Da Gerusalemme uno sguardo alle risorse naturali. E all’ultima enciclica…

Al convegno al Notre Dame Center, promosso dall’Università Europea di Roma, si è riflettuto su energie, nuove tecnologie e reti idriche

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Si è concluso a Gerusalemme il convegno Trasformazioni sociali e culturali, risorse naturali e biotecnologie, organizzato dal Centro Ricerche di Psicologia Politica e Geopolitica dell’Università Europea di Roma (CRIPPEG), in collaborazione con il Pontificio Istituto Notre Dame di Gerusalemme e all’Università Ebraica di Gerusalemme.

Padre Pierbattista Pizzaballa, Custode di Terra Santa, ha aperto il dibattito dichiarando che “la ricerca scientifica deve essere orientata al servizio della diffusione dei beni comuni come  l’acqua e l’energia e che tale ricerca non possa essere svincolata dal messaggio dell’enciclica pontificia Laudato si’ che indica come unica soluzione per risolvere i conflitti internazionali la socializzazione di questi fondamentali beni creati per il bene e il servizio dell’uomo”.

Il professor Paolo Sorbi, dell’Università Europea di Roma, ha sottolineato come “tali interventi che premono per la loro urgenza sono di dimensioni colossali. Riguardano, come dice papa Francesco nella sua enciclica Laudato si’, le dinamiche dei beni comuni. Questi interventi non possono che unire in azioni pubbliche governi e grandi aziende multinazionali dell’agroalimentare e di forniture internazionali di risorse idriche. Questo è l’attuale livello del ‘realismo’ culturale e politico se comprendiamo l’urgenza dell’appello dei poveri che ci sta raggiungendo come vero urlo di pace e giustizia”.

Toccando il tema demografico il professor Sergio Della Pergola, dell’Università Ebraica di Gerusalemme, ha fatto notare come fin dalla sua indipendenza, lo Stato di Israele si sia caratterizzato da una straordinaria crescita demografica, un moltiplicatore di circa dieci volte la sua popolazione iniziale. Ciò è in gran parte avvenuto attraverso l’immigrazione intensa e piuttosto eterogenea di ebrei da un gran numero di paesi di tutto il mondo, a sua volta caratterizzata da una vasta gamma di sviluppo e di modernizzazione.

Il professor Michele Mezza, dell’Università Europea di Roma, che ha toccato gli intrecci tra le problematiche dell’acqua e dell’energia con le nuove tecnologie si è focalizzato sugli aspetti tecnici e la governance dell’acqua. “L’ottimizzazione e l’efficienza dipendono anche dall’uso di gestione della logistica e dal controllo dei flussi delle tecnologie e delle metodologie di assistenza nei processi decisionali. Gli operatori e i decisori usano molto raramente queste tecnologie che possono portare a ritorni economici molto elevati, oltre a migliorare l’efficienza delle reti idriche”, ha chiarito il professore.

In conclusione dei lavori, Maria Medici, del CRIPPEG, ha affermato come “il principio della condivisione, alla luce delle tragedie che soprattutto il Sud del mondo sta vivendo, appare non più procrastinabile”.

 

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ZENIT Staff

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