Dall'Argentina in Vaticano in bici, messaggeri dei bambini

Attesi, il 18 settembre, gli otto ciclisti argentini partiti lo scorso 25 agosto per consegnare al Papa 50mila lettere dei più piccoli

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Sono attesi in Vaticano per il 18 settembre prossimo gli otto ciclisti argentini che, dopo aver pedalato per tremila chilometri, consegneranno a papa Francesco oltre cinquantamila lettere che i bambini argentini hanno scritto al Pontefice per confidargli ognuno il proprio intimo desiderio: “cosa vogliamo essere quando saremo grandi”.

I testi – riferisce L’Osservatore Romano – sono stati via via raccolti dai corridori lungo del tappe del viaggio. Il quale è iniziato il 25 agosto a Villa Cura Brochero, nella provincia argentina di Córdoba, è arrivata giovedì a Madrid ed ora è diretta verso la capitale italiana. Altre tappe europee del viaggio sono, dopo Madrid, Loyola, Lleida e Barcellona in Spagna, quindi Narbonne, Marsiglia e Nizza in Francia, poi Genova, Pisa, Firenze, Assisi e Roma, in Italia.

Uno dei corridori che arriveranno in Italia, Manuel Fernández, ha detto ai media che “la forza che danno i ragazzi lungo la strada quando si passa con il carico di lettere è molto emozionante e ti rendi conto che lo sforzo vale la pena”. Autore dell’iniziativa, promossa da Radio Cadena 3, è il gruppo Cruce por la educación, che “opera per valorizzare l’istruzione nel nostro Paese, ricordando che l’Argentina è stata la prima nazione in tutta l’America a sradicare l’analfabetismo”.

 Allo stesso tempo, “mira a sensibilizzare tutti, grandi e piccoli, sull’importanza di cominciare e finire gli studi, non solo come un dovere ma anche come un obiettivo della formazione personale, affinché l’Argentina torni a essere quella che era una volta. Gli amici riconoscono che questo ‘passaggio’ può essere uno strumento di mobilitazione per potenziare il valore dell’educazione argentina, per riconoscere e valorizzare le opportunità egualitarie e pluralistiche da sempre fornite dal nostro Paese, e per diffondere l’opera fondamentale nel campo dell’istruzione”. Il gruppo vuole dunque trasmettere a “bambini, bambine e giovani che studiare è il modo migliore per costruire un futuro”.

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ZENIT Staff

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