Daejeon in festa per l'apertura della Giornata asiatica della Gioventù

Circa diecimila i giovani presenti alla Messa di inaugurazione dell’evento presieduta da mons. mons. Lazzaro You Heung-sik, in attesa dell’arrivo di Francesco

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È un clima di festa quello che si respira a Daejeon dove quasi 10mila giovani hanno celebrato l’inizio della sesta Giornata asiatica della Gioventù e la terza della Corea. Centinaia di bandiere coreane e di varie nazioni asiatiche, canti e balli sotto un cielo grigio e carico di pioggia, – riferisce l’agenzia Asia News – hanno caratterizzato l’avvio dell’evento, reso ancora più gioioso dall’attesa di Papa Francesco che lì celebrerà la Messa dell’Assunta, venerdì 15 agosto. 

A presiedere la Messa inaugurale, il vescovo mons. Lazzaro You Heung-sik che ha auspicato l’impegno da parte di tutti i presenti “per fare della Chiesa asiatica una realtà più giovane e più missionaria”. Questo, ha detto, “avverrà solo quando sarete solidali con il Papa e con la sua Evangelii Gaudium. Studiate e renderete grande la nostra comunità!”.

L’invito del presule è stato accolto da un grande applauso. Insieme a lui, sull’altare allestito al santuario di Solmoe – luogo di nascita del primo sacerdote coreano, sant’Andrea Kim Taegon -, era presente anche il segretario della Congregazione per l’Evangelizzazione dei Popoli, mons. Savio Hon Tai-fai.

Prima della Messa, informa ancora l’agenzia, le delegazioni hanno messo in scena canti e balli tradizionali dalle diverse tradizioni nazionali, anche se i “pezzi forti” delle esibizioni sono riservati per l’arrivo di Bergoglio.

Durante la sua omelia, mons. You ha esortato a “seminare sempre e dovunque l’amore, affinché questo sia fra di noi. Chiediamo a Dio, che è la sorgente dell’amore, che ci dia la grazia per amare noi stessi e i nostri prossimi”.

“Voi giovani – ha aggiunto il presule – dovete essere un ‘grido nel deserto’, che possa parlare con coraggio dei problemi di oggi senza negarli ma senza esserne travolti. La giovinezza che possedete non è un’illusione senza sostanza che passa con il tempo: la Chiesa la considera come un valore infinitamente amabile e prezioso e spera che essa venga usata al servizio della verità”.

Infine l’indimenticabile invito di Giovanni Paolo II ai giovani di ogni tempo: “Non abbiate mai paura”, “lo sbaglio non è un fallimento – ha affermato You -. Basta ricominciare umilmente e con coraggio”. Quindi l’augurio di “mettere al centro della vita Gesù” e di “avere il cuore aperto a tutto il mondo”, senza “sfidarlo o prenderne solo il meglio” ma “accettarlo come viene, seguendo l’insegnamento del Signore”.

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ZENIT Staff

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