Dai fumetti, alla musica, ai film…è di moda il tema della fede

Il cristianesimo si inserisce nella guerra tra le culture

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NEW YORK, sabato, 2 luglio 2005 (ZENIT.org).- Sentimenti antireligiosi abbondano nella cultura contemporanea e nel mondo dell’informazione, ma la realtà non si limita a questo. I cristiani stanno creando i propri filoni in questi ambiti e con notevole successo.

Il 22 giugno un rapporto della Reuters ha rilevato che la vendita dei libri religiosi è in forte crescita negli Stati Uniti. L’articolo ha citato dati del Book Industry Study Group da cui risulta che le vendite librarie totali negli Stati Uniti sono aumentate del 2,8% nel 2004, raggiungendo i 28,6 miliardi di dollari, e che nello stesso periodo, le vendite dei libri religiosi sono aumentate dell’11%, arrivando a quasi 2 miliardi di dollari. Peraltro, questo potrebbe anche passare in secondo piano di fronte alla notizia dell’Associazione degli editori cristiani evangelici che rivendica un fatturato di vendita dei propri libri di 2,38 miliardi di dollari l’anno.

La crescita riguarda sia il settore della saggistica che quello dei romanzi. Nella prima categoria sono molto venduti i libri di “self-help” (miglioramento personale) basati sulla spiritualità evangelica. Ma anche i romanzi vanno molto bene, ha affermato Joan Marlow Golan, responsabile della collana Steeple Hill, della casa editrice Harlequin, che propone romanzi a sfondo religioso. L’orientamento editoriale della società non prende in considerazione personaggi cristiani che siano dediti all’alcol, al ballo, al gioco d’azzardo e alla sessualità.

E il 21 giugno il Sun-Sentinel del Sud della Florida ha dato notizia di un nuovo video su Gesù in grafica computerizzata, intitolato “The GodMan” (L’Uomo-Dio), che ha richiesto quattro anni di lavorazione e 6,2 milioni di dollari per la produzione. La società che l’ha prodotto è la Book of Hope, che si occupa della distribuzione di libri basati sulla Bibbia.

“Il nostro obiettivo è ancora molto semplice: quello di raccontare la storia di Gesù nella maniera più adatta possibile per i bambini di questa generazione”, ha affermato Rob Hoskins, responsabile dell’organizzazione. Il video, della durata di 52 minuti, è stato già tradotto in spagnolo e sta per essere tradotto in molte altre lingue.

Esso inizia con la storia della creazione tratta dalla Genesi, per passare poi direttamente al racconto della vita di Gesù, mettendo in evidenza gli episodi principali, dalla natività alla crocifissione e resurrezione.

Il Sun-Sentinel ha dato notizia di un altro video cristiano che è stato pubblicato su DVD lo scorso anno, dal titolo “The Animated Passion Trilogy”. Mentre anche la nascita della religione islamica è stata oggetto di una produzione video, trasmessa nei cinema lo scorso anno.

I fumetti e la musica

La religione si sta facendo largo anche nel mondo della fumettistica. Secondo una notizia dell’ Associated Press del 3 giugno, il numero dei fumetti a sfondo cristiano è cresciuto rapidamente negli ultimi anni. È sorta negli Stati Uniti anche una cooperativa di artisti cristiani, la Community Comics LLC, finalizzata alla promozione e distribuzione delle loro opere.

I dati sulle vendite non sono facili da ottenere, ma Steve MacDonald, che gestisce il sito Internet www.christiancomicbooks.net, ha riferito all’ Associated Press che il numero dei titoli è raddoppiato nello scorso anno. Il suo sito riporta un repertorio di fumetti cristiani e le indicazioni su dove reperirli.

“I cristiani hanno le storie più belle da raccontare”, ha affermato Sherwin Schwartzrock, disegnatore di fumetti e grafico. “Il mondo è pieno di persone che soffrono, attanagliate dal vizio della droga e da ogni tipo di problema che può affliggere gli esseri umani. Gesù Cristo è la risposta”.

I fumetti variano dall’adattamento di storie bibliche, alla creazione di supereroi a sfondo cristiano. Schwartzrock ha osservato che ai ragazzi non piacciono le prediche; per questo è importante intrattenerli in modo accattivante.

La musica cristiana è un altro settore di successo, come rivela la Reuters dell’11 giugno. Oltre alla musica leggera cristiana, recentemente è cresciuto l’interesse per gli inni religiosi. Gli artisti stanno prendendo i testi dei canti di Chiesa, riadattandoli ai diversi stili musicali, dal country, al jazz, al gospel.

