Disabilità e "Dopo di noi", in Toscana si muove qualcosa

Sabato a Lucca a Dire&Fare le associazioni del coordinamento regionale si confronteranno con le istituzioni

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46 associazioni si sono messe insieme per far sentire la propria voce alle istituzioni locali e alla Regione Toscana. Si occupano del “durante e dopo di noi”, cioè di come costruire percorsi di vita dignitosa e più autonoma possibile per le persone con disabilità. Con un occhio appunto al “dopo di noi”, quando i figli non avranno più i genitori ad assisterli. Le realtà che operano in tale ambito sono costituite spesso dalle famiglie dei ragazzi e delle ragazze con disabilità. Molte associazioni gestiscono anche servizi o strutture residenziali e semi-residenziali.

Il coordinamento delle associazioni è una vera e propria associazione di secondo livello, si chiama “Di poi” e si ritroverà per la sua assemblea a Lucca sabato 4 ottobre nell’ambito della rassegna Dire&Fare organizzata dall’Anci Toscana. Il pomeriggio, dalle 15, Di poi, insieme al Centro Nazionale per il Volontariato e alla Fondazione Volontariato e Partecipazione, si confronterà con le istituzioni ed altri soggetti che lavorano su questi temi. L’obiettivo del convegno è presentare e discutere le novità degli ultimi mesi, sia dal punto di vista normativo e politico sia dal punto di vista delle associazioni, sul “durante e dopo di noi”.

Al tavolo della discussione, moderato dal direttore di Volontariato Oggi Giulio Sensi, interverranno la presidente associazione Dipoi Patrizia Frilli, il presidente della Fondazione Cassa di Risparmio di Lucca Arturo Lattanzi, il vicepresidente vicario del Cesvot Andrea Bicocchi, il presidente della Fondazione Volontariato e Partecipazione Alessandro Bianchini, il parlamentare Filippo Fossati – relatore di una proposta di legge sul dopo di noi – e il sindaco di Pontedera, che fa parte del Direttivo di Anci Toscana, Simone Millozzi.

Il convegno, intitolato Dopo di noi: in Toscana qualcosa si muove. si terrà alla Casa del Boia, presso la Sala Blu della rassegna Dire&Fare. L’obiettivo delle associazioni è quello di chiedere alle Asl e alle istituzioni locali di affiancarle nel promuovere l’organizzazione di servizi alla persona per l’integrazione sociale nella fase del “durante noi” e di strutture residenziali e semi-residenziali per il “dopo di noi”, promuovendo le buone pratiche riscontrabili in Toscana e in Italia.

“Non ci sogniamo di sostituirci agli enti pubblici – spiega la presidente di Di poi Patrizia Frilli -; però molte volte, purtroppo, i Comuni per vari motivi sono incapaci di dare risposte giuste e tempestive. Tante parole vengono spese; le istituzioni dovrebbero fare in modo che non rimanga solo sulla carta quello che viene scritto, ma venga anche attuato. La famiglia è una risorsa in tutti sensi, ma va ascoltata e sostenuta. Gli enti pubblici, in sostanza, devono dare più importanza e di conseguenza più forza alle associazioni di volontariato perché è lì che si trovano le maggiori risorse per dare un futuro più sereno ai disabili”.

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Per informazioni sul convegno: www.centrovolontariato.net.

Segreteria organizzativa presso il Centro Nazionale per il Volontariato: 0583419500. 

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ZENIT Staff

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