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Disastro ferroviario. "Interessi e inadempienze hanno prevalso sulla vita delle persone"

Dura denuncia del vescovo di Andria, oggi, ai funerali di 13 vittime: “Le nostre terre considerate periferia dalla politica”. Presente il presidente Mattarella

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“Le nostre coscienze sono state addormentate da prassi che ci sembrano normali ma non lo sono: quelle prassi dell’economia in cui non si pensa alla vita delle persone ma alla convenienza e all’interesse, senza scrupoli e con piccole e grandi inadempienze del proprio dovere”.
È uno dei passaggi più significativi dell’omelia pronunciata dal vescovo di Andria, mons. Luigi Mansi, durante la celebrazione di oggi, al Palasport di Andria, dei funerali di 13 delle 23 vittime del disastro ferroviario avvenuto martedì sulla tratta ferroviaria tra Corato e Andria, in Puglia. Una cerimonia straziante, alla quale hanno preso parte circa 5mila persone che hanno applaudito e pianto all’uscita delle bare dal Palasport.
Ai funerali erano presenti anche il presidente della Camera, Laura Boldrini, e il ministro dei Trasporti, Graziano Delrio, che accompagnavano il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, il quale si è fermato in raccoglimento per qualche minuto di fronte alle vittime e ha poi raggiunto i parenti che sono seduti nelle prime file per stringere le mani e rivolgere una parola di conforto a ciascuno di loro.
Una parola di conforto è giunta anche dal vescovo Mansi che, tuttavia, non ha mancato di denunciare che “per troppi anni e per tante persone queste terre sono state considerate le periferie dell’Italia, quelle periferie alle quali il nostro Papa Francesco ha fatto tante volte riferimento”. “Speriamo che si sospenda questo fare e che ci si occupi dei diritti di tutte le persone a cominciare dai più deboli e fragili a cominciare proprio dalle periferie”, è stato l’auspicio del presule.
“Nel Vangelo – ha aggiunto – ci si chiede perché, anche Gesù lo ha fatto e non c’è una risposta ma il silenzio del Signore è solo apparente perché poi dopo tre giorni Gesù è risorto. Noi dopo 3 giorni celebriamo i funerali con cristiana pietà e fede e attendiamo fiduciosi il compimento delle tue promesse. Siamo convinti che però il tuo silenzio o Dio, ci costringe a scendere in noi stessi ascoltando a voce delle nostre coscienze”.

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ZENIT Staff

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