"Dio non ha trovato sulla terra un peccatore più vile di me"

Nel suo libro recentemente pubblicato, “Innamorato di Cristo”, padre Raniero Cantalamessa racconta il vero San Francesco

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Chi era veramente San Francesco d’Assisi? In che misura il patrono d’Italia ha cambiato la storia della Chiesa? È stato davvero un rivoluzionario o, piuttosto, un fautore della radicalità evangelica? Perché è una figura ancora così attuale? Perché Jorge Mario Bergoglio ha assunto il suo nome, al momento dell’elezione a Romano Pontefice? A queste e ad altre domande, ha dato risposta padre Raniero Cantalamessa, nel suo ultimo libro Innamorato di Dio. Il segreto di San Francesco, edito da Zenit Books e in uscita alla fine di giugno. A colloquio con ZENIT, il Predicatore della Casa Pontificia ha anticipato in esclusiva i contenuti del suo saggio, che si annuncia come una delle più approfondite opere su uno dei santi più amati del mondo.

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Padre Raniero, in cosa consiste il “segreto” di San Francesco?

Il segreto di Francesco d’Assisi non è un’idea, ma una persona con un nome preciso: “Gesù Cristo e questi crocifisso”. In altre parole, il suo segreto è un amore folle per Cristo. Aggiungere altre spiegazioni rischia di diluire la forza di questo nucleo incandescente della sua personalità.

Francesco non era né un intellettuale, né un guaritore: da dove nascono, dunque, il suo carisma e la sua popolarità?

Sì, è sorprendente. Il suo giovane seguace, Antonio di Padova, supera per miracoli e guarigioni e, a un certo livello, anche per popolarità, il proprio fondatore. La popolarità di Francesco ha motivazioni più complesse. Sono tutta la sua persona e il suo agire che fanno di lui una delle realizzazioni umane più compiute e affascinanti, a detta degli stessi psicologi. Alla domanda del suo compagno Frate Masseo: “Perché tutto il mondo corre dietro a te?”, Francesco un giorno rispose: “Perché Dio non ha trovato sulla terra un peccatore più vile di me”. Era sincero, ma non diceva la verità! In realtà tutto il mondo, a distanza di più di otto secoli, corre ancora dietro Francesco perché vede realizzati in lui quei valori a cui tutti, credenti e non credenti, segretamente aspirano: la gioia, la pace e la fraternità.

Cosa lo spinse a vivere il Vangelo in modo così radicale?

Ritorniamo al tema del “segreto” di Francesco. Ciò che lo spinse a una sequela così radicale del Vangelo era un amore radicale per l’autore del Vangelo. La radicalità è il marchio dei santi. Essi vanno fino in fondo, non concepiscono neppure che ci si possa fermare a un traguardo intermedio. In Francesco la radicalità ha anche una ragione storica: la costatazione di quanto fosse facile annacquare il Vangelo con quelle che lui chiamava le “glosse”, cioè le interpretazioni legalistiche. Di qui il suo grido a volte, violento: “Sine glossa! Sine glossa!”, cioè senza alcun “distinguo”.

Da dove nasceva la sua capacità di amare la sofferenza e di abbracciare i peccatori?

Nel suo Testamento Francesco lo dice chiaramente: “Il Signore stesso mi condusse tra loro”. Era l’amore per Gesù che lo spingeva ad andare verso le membra più piagate del suo corpo. Vi sono alcuni che, dall’amore per i poveri sono arrivati all’amore per Cristo (per esempio Simone Weil); vi sono altri che dall’amore per Gesù sono arrivati all’amore per i poveri. Francesco appartiene a questi ultimi.

In epoca recente c’è chi ha etichettato Francesco come il “primo ecologista della storia”: non è però, questa, una definizione anacronistica?

Di fatto Francesco ha fatto e predicato quello che oggi va sotto il nome di ecologismo, ma il motivo del suo ecologismo è diverso da quello di oggi. Francesco vedeva nel creato l’opera e il riflesso di Dio. Aveva nei confronti del creato un atteggiamento dossologico, non sociologico, cioè di contemplazione e glorificazione, non utilitaristico. I cieli e la terra erano pieni, per lui come per la Bibbia, della gloria di Dio e lui sentiva il bisogno di cantare questa lode. Recuperare qualcosa di questo atteggiamento religioso gioverebbe immensamente all’ecologismo moderno che altrimenti viene a perdere uno degli incentivi più forti al rispetto della natura. Nessuno ha goduto delle creature – frate sole, sorella luna, madre terra, sorella acqua – più di lui che non ne volle possedere alcuna.

Quali furono i rapporti tra Francesco e l’Islam, in particolare nel contesto delle Crociate? È ancora attuale quel messaggio?

È noto l’episodio, narrato nelle Fonti Francescane e attestato da fonti contemporanee (Giacomo di Vitry) del suo incontro pacifico con il sultano d’Egitto nel corso della crociata alla quale partecipava. Anche da questo punto di vista Francesco rimane solitario nella storia. Uomo di pace, egli non ha polemizzato mai con nessuno, né con gli eretici, né con i saraceni. Ha voluto mostrare solo il volto vero del Vangelo e di Cristo. Il fatto che San Giovanni Paolo II abbia scelto Assisi come luogo di incontro delle varie religioni è un riconoscimento di questo ruolo pionieristico del Poverello.

Per quale motivo papa Bergoglio ha scelto il nome del Santo di Assisi?

Conosciamo la spiegazione che ne ha dato lui stesso. Al momento della sua elezione un cardinale suo amico, il brasiliano Claudio Hummes, gli aveva sussurrato all’orecchio: “Non ti dimenticare dei poveri”, e lui, dice, pensò subito a Francesco d’Assisi. Io sono convinto però che quel nome gli è stato dato da Qualcuno più in alto ancora del cardinale. In ogni caso è certo che esso non poteva cadere su spalle più degne di portarlo delle sue. I fatti lo stanno dimostrando.

Che affinità ci sono tra la povertà predicata da papa Francesco e quella del patrono d’Italia?

Diversa è la forma di povertà nei due casi (come è inevitabile, vivendo in contesti ed epoche così diversi), identico invece lo spiritodi povertà che si esprime in semplicità e sobrietà di vita personale e in amore per i poveri. Io credo che Francesco d’Assisi in cielo sia ben felice di essere rappresentato così bene in terra, e proprio da colui al quale egli, in vita, si rivolgeva con infinito rispetto e devozione, chiamandolo “il signor papa”.  

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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