Dal Rinnovamento nello Spirito al MEIC: mobilitazione dei cattolici per il non-voto ai referendum

ROMA, martedì, 22 marzo 2005 (ZENIT.org).- L’appello lanciato dal cardinale Camillo Ruini, Presidente della Conferenza Episcopale Italiana (CEI), a sposare la scelta dell’astensione dal voto ai referendum sulla legge 40/2004 in materia di procreazione medicalmente assistita, cresce in adesioni e sostegno.

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Nella giornata del 20 marzo, il Rinnovamento nello Spirito e il Movimento Ecclesiale di Impegno Culturale (MEIC) hanno espresso la loro adesione all’appello lanciato dal Cardinale Vicario di Roma.

Con una nota sul referendum abrogativo della legge 40/2004 dal titolo “E’ vita… evita di metterla ai voti” il Comitato ed il Consiglio nazionale del Rinnovamento nello Spirito riuniti a Loreto, il 20 marzo, ha chiesto a tutti i gruppi e le comunità di “prodigarsi senza lesinare sacrifici, ricorrendo a ogni strumento idoneo e utile alla promozione di momenti di preghiera, di riflessione, di informazione e di formazione a sostegno della campagna astensionistica”.

La nota spiega che su determinati temi lo strumento referendario rappresenta “una mannaia grossolana e inappropriata”: “Ecco, allora, che la nostra astensione dal voto esprime una matura scelta civile finalizzata a preservare una legge che, seppure imperfetta, tuttavia esprime quanto è stato possibile codificare nell’attuale contingenza storica, culturale e politica”.

Il Rinnovamento nello Spirito, che in Italia conta su 1.800 gruppi di preghiera e oltre 200.000 aderenti, definisce infatti la legge 40 “uno sforzo compiuto dal legislatore per sollevare il Paese da disastri ancora più gravi in assenza di una forma di regolamentazione sul tema della vita”.

Sullo stesso tema il MEIC ha pubblicato un agile volume, intitolato “Le mani sull’uomo. Quali frontiere per la biotecnologia?”, (ed. Ave, collana “Culture in dialogo”, pp.170 euro 10), in cui si ribadisce il diritto all’astensione.

Nel volume Renato Balduzzi, Presidente di questo Movimento Ecclesiale e Professore ordinario di Diritto Costituzionale all’Università di Genova, sottolinea “l’insufficienza dello strumento referendario per districare problemi complessi” e sostiene che si tratta di “un voto particolare in cui l’ordinamento assegna rilievo all’astensione dal medesimo”.

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ZENIT Staff

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