Divorzio e bambini: un nuovo studio conferma la gravità del trauma

La separazione delle coppie indebolisce tutte le principali istituzioni della società

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di Padre John Flynn, LC

ROMA, domenica, 12 febbraio 2012 (ZENIT.org) -. Negli Stati Uniti ogni anno oltre un milione di bambini sono vittime innocenti del divorzio dei loro genitori. Il divorzio fa male ai genitori, ma sono soprattutto i bambini a soffrirne di più, come rivelato da ricerche recenti.

I risultati sono contenuti in uno studio “The Effects of Divorce on Children”, di Patrick F. Fagan e Aaron Churchill, pubblicato a gennaio dal Marriage and Religion Research Institute.

Attingendo da una grande quantità di ricerche già pubblicate sugli effetti del divorzio, il rapporto passa in rassegna una serie di settori in cui è evidente il danno per i bambini. Il primo settore riguarda la relazione genitori-figli. Come c’era da aspettarsi, il divorzio influisce negativamente sulla capacità dei genitori di relazionarsi con i propri figli.

Uno studio ha scoperto che lo stress causato dal divorzio danneggia il rapporto madre-figli nel 40% delle madri divorziate. Questa carenza è più marcata quando i figli sono al liceo e all’università.

In termini pratici, questo significa che dopo il divorzio, i bambini ricevono meno sostegno emotivo, assistenza finanziaria ed aiuto dai loro genitori. C’è anche una diminuzione dello stimolo accademico, dell’orgoglio, dell’affetto e dell’incoraggiamento alla maturità sociale. Meno giocattoli e più punizioni corporali è un’altra conseguenza per i bambini di genitori divorziati.

Lo studio rivela che la maggioranza – circa il 90% – dei bambini rimane con la madre dopo il divorzio. Diventa quindi difficile per il padre mantenere legami stretti con i figli. Lo studio riporta  che quasi la metà dei bambini ha dichiarato di non aver visto il padre nel corso dell’ultimo anno.

Un altro aspetto analizzato dallo studio di Fagan e Churchill è l’effetto del divorzio sulla pratica religiosa dei bambini. “Dopo il divorzio – così emerge dalla ricerca – sono più propensi a smettere di praticare la loro fede”.

Una diminuzione della pratica religiosa impedisce ai bambini di conoscere e interiorizzare gli effetti benefici dell’insegnamento religioso e cioè: la stabilità matrimoniale, l’educazione, la capacità di  produrre reddito, la salute fisica e mentale.

Una parte dello studio ha esaminato come influisce il divorzio sulle attività educative. A livello della scuola elementare, per esempio, si registra un calo immediato del rendimento scolastico.

A livello della scuola secondaria, i figli di famiglie solide hanno risultati significativamente migliori rispetto ai loro coetanei di genitori divorziati. All’età di 13 anni ad esempio c’è in media una differenza di mezzo anno nella capacità di leggere tra i figli di genitori divorziati rispetto a quelli di famiglie stabili.

Da un’altra ricerca contemplata nello studio emerge che i figli di coppie divorziate hanno il 26% di probabilità in più di abbandonare la scuola secondaria rispetto ai bambini cresciuti in famiglie stabili. Anche se un genitore divorziato si risposa, questo fatto non riduce l’impatto negativo del divorzio iniziale sui risultati scolastici dei bambini.

L’impatto negativo del divorzio si estende fino all’università. Fagan e Churchill riportano uno studio secondo il quale solo il 33% degli studenti provenienti da famiglie divorziate prendono la laurea, rispetto al 40% dei loro coetanei provenienti da famiglie stabili.

Dato l’impatto che il divorzio ha sulla formazione dei figli, le persone che subiscono questo trauma hanno anche un reddito e patrimonio inferiore alla media ed una maggiore probabilità di trovarsi in difficoltà economiche.

Secondo gli autori dello Studio, il divorzio ha un costo economico non solo per le famiglie, ma anche per il governo e per la società. Le statistiche mostrano che i figli di famiglie divorziate sono molto più propensi ad essere coinvolti in comportamenti delinquenziali, in risse, rapine e nel’abuso di sostanze alcoliche e/o droghe.

Inoltre “Il divorzio scombussola la stabilità psicologica di molti bambini”. Nello studio in questione si riporta una ricerca condotta su studenti della settima e dell’ottava classe, secondo la quale il divorzio dei genitori era il terzo evento più stressante in un elenco di 125 eventi. Solo la morte di un genitore o di un parente stretto è più stressante del divorzio..

C’è da aggiungere che l’impatto psicologico non è passeggero. Persino da adulti, chi ha sofferto il divorzio da bambino, sperimenta un numero maggiore di problemi emotivi e psicologici rispetto a chi proviene da una famiglia stabile.

Conseguenze dei divorzi sono anche un numero crescente di abuso e di abbandono dei minori. Uno studio condotto in Brasile ha mostrato che i bambini che vivono in famiglie allargate con la presenza di patrigni hanno 2,7 volte più probabilità di subire abusi rispetto ai bambini che vivono in famiglie stabili.

La parte conclusiva dello studio, spiega che, a differenza dei genitori divorziati, che spesso possono trovare sollievo dopo la separazione, la sofferenza dei bambini continua per lungo tempo dopo il divorzio. Gli effetti negativi possono continuare per decenni, fino a tre decenni.

Per Fagan e Churchill. “Il divorzio genera effetti che indeboliscono i bambini e tutte le cinque principali istituzioni della società, cioè la famiglia, la chiesa, la scuola, il mercato, e il governo stesso”.

Con l’alto numero di divorzi che si stanno verificando le conseguenze debilitanti continueranno a manifestarsi negli anni a venire. Non è un pensiero confortante, considerando anche la tendenza culturale che critica la famiglia naturale e cerca di  ridefinire il matrimonio. 

[Traduzione a cura di Paul De Maeyer]

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ZENIT Staff

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