Joy

Pixabay CC0

Da grande voglio essere proprio come me

È una lezione complessa quella sull’autostima: si deve entrare negli angoli bui delle nostre paure e dare a tutte un nome, portarle a galla ed affrontarle

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

“Ragazzi, che sia chiaro: tutta la nostra vita non è altro che la gioia e la fatica di liberare la luce che è sepolta dentro di noi… Il nostro obiettivo è dare alla luce noi stessi… Lo facciamo anche quando non ce ne accorgiamo… Siamo perennemente alla ricerca del bello insinuato tra le nostre pieghe. E se non lo troviamo, lo fingiamo! Troviamo illusorie scappatoie piene di apparenza, pur di simulare effetti speciali sul palcoscenico della vita. Denis Waitley ha detto “La lunghezza della limousine è inversamente proporzionale all’autostima della persona che la guida”. Quant’è vero! Ma il gioco dell’apparenza, dopo un po’, è stressante, perché nel profondo noi rimaniamo esseri bisognosi di verità. Vogliamo sapere se è vero che noi valiamo. Se vale la pena voler bene a noi stessi…”.
***
È una lezione complessa quella sull’autostima.
Si deve entrare negli angoli bui delle nostre paure e dare a tutte un nome. Portarle a galla ed affrontarle.
Paure di tutto il mondo, unitevi ed uscite allo scoperto.
Non vi temo!
È una lezione strana quella di oggi: davanti a me ho dei ragazzi del secondo anno e, alla mia sinistra, quattro ex studentesse.
Sono venute a trovarmi per poter prendere il libro In te mi rifugio ed hanno deciso di rimanere a lezione.
Entro pochi giorni partiranno per Parigi e all’aeroporto Charles De Gaulle vogliono arrivarci con un libro che contenga una parte della loro vita.
Ma mentre parlo dell’autostima, gli occhi di una delle quattro ragazze diventano così lucidi, che è impossibile non notare il travaglio interiore che quelle lacrime, a malapena trattenute, raccontano.
Io faccio finta di niente e continuo. Non voglio certo metterla in imbarazzo davanti a tutti, chiedendole qualcosa.
Ma so che c’entra l’argomento della lezione: volersi bene.
Amarsi, dando chances di fiducia a sé stessi.
Chances, possibilità, occasioni, opportunità…
A volte abbiamo uno sguardo così feroce verso noi stessi.
Rimuginiamo sui nostri errori preparando calderoni bollenti di sensi di colpa, imbarazzo, vergogna e insicurezza.
Tutto parte da una mancanza di amore. Meno amore abbiamo respirato e meno ossigeno abbiamo all’interno della nostra anima.
Genitori, insegnanti, amici, colleghi…tutti contribuiscono a far girare la brezza dell’amore, intorno a noi.
Ed anche noi contribuiamo.
Siamo tutti collegati e nessuno si salva da solo.
Siamo tutti appoggiati gli uni agli altri. Agli amici, ci si appoggia un po’ di più.
Alla fine della lezione, una volta sole, Debora mi parla del motivo delle sue lacrime nascoste.
Mi racconta di dolorosi tradimenti di amiche e mi balbetta frasi piene di dolore.
Debora è buona ed io non l’ho mai sentita criticare qualcuno.
È generosa e disponibile sempre con tutti.
Quelle frasi offensive l’hanno distrutta ed è evidente che lei stessa si stia chiedendo “perché” un’amicizia di anni, sia finita in questo vicolo buio di amarezza.
Un dispiacere che fa da apripista al grande dubbio: “E se davvero io facessi pena proprio come mi è stato detto?”
In questo fango doloroso, la nostra autostima non ha più ossigeno e rischia di soffocare.
Qualcuno ha smesso di far circolare la brezza dell’amore.
Forza!
Bisogna far riprendere la circolazione! Apriamo le finestre e respiriamo a pieni polmoni!
Chi ci aiuterà ad aprire quella finestra?
Una nuova amicizia, un abbraccio, la musica, un buon cammino psicologico, un bel libro, un amante, un fiore, una soddisfazione professionale, il sorriso di un bambino, il cielo… ed il Cielo!
L’ultimo stadio è lì.
Il pomeriggio Debora mi contatta in chat. “Prof, volevo farle sentire una canzone. Io l’ascolto sempre e mi dà forza. Non le dico di chi è. Non è quello l’importante. L’ascolti e basta. È meravigliosa!” 
Sono a lavorare al pc e me la metto come sottofondo.
Ha ragione Debora: è meravigliosa.
È dedicata alla Madre di ogni creatura che cammina su questa terra.
Si intitola Ave Maria, Mater Misericordiae
“La luce dell’Est brilla in te, nel tuo sguardo senza età… C’è un mistero dentro te, che è più grande di ogni idea e va oltre la realtà… Ave Maria, canta l’anima mia. Come un’aquila nel vento, si affida e va! Vola   Tu sei la voce che io sento, nel deserto intorno a me Sei l’antidoto all’assenzio dei miei giorni fragili…  Per chi chiede quell’amore che è il senso della Vita” 
 “Prof” mi scrive Debora “io ascolto questa canzone perché mi fa star meglio”.
Maria, accarezzaci
Siamo tutti fragili come Debora.
Un giorno ci sentiamo i leoni grintosi della savana ed un giorno i cerbiatti fragili del bosco.
Spesso la paura, senza chiederci il permesso, entra dentro di noi. Sfonda la porta e ci assale, travestendosi da vergogna o da gelosia o da arroganza…
Ma tu lo sai Maria. Lo sai che la causa della nostra paura è la mancanza di fiducia in noi stessi. Accarezzaci.
Maria, parlaci.
Spiegaci che tutti i poteri dell’universo sono già dentro di noi. Convincici che è giunta l’ora di togliere le mani dai nostri occhi, perché non è bene lamentarci del buio, quando il buio non è. Incoraggiaci ad aprire le palpebre e, come il cieco di Betsaida, facci dire: “Signore, io credo!”. Tu lo sai, Maria, che siamo circondati da una Luce che è lì dall’eternità. Spiegaci.
Maria, facci star meglio.
Quando sbagliamo, quando ci criticano, quando veniamo isolati, quando cadiamo e ricadiamo, quando ci detestiamo, quando ci sentiamo di serie “B”, insicuri, sbagliati e senza scopo… facci star meglio e parlaci di noi.
Dicci che siamo diamanti unici, preziose creature di Dio… che meritiamo amore, a prescindere… che non siamo mai troppo e siamo sempre abbastanza…che valiamo più dei numeri della bilancia, delle scarpe che indossiamo o del voto di matematica… che valiamo a prescindere da chi noi pensiamo di essere…che Dio ha pensato valesse la pena morire per noi… che noi abbiamo doni di Dio e con questi talenti possiamo cambiare le persone…che abbiamo gioia da condividere  e barzellette da raccontare…che possediamo parole gentili da dire e saggezza da regalare…che Dio ci ama sia che siamo i leader della classe o l’imbranato dell’ultimo banco…
Facci star meglio.
Gesualdo Bufalino ha scritto: “Costa una fatica del diavolo conservare una buona opinione di sé”.
Maria, allontana da noi il Male che ci vuol far sentire soli, imbranati, falliti ed indifesi e facci dire con decisione: “Noi siamo figli del Dio vivente, amati sopra ogni cosa dal creatore di tutte le cose. Noi siamo fantastici!”.
[Fonte: www.intemirifugio.it]
 

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Maria Cristina Corvo

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione