Diventare "apostoli della Sindone"

Iniziata oggi la III edizione del Diploma di specializzazione in Studi Sindonici nellAteneo Pontificio Regina Apostolorum

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di Maria Chiara Petrosillo

ROMA, giovedì, 18 ottobre 2012 (ZENIT.org) – Ha preso il via oggi la III edizione del Diploma di specializzazione in Studi Sindonici nell’Ateneo Pontificio Regina Apostolorum. Oltre all’ormai consolidata collaborazione con il Centro Internazionale di Sindonologia di Torino, è nuova la partecipazione del centro diocesano di Sindonologia Giulio Ricci di Roma.

Il corso annuale è suddiviso in due semestri: tre corsi principali, un corso intensivo, ed un fitto ciclo di conferenze con docenti e relatori italiani e stranieri. Questo ricco percorso si rivolge ad ecclesiastici, laici, professori, ricercatori, giornalisti e a tutti coloro che vogliono approfondire, con un approccio interdisciplinare, il vasto ambito degli studi sindonici.

ZENIT ha intervistato padre Rafael Pascual L.C., direttore dell’Istituto Scienza e Fede.

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La Chiesa si trova in un momento di svolta importante: l’Anno della Fede, i 50 anni dell’apertura del Concilio Vaticano II, il Sinodo dei Vescovi per la Nuova Evangelizzazione. Che significato ha oggi parlare della Sacra Sindone?

Padre Pascual: La Sindone si inserisce pienamente in questo momento storico perché in qualche modo possiamo caratterizzarla come un segno della fede. Da un parte ci pone proprio al cuore del mistero della redenzione, cioè la Pasqua di Nostro Signore Gesù Cristo, perché ci parla della passione, della morte e della risurrezione del Signore. D’altra parte come faceva presente Papa Giovanni Paolo II, possiamo considerala come “specchio del Vangelo”. Tutto questo ci fa capire che la Sindone è uno strumento privilegiato per la Nuova Evangelizzazione.

Quali sono gli obiettivi del vostro corso? Chi parteciperà al vostro corso cosa troverà?

Padre Pascual: Gli obiettivi sono la formazione di esperti in sindonologia, cioè persone che non solo approfondiscano questo argomento specifico ma anche che siano in grado di comunicare e trasmettere il messaggio della Sindone. Coloro che parteciperanno troveranno un programma ben articolato in cui verranno presentati gli studi sulla Sindone da una prospettiva interdisciplinare da parte di esperti nelle diverse aree coinvolte. Così saranno in grado di conoscere non soltanto la storia ma anche lo stato attuale della ricerca sulla Sindone. Inoltre si terrà conto delle dimensione della pastorale e della spiritualità intorno Sindone.  

E’ il terzo anno che viene riproposto il Diploma di Specializzazione in Studi Sindonici. Potrebbe farci un bilancio degli anni passati e quello che ci si aspetta da quelli futuri?

Padre Pascual: Abbiamo notato come da parte dei partecipanti al corso, sia docenti che studenti, ci sia stata l’impressione di essere andati incontro a qualcosa di cui si sentiva la mancanza e il bisogno. I risultati raggiunti sono stati in genere molto positivi. Da una parte i professori hanno trovato degli studenti motivati che hanno raggiunto dei buoni risultati, d’altra parte gli alunni sono potuti entrare in contatto diretto con gli esperti più qualificati a livello internazionale nell’ambito degli studi sindonici. Per quanto riguarda il futuro noi aspettiamo di poter incrementare la partecipazione per poter diffondere la ricchezza di questo programma per il bene della comunità ecclesiale e per poter sviluppare molto di più quello che possiamo chiamare “la pastorale sindonica”. Vogliamo creare una nuova figura: quella degli apostoli della Sindone.

Il messaggio della Sindone come può essere attualizzato nella vita quotidiana di ogni persona?

Padre Pascual: Sicuramente la Sindone ci permette di entrare in rapporto con il Signore perché possiamo contemplare il Suo volto. Un volto sofferente, provato, ma allo stesso tempo sereno e maestoso. La Sindone ci offre il senso della sofferenza, una sofferenza redenta. Ricordando le parole di Papa Benedetto XVI, se la Sindone è “l’icona del sabato santo” in cui sembra esserci il silenzio di Dio, è anche l’aurora della Domenica di Pasqua che ci parla della Risurrezione del Signore, del trionfo sul male, sul peccato e sulla morte. Dunque, con la Sindone abbiamo in mano un altro segno della vicinanza del Signore che ci ha voluto lasciare questa sua immagine così eloquente e sconvolgente. In questo senso, credo si possa parlare della Sindone sia come reliquia che come icona, e ambedue per antonomasia.

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ZENIT Staff

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