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Dal Natale “giubilare” la strada maestra che libera e salva

Un anno santo che può cambiare la storia, se vissuto senza finzioni nell’ascolto del Signore

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Nella società odierna si è molto attrezzati per confondere le acque della comprensione altrui. Lo si fa con mille artefici e con un giro di parole che spesso allontana una qualsiasi persona dal vero tracciato da percorrere. Il fatto riguarda l’uomo nella sua interezza e quindi coinvolge anche le lunghe e articolate discussioni che a volte imbrigliano il pensiero cristiano. In questi ultimi mesi si è molto parlato all’interno della Chiesa Cattolica di Nuovo Umanesimo e a Firenze si è concluso un importante e articolato incontro ecclesiale su questo speciale argomento. Il cardinale Bagnasco ha chiuso i lavori con la certezza che non possa esistere un nuovo Umanesimo, pienamente vissuto, senza l’annuncio quotidiano della Parola di Cristo, attraverso la carità, stile di vita permanente di ognuno. Il teologo mons. Costantino di Bruno esplicita questa condivisa verità, “scavando” ancora di più nel suo reale significato. Lo fa sostenendo di fatto il credente nell’essere arbitro accorto delle sue scelte, dentro la complessità della società odierna. Su questo argomento si dicono mille cose. Nessuno però pensa che sarebbe sufficiente questa semplice frase del Vangelo secondo Luca, per risolvere alla radice ogni problematica: </em>Come è scritto nella legge del Signore. Come è scritto nel Vangelo di Cristo Gesù”. Vi è semplicità più semplice? Eppure quanta complessità sulla parola del Signore!. Fare quindi ogni cosa secondo ciò che il Signore ci ha indicato come luce rispetto alle tenebre. L’esempio, in questo Santo Natale “giubilare” ormai alle porte, è tutto nella vita di Giuseppe e Maria.  Sono due persone povere che vivono grazie all’umile lavoro di falegname di Giuseppe. Maria da parte sua rende accogliente l’ambiente di casa con il suo accurato lavoro domestico, svolto con serenità e con amore puro. Sullo sfondo una povertà visibile, ma non per questo incapace di esprimere la ricchezza di una famiglia che vive nella piena osservanza della Legge del Signore. Ma noi abbiamo provato ad osservare tutte le prescrizioni del Vangelo?

Se lo facessimo manifesteremmo al mondo che ci circonda il vero uomo secondo Dio. Ognuno di noi saprebbe con convinzione cosa sia la vera misericordia, al centro del Giubileo straordinario che Papa Francesco ha voluto per una Chiesa che s’incammina verso un tempo di rigenerazione, al suo interno e tra il popolo di Dio. Un anno santo che può cambiare la storia, se vissuto senza finzioni nell’ascolto del Signore. Misericordia è infatti osservanza del Vangelo; obbedienza al Comandamento nuovo di Cristo Gesù. Il vero uomo che può rinnovare l’Umanità non viene dalle nostre vie o dalle nostre intese, ma dall’osservanza delle leggi del Signore per tutta la sua vita. Sono quest’ultime che legittimano ogni alleanza e illuminano qualsiasi percorso, anche se sommerso dal buio più profondo. Se solo si rispettassero i comandamenti, ormai affidati ad un vademecum fai da te, non ci sarebbero le ingiustizie che si abbattono ogni giorno nelle nostre comunità. Verrebbero meno omicidi; false testimonianze; frodi private e pubbliche; aborti; omicidi; inganni; speculazioni a danno di persone ignare; divorzi; bancarotte fraudolenti; cattive amministrazioni, avvolte dalla corruzione e dal mancato rispetto del cittadino nella sua personale dignità. Se poi mettessimo in pratica il vangelo, da tutti citato e declamato, sicuramente le miriadi di liti e contrapposizioni, così come le divergenze quotidiane sulle questioni che interessano la nostra realtà, sarebbero un lontano ricordo. È proprio nella osservanza della Parola di Dio che tutto diviene più semplice. Al di fuori di essa prende forma invece una contorta complessità che, accecando la verità, spinge l’uomo a disertare la sua vera vocazione. Si perde di conseguenza per ognuno la possibilità storica di vedere il Signore nelle opere che si compiono e che possono “creare meraviglie”.

Al contrario l’autentico credente potrebbe somigliare al vecchio Simeone, uomo giusto e timorato del Signore, a cui lo Spirito Santo promette il dono di vedere il Messia prima di morire. Così avviene appena Giuseppe e Maria portano Gesù a Gerusalemme per presentarlo al Signore nel rispetto della Sua Legge. Simeone mosso dallo Spirito si reca al Tempio e lì accoglie tra le sue braccia il Figlio dell’uomo, benedicendo Dio per la luce del mondo che aveva visto, prima di chiudere gli occhi al sonno eterno. È davvero necessario che in questa nostra società si ritorni alla fede, per evitare che anche la vera misericordia e la vera carità, assieme alla speranza, svaniscano nel nulla. Una Umanità di pace, ma anche di progresso sociale e civile per tutti, può solo scaturire dalla Parola vissuta, ascoltata, predicata, trasformata in nostra carne e nostro sangue. L’umano viene sempre dopo, non è antecedente alla volontà di Dio. Le sue relazioni, invenzioni, aspettative o scelte personali e pubbliche nei vari campi che interessano l’economica, la politica e il sociale, non possono non rifarsi ai valori eterni del vangelo. Non farlo significa favorire la costruzione di un mondo destinato a frantumarsi, pur dopo aver conosciuto momenti di “accertato splendore”. Sarà forse difficile imboccare la strada maestra che libera e salva, restituendo l’uomo alla sua chiamata originaria, ma non c’è altra soluzione! L’incognita è alta. Si rischia di cadere sotto il peso di un relativismo e di un agnosticismo che non riconoscono l’assoluto di cui è parte ogni messaggio che viene dal Vangelo. Non c’è comunque da scappare, né da far guerra ad alcuno. Bisogna semplicemente ritrovare il gusto del valore autentico delle cose e misurarsi con la realtà di ogni giorno, con gli occhi e il cuore rivolti verso l’eternità che c’è in noi. Fare, insegna Luca, ogni cosa come è scritto nella legge del Signore. Gesù in fasce ci aiuti ad incamminarci per questa strada maestra che libera e salva. Buon Natale nel Giubileo!

Chi volesse contattare l’autore può scrivere al seguente indirizzo email: egidiochiarella@gmail.com. Sito personale:www.egidiochiarella.it. Per seguire la sua rubrica su Tele Padre Pio:  https://www.facebook.com/troppaterraepococielo

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Egidio Chiarella

Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, ha fatto parte dell'Ufficio Legislativo e rapporti con il Parlamento del Ministero dell'Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo "La nuova primavera dei giovani" e del saggio “Sui Sentieri del vecchio Gesù”, nato su ZENIT e base ideale per incontri e dibattiti in ambienti laici e religiosi. L'ultimo suo lavoro editoriale si intitola "Luci di verità In rete" Editrice Tau - Analisi di tweet sapienziali del teologo mons. Costantino Di Bruno. Conduce su Tele Padre Pio la rubrica culturale - religiosa "Troppa terra e poco cielo".

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