Dacci oggi il Tuo abbraccio quotidiano!

Tutti noi siamo creature con il marchio “divino” impresso nell’anima

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

“Prof, come e con l’aiuto di chi, una persona fragile, può diventare forte? Perché un abbraccio mancato mi fa star malissimo e mi fa piangere da morire? E se questo mi fa star male, come posso superare tante altre cose? (Alessandra)

Ciao prof, scusi il disturbo ma volevo solo dirle una cosa:spesso penso a lei e ho voglia di abbracciarla. Tutto qui, volevo solo che lei lo sapesse un bacio prof! (Giulia)

A pochi giorni di distanza, due ragazze mi scrivono questi due messaggi. Li ho trovato meravigliosi entrambi.

Vabbè; sul secondo sono un po’ di parte: a chi non farebbe piacere leggere quel messaggio? Il cielo diventa più blu, i passerotti cinguettano sugli alberi della scuola e sento pure come sottofondo “Oh capitano! Mio capitano!”

Ma il primo messaggio mi spiega in modo molto chiaro e concreto, ciò che ho letto su tanti libri ed ho capito sulla mia pelle: siamo nati per essere abbracciati ed abbracciare!

La segretaria della mia scuola, diventata “nonna” solo due mesi fa, con gli occhi che le brillavano, mi ha raccontato: “Cri, ma tu pensa quant’è furbo! L’altro giorno lo tenevo in braccio e lo cullavo, canticchiando una canzone. Era bellissimo. Appena si addormentava, mi piegavo appena verso il lettino per metterlo giù a dormire ma, appena accennavo al movimento, lui iniziava a piagnucolare. Furbissimo! Due mesi di vita e già pronto a reclamare abbracci!”

Chissà “Chi” avrà creato questo geniale meccanismo che, fin da piccoli, ci fa capire che, se siamo abbracciati, stiamo meglio? Gli abbracci trasmettono buonumore, stimolando il rilascio di endorfine, serotonina ed ossitocina nel flusso sanguigno, con i relativi benefici per il cuore e per la lotta allo stress.

E’ come se ogni abbraccio innalzasse il nostro Quoziente di Benessere Emotivo! Lo sapevate che l’ossitocina viene chiamata anche “l’ormone dei legami”?

Praticamente crea e rafforza un senso di “connessione” con le altre persone e genera la felicità. Tanto è vero che si moltiplicano le iniziative sugli abbracci (dagli “abbracci liberi” all’“abbraccio terapia”, fino al consiglio di “abbracciare almeno otto volte al giorno”, per stare meglio).

Ed Alessandra, pur non facendo esperimenti psicologici in nessuna università, ha capito perfettamente che ogni abbracciato mancato, genera dolore.

Siamo stati creati per abitare in un luogo perfetto chiamato “abbraccio”!

Sembra proprio che Dio, essendo un Abbraccio Divino in atto tra Padre, Figlio e Spirito, abbia messo in noi la nostalgia di questo “abbraccio santo”, facendocelo cercare senza sosta, anche negli altri. In poche parole; cerchiamo amore ed unità con le persone, perché siamo immagine e somiglianza di un Dio che fa lo stesso.

Gli abbracci veri stringono. Anche dopo. Ne trovi i segni dappertutto, in fondo all’anima. Ma anche nel nostro cervello. Mentre due persone si abbracciano, avviene una specie di sincronizzazione celebrale; i tracciati elettroencefalografici inizialmente diversi, divengono via via analoghi, fino a sovrapporsi ed armonizzarsi tra loro. Ogni abbraccio diventa un discorso silenzioso che mette a nudo l’anima e le sue esigenze eterne.

Cara Alessandra, non saremo mai sazi di coccole, baci e tenerezze. E la sofferenza che tu provi di fronte ad un abbraccio mancato, è esperienza di tutti. Non sei fragile; sei umana!

Sei una creatura con il marchio “divino” impresso nell’anima. Sei l’eco del Signore dell’Universo, alla ricerca di amore corrisposto. Non aver paura del dispiacere che provi: fai cadere le squame della delusione e tuffati nell’avventura della vita. Anche da quelle lacrime imparerai le parole giuste per aiutare, a tua volta, altre persone con l’anima ferita per i mancati abbracci. 

E tu, carissima Giulia, sai che hai fatto ciò che alcune persone non riescono a fare per l’intera loro vita? E cioè verbalizzare quel che la tua anima dice.

Nelle mie lezioni ti ho vista tante volte nascondere la tua profonda sensibilità, per difenderti preventivamente dalle possibili delusioni. Le tue frasi perentorie o i tuoi silenzi, non sono riusciti ad azzittire l’eco del tuo mondo interiore perennemente in ricerca di amore.

Per questo, il tuo messaggio me lo terrò come un soffio sacro che mi ha piacevolmente scompigliato i capelli di primo mattino. Io credo che anche Dio faccia il tifo per noi quando ricerchiamo, soffriamo e viviamo in nome degli abbracci quotidiani.

“Dacci oggi il nostro abbraccio quotidiano; rendici come steli felici di levarsi nel vento dell’ebbrezza della vita. E quando delusione e dolore vorranno abbassarci, accarezzaci con la Tua grazia. Rialzaci. E non fa niente se non ne avremo memoria.

Non importa se non ci accorgeremo del Tuo passaggio.

Tu continua a sfiorarci con l’abbraccio Tuo Divino”

Carissima Giulia e carissima Alessandra, non sono un’inguaribile romantica ma una donna realista che vede in Dio l’Unico capace di proteggerci con una forza senza (senza!) limiti (né di tempo, né di spazio, né di amore).

Lo sapevate che tutta la Bibbia è piena di abbracci?

Dall’abbraccio sensualissimo degli amanti del Cantico dei Cantici e quello tenerissimo tra Maria e Elisabetta e i loro figli nel grembo; poi c’è Simeone che abbraccia il bambino Gesù e c’è Gesù che abbraccia i bambini. Ed infine ci sono le braccia divine pronte ad accogliere l’intera umanità, sulla croce.

Tra quelle braccia mi voglio mettere. Dio arriverà all’alba ed io sarò tra le sue braccia. In ogni alba, lui mi proteggerà.

(Tratto da www.intemirifugio.it)

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Maria Cristina Corvo

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione