“Da Solidarność alla libertà”: si concludono le celebrazioni a Danzica

DANZICA, mercoledì, 31 agosto 2005 (ZENIT.org).- La conferenza “Da Solidarność alla libertà”, che ha compiuto un bilancio del contributo fornito dal Sindacato polacco fondato da Lech Walesa alla riconquista della democrazia nell’Europa centrale, si è chiusa questo mercoledì con la partecipazione di più di venti Presidenti e Primi Ministri di vari Paesi.

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Nel suo intervento Walesa, che è stato ricevuto con una grande ovazione, ha affermato che ciò che oggi conta maggiormente è impedire lo spreco della grande opportunità che hanno le nuove generazioni.

“A Danzica abbiamo rotto qualche dente all’orso, e quella forza che avevamo è dovuta, in larga misura, a Papa Giovanni Paolo II”, ha detto Walesa.

Secondo il fondatore del Sindacato Solidarność, la lotta dei lavoratori polacchi è stata indispensabile per la nascita di una nuova epoca, quella dell’informazione e della globalizzazione.

Da parte sua, il Presidente polacco Aleksander Kwasniewski, ex Ministro comunista, ha ricordato che 25 anni fa dieci milioni di persone, affiliate a Solidarność, riuscirono a ricostruire lo scenario del mondo e realizzarono una rivoluzione incruenta.

“Ringrazio per i suoi meriti Lech Walesa e Solidarność, che ha dato un enorme apporto alla democratizzazione dell’Europa. Senza l’agosto 1980, che oggi commemoriamo, non sarebbe stata possibile la Rivoluzione Arancione in Ucraina”, ha detto Kwasniewski.

Il Presidente ucraino, Viktor Yuschenko, ha concordato con il suo omologo polacco ed ha confermato che senza l’opera di Solidarność la democrazia non avrebbe trionfato in Ucraina.

Nella lettera indirizzata ai partecipanti alla conferenza, l’ex Presidente statunitense George Bush, impossibilitato a recarsi a Danzica, ha scritto che Solidarność è “un Sindacato e un movimento che ha unito uomini e donne di vari ambienti nel nome dei diritti politici e di migliori condizioni di vita”.

“Dopo la nascita di Solidarność, la Polonia si è trasformata in una società libera e dinamica, che costituisce un grande esempio di trasformazione riuscita”, ha affermato l’ex Presidente Bush.

L’ex Presidente della Repubblica Ceca Vaclav Havel ha sostenuto le idee espresse da Bush ed ha ricordato che un caso concreto in cui il mondo democratico deve sostenere le aspirazioni di un popolo con diritti limitati è quello della Bielorussia.

La conferenza, i cui lavori sono inziati a Varsavia, ha dedicato la sua prima giornata alla realizzazione di un bilancio dei frutti di Solidarność, movimento che ha dato il via alla fine del totalitarismo comunista ed è servito da esempio diretto agli Ucraini e ai Georgiani nelle loro recenti rivoluzioni pacifiche.

La seconda giornata è stata dedicata ai diritti umani, alle minacce che gravano su di essi in vari luoghi e alla responsabilità dei Paesi che godono della democrazia di difenderli.

I partecipanti alla conferenza hanno appoggiato la proposta presentata dagli eurodeputati polacchi perché il 31 agosto venga proclamato in tutta Europa “Giornata della Libertà e della Solidarietà”.

La conferenza è stata uno dei momenti principali degli atti di commemorazione del 25° anniversario della nascita del primo Sindacato libero e indipendente del mondo comunista.

Solidarność è stata fondato 25 anni fa, dopo quasi due mesi di scioperi e di occupazione di decine di imprese da parte degli operai polacchi, guidati da Lech Walesa.

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ZENIT Staff

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