazione.

Al funerale sarà presente il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Palazzo Chigi per lunedì ha disposto una giornata di lutto nazionale con l’esposizione a mezz’asta delle bandiere nazionale ed europea sugli edifici pubblici dell’intero territorio italiano. Già da oggi i tricolori sono a mezz’asta sulle facciate di palazzo Madama e di palazzo Giustiniani.

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ZENIT Staff

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