Corpus Christi procession

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Da Orvieto a Roma: messa e processione del Corpus Domini

Numerose le Confraternite intitolate al Santissimo Sacramento

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Il Santo Padre celebrerà anche quest’anno la Messa della Solennità sul sagrato della Basilica di San Giovanni in Laterano alle ore 19: subito dopo la distribuzione della Comunione, inizierà la processione eucaristica, con il Santissimo Sacramento portato alla venerazione dei romani lungo via Merulana, fino alla Basilica di Santa Maria Maggiore, dove il Santo Padre impartirà la Benedizione Eucaristica.
E’ questo un tradizionale appuntamento annuale delle Confraternite Romane, che hanno il compito di aprire la solenne processione Eucaristica, con i loro abiti solenni e i loro stendardi, accompagnando il Santo Padre con il Santissimo Sacramento.
Molte Confraternite vennero infatti intitolate al Santissimo Sacramento: nacquero con la missione di incrementare nel popolo dei fedeli la venerazione e la devozione nella presenza Reale di Cristo nell’Eucarestia.
Alla processione guidata dalle Confraternite di Roma si uniscono così le Confraternite del Santissimo Sacramento provenienti da varie parti d’Italia, per manifestare la loro devozione e accompagnare la preghiera della nostra città.
Vorrei ricordare le parole dell’Omelia di Papa Francesco, alla Sua prima Via Crucis come Pontefice del 30 maggio 2013, perché ci accompagnino e aiutino a vivere con vera fede anche quest’anno questo bellissimo appuntamento della nostra città:
“Chiediamoci allora questa sera, adorando il Cristo presente realmente nell’Eucaristia: mi lascio trasformare da Lui? Lascio che il Signore che si dona a me, mi guidi a uscire sempre di più dal mio piccolo recinto, a uscire e non aver paura di donare, di condividere, di amare Lui e gli altri?”
Il Corpus Domini, espressione latina che significa “Corpo del Signore”, indica la Solennità del Santissimo Corpo e Sangue di Cristo.
Si tratta di una delle principali solennità dell’anno liturgico della Chiesa cattolica. Si celebra il giovedì successivo alla solennità della Santissima Trinità.
La Solennità rievoca, la liturgia della Messa nella Cena del Signore del Giovedì santo, ed è stata istituita per la prima volta nel 1247 nella diocesi di Liegi, in Belgio, per celebrare la reale presenza di Cristo nell’eucarestia in contrasto cone le tesi di Berengario di Tours, secondo il quale la presenza di Cristo non era reale, ma solo simbolica.
La storia narra che nell’estate del 1263 un sacerdote boemo, di nome Pietro da Praga iniziò a dubitare della reale presenza di Gesù nell’ostia e nel vino consacrati.
Il sacerdote si recò allora in pellegrinaggio a Roma, per pregare sulla tomba di Pietro e fugare i suoi dubbi: il soggiorno romano lo rasserenò e intraprese il viaggio di ritorno. Percorrendo la via Cassia si fermò a pernottare a Bolsena, dove i dubbi di fede lo assalirono nuovamente. Il giorno successivo celebrò la messa nella chiesa di Santa Cristina.
Secondo quanto tramandato dalla tradizione, al momento della consacrazione l’ostia cominciò a sanguinare sul corporale. Impaurito e confuso il sacerdote cercò di nascondere il fatto, concluse la celebrazione, avvolse l’ostia nel corporale di lino e fuggì verso la sacrestia. Durante il tragitto alcune gocce di sangue caddero sul marmo del pavimento e sui gradini dell’altare.[3] Pietro da Praga si recò subito dal papa Urbano IV, che si trovava a Orvieto, per riferirgli l’accaduto. Il pontefice, allora, inviò a Bolsena il vescovo di Orvieto per verificare la veridicità del racconto e per recuperare le reliquie.
Urbano IV dichiarò la soprannaturalità dell’evento e, per ricordarlo, l’11 agosto 1264 estese a tutta la Chiesa la solennità chiamata Corpus Domini.
Per custodire il corporale venne edificato, a partire dal 1290, il duomo di Orvieto, al quale si aggiunsero la cappella del corporale, nel 1364, e la cappella nuova, nel 1504.
Urbano IV, inoltre, affidò a Tommaso d’Aquino il compito di preparare i testi per la liturgia delle ore e per la messa della festività, e stabilì che il Corpus Domini dovesse essere celebrato il primo giovedì dopo l’ottava di Pentecoste.

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Antonio Interguglielmi

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