Diamoci da fare!

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

È bello contemplare il volto di Stefano, che si fa protagonista delle letture di questi giorni. È il volto di un angelo. Perché contempla il cielo. Lo fa, perché è un uomo pieno di fede, di Spirito Santo e di grazia. Ed è da questo cielo, contemplato con fede, che riesce a trarre la forza per affrontare insidiosi nemici, bugiardi ed iniqui. Ed è proprio attorno alla fede, che si svolge il vangelo. Nella Porta Fidei, il Papa cita espressamente questo testo, al numero 3: non le cose, non le opere importano. Ma il cuore, le motivazioni intime, le ragioni vere della tua sequela. Un brano che si fa esame di coscienza, alla luce di Stefano, nell’Anno della Fede.

Meditazione

Gesù è al di là del mare. Che significa questo? Forse che Lui non vuole prendere parte alle nostre faccende? No, anzi. Gesù è lontano dai rumori del mondo. Ci aspetta, infatti, in Chiesa, nei luoghi di silenzio, di preghiera, dove possiamo ritrovarci più intimi e raccolti con Lui, meditando la Sua Parola, contemplando il Suo volto. È proprio lì che ci invita a raggiungerlo. Perché è nel silenzio che aspetta di dirci qualcosa, di parlarci cuore a cuore. In quella riservatezza, quando ci porta in disparte, per stare da soli con Lui, Gesù, infatti, ci apre il suo cuore e vuole che noi apriamo il nostro a Lui. Ed è così che si crea un’armonia dolcissima, fatta di lacrime e di carezze. In quell’assenza di chiasso, Egli ci fa comprendere che c’è un cibo non materiale, che Lui ci dona per avere la vita senza fine. È Lui stesso. Dopo la moltiplicazione dei pani, la gente segue Gesù, perché desiderava altri miracoli, tutti e subito. Ancora non si lasciavano interrogare nel cuore da quei segni. Non scorgevano, infatti, la chiamata di Dio a preoccuparsi di altro, di dare una svolta decisiva alla propria vita. Gesù è esigente. Chiede di lavorare per il pane del cielo, non solo per quello della terra. Diamoci da fare per guadagnarci il paradiso. Impegniamoci, non solo per quel che riguarda il nutrimento del corpo, ma soprattutto per il cibo dell’anima, che ha bisogno di risplendere di Dio. L’idolatria può renderci schiavi. Stiamo in guardia dalle cose troppo facili da ottenere. Perché lì dove non c’è sacrificio, c’è illusione e tranello. Seguiamo Gesù non per chiedere miracoli, ma per aiutarci a cambiare il mondo con la forza del Suo amore.

Preghiera

Donaci, o Signore, la grazia di avere sempre un volto di luce, anche nei giorni in cui siamo accusati e attaccai, come Stefano. E come lui ha avuto la grazia di perdonare, fa’ che anche nel cuore nostro regni sempre la benedizione, per poter lavorare per il pane del cielo e non solo per quello della terra. Amen.

Agire

Cercare non solo il pane che mi nutre, ma soprattutto quel silenzio dove Dio mi parla, per avere un volto sereno, anche nei giorni in cui sono ingiustamente accusato.

Meditazione del giorno a cura di monsignor GianCarlo Maria Bregantini, arcivescovo di Campobasso-Bojano, tratta dal mensile Messa Meditazione, per gentile concessione di Edizioni ART. Per abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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