Di fronte al secolarismo, Giovanni Paolo II chiede nuove forme per annunciare la fede

Ai vescovi della Conferenza Episcopale del Pacifico

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CASTEL GANDOLFO, lunedì, 20 settembre 2004 (ZENIT.org).- Di fronte all’avanzata del secolarismo, Giovanni Paolo II ha chiesto, soprattutto ai vescovi, di trovare nuove forme per annunciare la fede.

Incontrando sabato i prelati delle diciassette giurisdizioni che costituiscono la Conferenza Episcopale del Pacifico, il Papa ha compiuto un’analisi delle sfide presenti in quei Paesi, in cui i Cattolici sono una minoranza.

Fanno parte di questa Conferenza Episcopale i prelati di Samoa, delle Isole Cook, delle Fiji, della Polinesia Francese, di Guam, Kiribati, delle Isole Marshall, della Micronesia, della Nuova Caledonia, delle Isole Marianne del Nord, della Samoa statunitensi, di Tonga, Tuvalu, Vanuatu, Wallis e Futuna.

Nel discorso che ha rivolto ai suoi ospiti in Inglese e Francese, il Santo Padre ha constatato che nei rapporti da loro consegnati in occasione della visita “ad limina apostolorum”si percepiscono le loro “preoccupazioni sui venti di cambiamento che soffiano sulle vostre coste”.

“L’invasione del secolarismo, soprattutto sotto forma di consumismo, e la forte influenza degli aspetti più insidiosi dei mezzi di comunicazione sociale che trasmettono una visione deformata della vita, della famiglia, della religione e della morale minano le basi dei valori culturali tradizionali”, ha aggiunto.

“Di fronte a queste sfide, i popoli dell’Oceania stanno diventando sempre più consapevoli di dover rinnovare la propria fede e trovare una vita più ricca in Cristo”, ha affermato il Papa.

“In questa ricerca, vi guardano con grandi aspettative e sperano che siate ministri fermi della verità e testimoni audaci di Cristo”, ha continuato.

“Loro desiderio è che vi preoccupiate di cercare nuovi modi di insegnare la fede in modo che vengano rafforzati dal potere del Vangelo che deve penetrare nel modo di pensare, nei criteri di giudizio e nei comportamenti”, ha proseguito.

“Questo richiede che voi, come maestri della fede e messaggeri della Parola, predichiate con chiarezza e precisione che la fede ha la forza di plasmare la cultura, penetrando nel suo cuore”, ha chiesto ai prelati del Pacifico.

“Ancorati alla tradizione cristiana ed attenti ai segni dei cambiamenti culturali contemporanei, il vostro ministero episcopale sarà allora un segno di speranza e di orientamento per tutti”, ha aggiunto.

“In questo contesto, la vostra predicazione e la vostra testimonianza dello straordinario ‘sì’ di Dio all’umanità ispirerà i vostri popoli a rifiutare gli aspetti negativi delle nuove forme di colonizzazione e a scegliere tutto ciò che genera nuova vita nello Spirito”, ha concluso.

Nelle parole rivolte al Papa a nome dei presenti, monsignor Anthony Sablan Apuron, O.F.M. Cap., arcivescovo di Agaña e Presidente della Conferenza Episcopale del Pacifico, ha ricordato che i vescovi di quella zona hanno in questo momento l’obiettivo di applicare l’esortazione apostolica Ecclesia in Oceania , che il Papa ha pubblicato a Roma nel novembre del 2001.

In quel documento, il Santo Padre raccoglieva le conclusioni del primo sinodo di vescovi della storia dell’Oceania, celebrato a Roma tra il 22 novembre e il 12 dicembre del 1998.

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ZENIT Staff

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