© Servizio fotografico - L'Osservatore Romano

Due doni simbolici al Papa per dare speranza ai migranti e ai terremotati

Una ferula del legno di alberi cresciuti tra le macerie del terremoto del Friuli e un bassorilievo sul naufragio di San Paolo nel Mediterraneo. In piazza anche il teologo Elio Guerriero e il calciatore Ricardo Quaresma

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Una ferula scolpita nel legno di alberi cresciuti tra le macerie del terremoto che 40 anni fa ha devastato il Friuli. Un dono simbolico quello consegnato al Papa, al termine dell’Udienza generale del mercoledì, da parte delle parrocchie di San Giacomo e San Nicola a Brugnera e di San Cassiano a San Cassiano di Livenza, nella diocesi di Vittorio Veneto e in provincia di Pordenone, come segno di speranza per le popolazioni colpite dal sisma nel centro Italia.
“La simbologia è chiara – ha spiegato don Francesco Salton, come riferisce L’Osservatore Romano -: sono rappresentati i mattoni, caduti per il sisma ma anche rimessi insieme per ricostruire, che sorreggono la croce di Cristo che salva il mondo e dà speranza agli uomini”.
Al Pontefice è stato regalato anche un bassorilievo raffigurante il naufragio di San Paolo nel Mediterraneo, composto anche da frammenti di un’imbarcazione affondata nel mare di fronte a Lampedusa, con il suo carico di migranti. L’opera è stata realizzata da Tanino Golino che l’ha scolpita per la parrocchia di Maria Santissima Mediatrice di tutte le Grazie, a Isola di Siracusa. “Abbiamo voluto ricordare il viaggio di san Paolo che naufragò a Malta ma poi arrivò a Roma passando proprio per la nostra città siciliana”, spiega al quotidiano vaticano il parroco don Aurelio Russo.
In piazza San Pietro era presente pure il teologo Elio Guerriero che ha consegnato a Francesco il libro Servitore di Dio e dell’umanità. La biografia di Benedetto XVI (Mondadori), prefato dal Papa stesso, con un’intervista al Papa emerito, e il calciatore portoghese Ricardo Quaresma che ha raccontato al Santo Padre di essere stato battezzato una settimana dopo aver alzato la coppa agli Europei in Francia, insieme ai due figli — Ricardo e Kauana — nella chiesa di Pero Pinheiro a Sintra. Ricevuta comunione e cresima, il calciatore ora si sta preparando per celebrare il matrimonio in Chiesa con la sua compagna.
Significativo è stato anche l’incontro del Papa con i bambini e i ragazzi affetti dalla distrofia di Duchenne e Becker, una delle più rare e gravi patologie muscolari. Francesco ha rivolto parole di incoraggiamento ai rappresentanti dell’associazione dei genitori che dal 1996 cercano di migliorare le condizioni e le prospettive di vita dei loro figli. Proprio oggi si celebra nel mondo la Giornata di sensibilizzazione per questa malattia.
Un abbraccio del tutto particolare, poi, Papa Bergoglio lo ha riservato ai 18 giovani della comunità Exodus che stanno percorrendo “un cammino educativo di rinascita, fatto di esperienze concrete, per uscire dalle tossicodipendenze”. Il gruppo sta andando a Policoro dove parteciperà al 23º capitolo della comunità con lo slogan “Tremenda voglia di vivere”.
A San Pietro, dopo aver percorso oltre 2000 chilometri in bicicletta in due settimane sono giunti pure i ciclisti dell’Unione sportiva legnanese che hanno voluto “unire simbolicamente Auschwitz e piazza San Pietro, passando per Assisi” in modo da “lanciare un messaggio di pace e riconciliazione”. Il pellegrinaggio ha toccato anche i lager di Dachau e Mauthausen ed è stato svolto anche nel nome di Gino Bartali, l’indimenticato campione del ciclismo proclamato “Giusto tra le nazioni”. Al Papa, che nei prossimi giorni riceverà una bicicletta, è stata regalata anche la maglia con i colori dell’arcobaleno e i nomi dei lager, disegnata apposta per questo inedito “tappone” Auschwitz-Vaticano.
A salutare il Papa c’era anche il gruppo storico degli sbandieratori di Castiglion Fiorentino, nell’aretino, che, a 30 dalla fondazione, “hanno fortemente voluto incontrare Francesco per raccontargli le loro iniziative di carità, realizzate attraverso l’associazione Solidarietà in buone mani” come spiega il presidente, don Giuliano Faralli. Il Papa ha benedetto la statua della Madonna che è stata subito consegnata al vescovo missionario Natale Paganelli che la collocherà nell’ospedale della diocesi di Makeni in Sierra Leone.
Benedette anche le corone per l’immagine della Madre di Dio per la comunità degli emigrati di La Scala (Acireale), che dal 1916 vivono a Mar del Plata in Argentina, e la fiaccola che illuminerà il tradizionale incontro di apertura dell’Anno pastorale e oratoriano della comunità della Madonna della cintura a Cusano Milanino.
Particolarmente numerosi erano i pellegrini africani e cinesi e i fedeli venuti dal Brasile insieme con il cardinale Raymundo Damasceno Assis. Papa Francesco ha salutato anche l’arcivescovo David Moxon, rappresentante dell’arcivescovo di Canterbury presso la Santa Sede, che ha presentato un gruppo di leader anglicani impegnati in questi giorni in una conferenza a Roma.
Da segnalare infine la presenz di una folta delegazione buddista giapponese, guidata da Chiba Keiko, ministro del Rissho Kosei-kai e una delegazione ufficiale della polizia del cantone elvetico di Vaud. A guidarla il consigliere di stato Batrice Metraux e il comandante Jacques Antenen. E anche una rappresentanza della squadra spagnola di calcio del Real Mallorca che celebra i 100 anni di attività.
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ZENIT Staff

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