Uno di questi artisti, Amy Grant, ha visto la sua incisione dei canti di Chiesa guadagnare il primo posto nelle classifiche degli album cristiani lo scorso maggio, vendendo ad oggi 54.000 copie. Una collezione di inni cantati dalla Grant, del 2002, ha venduto 465.000 copie.

Un altro cantante, Bart Millard, ha dichiarato alla Reuters di aver voluto fare un album sui canti di Chiesa perché voleva creare qualcosa di speciale per suo figlio. “Considerando il modo in cui si sta evolvendo la musica, è possibile che a mio figlio non resti alcuna memoria dei vecchi canti di Chiesa, come ho avuto io invece nella mia infanzia”, ha affermato. Molte chiese hanno sostituito i vecchi inni con musica contemporanea, ha spiegato Millard.

Intanto, la cantante Ashley Cleveland ha osservato che “vi è un pregiudizio comune secondo cui questi canti sarebbero antiquati, vecchie e impolverate reliquie senza importanza, ma per me sono molto importanti. Di fronte alle profonde divisioni nella nostra cultura e persino all’interno della comunità cristiana, quando si tira fuori un canto conosciuto, tutti si trovano nuovamente riuniti”.

Pronto per la stampa

Dall’Inghilterra, il Times di Londra ha dato notizia l’11 aprile di un nuovo tabloid, The Son, che è pronto per un lancio in grande stile. La rivista è prodotta dal giornalista Hugh Southon, che si è convertito al cristianesimo otto anni fa. La prima edizione ha venduto 40.000 copie e la seconda, pubblicata a Pasqua, 62.000.

“Volevamo una rivista anticonformista, stimolante e provocatoria, che potesse riportare Gesù al centro della società, ma volevamo che fosse anche divertente e attuale, considerando la cultura odierna della celebrità”, ha dichiarato Southon. La rivista è bimestrale ed ha in programma di diventare mensile a partire dall’anno prossimo. Le vendite avvengono principalmente attraverso la rete dei cristiani evangelici.

Anche il mondo della moda, noto per il suo stile di vita non esattamente ascetico, vede delle convergenze con il cristianesimo. Un servizio del 17 maggio del quotidiano Irish Independent ha descritto le attività del gruppo Models for Christ di New York.

L’organizzazione è stata costituita da un ex modello dell’agenzia Ford, Jeff Calenberg, per dare una direzione spirituale ai modelli. “Molte persone del nostro settore hanno attraversato momenti difficili a causa delle pressioni che si subiscono”, ha spiegato.

Il gruppo, istituito nel 1984, recentemente si è rafforzato, e dispone di un elenco di circa 500 persone che ricevono le e-mail dell’organizzazione. A Los Angeles e a Miami sono state stabilite delle sezioni locali. Una delle funzioni dell’organizzazione è di sostenere coloro che stanno tentando di uscire fuori da situazioni di crisi o di tossicodipendenza. Essa incoraggia inoltre i propri membri a dare del loro tempo per aiutare i poveri e per fare da guida ai giovani modelli entrati nel settore.

Calenberg ha inoltre incoraggiato i modelli a non accettare lavori che non siano compatibili con le proprie convinzioni religiose. Il gruppo dispone di una propria rete di fotografi e agenti che condividono la medesima fede.

Le produzioni più convenienti

Il desiderio del pubblico di poter godere di un contenuto sano nei mezzi di comunicazione è dimostrato dal successo dei film per la famiglia. Il 15 marzo scorso, l’ Associated Press ha informato che lo
scorso anno, per la prima volta in 20 anni, i film per i quali è richiesta la presenza dei genitori sono aumentati più dei film per adulti, incassando negli Stati Uniti 2,3 miliardi di dollari, rispetto ai 2,1 miliardi di dollari per i film destinati ad un pubblico adulto. I dati sono stati rilasciati dalla National Association of Theater Owners. La categoria più gettonata è stata quella dei film adatti ai ragazzi dai 13 anni in su, con una vendita al botteghino di 4,4 miliardi di dollari.

Successivamente, il 7 giugno, l’ Associated Press ha riportato uno studio svolto dalla Dove Foundation, un gruppo che incoraggia la produzione di film per la famiglia. Secondo tale studio, i film per tutta la famiglia sono risultati i più richiesti, rispetto ai film per adulti.

Secondo uno studio svolto sui 200 film più diffusi negli anni dal 1989 al 2003, la produzione dei film per tutta la famiglia è risultata 11 volte più redditizia rispetto a quella dei film per adulti. Se non altro, l’evidenza di questi dati potrebbe alla fine portare i magnate di Hollywood a convertirsi.

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ZENIT Staff

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