Da Valdebebas, una preghiera per tutte le famiglie del mondo

Mons. Javier Echevarría, Prelato dell’Opus Dei, ha celebrato ieri mattina una Messa di ringraziamento per la beatificazione del vescovo Álvaro del Portillo

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C’è ancora gioia nell’aria di Madrid. Ieri mattina, domenica 28 settembre, è stata celebrata la Messa di ringraziamento per la beatificazione di Álvaro del Portillo, nelle stesse strade di Valdebebas dove sabato si sono riunite più di 200.000 persone che partecipavano alla beatificazione. Molti di loro sono tornati a casa il giorno stesso per economizzare il viaggio, ma anche oggi sono state presenti varie decine di migliaia di persone.

Alla cerimonia di ieri si è aggiunto “idealmente” anche Papa Francesco che da Roma, durante l’Angelus, ha ricordato la beatificazione del successore di san Josemaria Escrivà ed ha chiesto che “l’esemplare testimonianza cristiana e sacerdotale del vescovo Álvaro del Portillo susciti in molte persone il desiderio di unirsi sempre di più a Cristo e al Vangelo”.

La Messa è stata celebrata dal Prelato dell’Opus Dei, mons. Javier Echevarría Rodríguez, il quale ha dedicato buona parte dell’omelia allefamiglie di diversi Paesi che costituivano la folta assemblea, seguendo la richiesta del Papa di dedicare questa domenica alla preghiera per la celebrazione della III Assemblea Generale Straordinaria del Sinodo dei Vescovi dedicata alla famiglia. “Nella giornata odierna, che il Santo Padre Francesco dedica alla preghiera per la famiglia, ci uniamo alle suppliche di tutta la Chiesa per quella comunione d’amore, quella scuola del Vangelo, ossia la famiglia”, ha detto Echevarría.

Si è poi rivolto direttamente alle famiglie e ha detto: “Il Signore vi ama, il Signore è presente nel vostro matrimonio, che è un’immagine dell’amore di Cristo per la sua Chiesa. So che voi, molti di voi, vi dedicate generosamente a sostenere altri coniugi nel cammino della fedeltà, che aiutate molti altri focolari ad andare avanti in un contesto sociale spesso difficile o addirittura ostile. Coraggio! Il vostro impegno nella testimonianza e nell’evangelizzazione è necessario per tutto il mondo”.

Il Prelato ha esortato quindi a ringraziare “anche tutti i padri e le madri di famiglia qui riuniti, e tutti coloro che si occupano dei bambini, degli anziani, dei malati”.

Nella sua omelia, Echevarría aveva ricordato la cerimonia della beatificazione di sabato, e in particolare “la folla di questi giorni, i milioni di persone in tutto il mondo, e tante altre che ci aspettano già in Cielo”, che “testimoniano all’unisono la fecondità della vita di don Álvaro”. “Non era propriamente una folla – ha precisato – ma la riunione di una famiglia unita dall’amore di Dio e dall’amore mutuo. Questo stesso amore oggi diventa ancora più forte nell’Eucarestia, in questa Messa di ringraziamento per la beatificazione del carissimo don Álvaro, Vescovo, Prelato dell’Opus Dei”.

Guardando alla sua vita santa, ha proseguito, “scopriamo la mano di Dio, la grazia dello Spirito Santo, il dono di un amore che ci trasforma”. Quindi l’incoraggiamento a far sì che “gli altri scoprano nella mia vita la bontà di Dio, come avvenne nel cammino quotidiano di don Álvaro: in questa Madrid tanto amata faceva percepire la misericordia divina con la sua solidarietà con i più poveri e abbandonati”.

In continuità con questo spirito di solidarietà, le collette delle messe di ieri e di sabato sono state destinate a quattro progetti sociali iniziati dal nuovo beato. Anzitutto la costruzione di un Padiglione Materno-Infantile per il Niger Foundation Hospital and Diagnostic Center, in Nigeria, che darà assistenza medica con 12.000 visite all’anno. Poi un programma per debellare la denutrizione infantile a Bingerville (Costa d’Avorio), indirizzato a 5.000 beneficiari immediati, e quattro ambulatori nell’area periferica di Kinshasa (Repubblica del Congo), che daranno assistenza sanitaria a 10.000 bambini all’anno. Infine, verranno distribuite alcune borse di studio per la formazione di sacerdoti africani a Roma.

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ZENIT Staff

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