Ddl “Buona scuola”: la protesta delle associazioni familiari

Dopo l’approvazione in Senato, il ministro Giannini è stato sollecitato ad emettere una circolare in cui si impegna formalmente ad escludere l’insegnamento didattico della teoria del gender

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Fioccano le polemiche tra le associazioni familiari dopo la fiducia ottenuta dal Governo sul ddl “Buona scuola”. Oggetto del contendere è l’articolo 3, punto 16, del maxiemendamento relativo alla “violenza di genere”, che potrebbe diventare il passepartout per l’insegnamento didattico curricolare della dottrina del gender. Il disegno di legge è poi passato in Senato con 159 voti favorevoli e 112 contrari.

“È vero che si tratta di un riferimento confuso ma è pericoloso poiché attraverso di esso potrebbe penetrare nelle scuole l’ideologia di genere”, ha commentato Massimo Gandolfini, portavoce del Comitato Difendiamo i nostri figli, che sabato scorso ha portato in piazza San Giovanni più di un milione di persone contrarie al del gender e alle unioni civili.

“Sarebbe stato assai meglio che il riferimento al gender fosse completamente espulso dal testo così come chiesto a gran voce da oltre un milione di persone in piazza lo scorso sabato 20 giugno”, ha aggiunto Gandolfini, definendo “buono ma non sufficiente” il lavoro compiuto da quei senatori che hanno provato ad ottenere dal governo la garanzia che la teoria di genere non entri nelle scuole e che ai genitori sia garantita un piena informazione, un maggiore coinvolgimento nelle scelte educative e la possibilità di rifiutare il consenso.

L’auspicio del coordinatore della manifestazione di piazza San Giovanni è che “il governo adotti con decreto l’ordine del giorno Roccella già presentato alla Camera e che il Ministro Giannini  – con un propria circolare – chiarisca definitivamente il ‘no’ ad ogni indottrinamento ideologico”.

Il Comitato Difendiamo i nostri figli si impegna quindi a “tenere informate le nostre famiglie su quanto e come il governo manterrà la parola data, chiedendo grande coraggio a tutti i parlamentari che si riconoscono i questa battaglia e più ancora in quella che ormai è imminente e che dovrà fermare il ddl Cirinnà”.

Secondo il portavoce della Manif Pour Tous Italia, Filippo Savarese, “la presenza del comma sulla cosiddetta educazione di genere crea un buco nero nel patto tra scuola e famiglia, che spalanca la porta alle sperimentazioni educative fondate sul gender”, mentre “amareggia la totale indifferenza del Parlamento verso le istanze di libertà espresse in piazza da un milione di persone”.

Secondo Savarese, la promessa del governo di rinforzare procedure per il consenso informato dei genitori “non appare in grado di bilanciare l’enorme danno subito dall’intero sistema scolastico, che mette ancor più le famiglie in posizione difensiva nella già difficile battaglia per il diritto di educare liberamente i propri figli”.

Da parte sua, il Comitato Sì alla Famiglia definisce “sconcertante” l’inserimento nel ddl del maxiemendamento “che si presta ad aperture pericolose sul gender negli istituti scolastici”.

“Tanto disprezzo per le preoccupazioni espresse dal popolo delle famiglie è appena temperata dalle assicurazioni del ministro Giannini, peraltro in linea con l’ordine del giorno Roccella approvato alla Camera qualche settimana fa, ma rimasto ancora senza seguito da parte del Miur”, dichiara in una nota il presidente di Sì alla Famiglia, Massimo Introvigne.

Pur apprezzando le sollecitazioni dei senatori di Area Popolare nei confronti del Ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, affinché l’insegnamento della teoria del gender sia esclusa dalle attività didattiche, Introvigne ha precisato: “Meglio sarebbe stato un testo di legge più chiaro, sia perché le norme talora durano più a lungo dell’incarico di ministro sia perché funzionari del Miur sottolineano ai media che l’ideologia del gender non esiste nelle scuole italiane: come se finora non ci fossero stati tanti abusi e tante imposizioni”.

Il Comitato Sì alla Famiglia chiede dunque al ministro “la pronta elaborazione di una circolare esplicativa da diffondere il giorno stesso della definitiva approvazione del ddl scuola”.

Quanto al ddl Cirinnà, Introvigne auspica “la più ferma opposizione al ddl Cirinnà da parte di tutti i parlamentari che hanno apprezzato la manifestazione. Senza cedimenti o mediazioni da presa in giro”.

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Luca Marcolivio

Roma, Italia Laurea in Scienze Politiche. Diploma di Specializzazione in Giornalismo. La Provincia Pavese. Radiocor - Il Sole 24 Ore. Il Giornale di Ostia. Ostia Oggi. Ostia Città (direttore). Eur Oggi. Messa e Meditazione. Sacerdos. Destra Italiana. Corrispondenza Romana. Radici Cristiane. Agenzia Sanitaria Italiana. L'Ottimista (direttore). Santini da Collezione (Hachette). I Santini della Madonna di Lourdes (McKay). Contro Garibaldi. Quello che a scuola non vi hanno raccontato (Vallecchi).

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