Cronaca dell’Incontro che ha riunito ad Assisi un centinaio di giovani di varie religioni

CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 15 novembre 2006 (ZENIT.org).- Pubblichiamo la cronaca scritta da monsignor Felix Machado, Sottosegretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, sull’Incontro Interreligioso Giovanile per commemorare il XX anniversario della Giornata di Preghiera per la Pace ad Assisi (27 ottobre 1986), celebrato nella città umbra dal 4 al 7 novembre.

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Il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso (PCDI), in collaborazione con il Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei Cristiani, ha organizzato un Incontro Giovanile Interreligioso ad Assisi dal 4 all’8 novembre 2006 per commemorare il XX anniversario della Giornata di Preghiera per la Pace che ha avuto luogo ad Assisi il 27 ottobre 1986. L’obiettivo dell’incontro era trasmettere alle giovani generazioni lo “spirito di Assisi” che il Servo di Dio Papa Giovanni Paolo II lanciò il 27 ottobre. Il PCDI ha invitato circa 100 giovani di varie tradizioni religiose nel mondo; quasi cinquanta giovani rappresentavano i cristiani, mentre il resto proveniva da altre tradizioni religiose. Il programma è stato designato per far scoprire ai giovani lo “spirito di Assisi” che aveva al centro la preghiera per la pace; in questo modo i giovani possono testimoniare come “la preghiera non divida ma unisca, e costituisca un elemento determinante per un’efficace pedagogia della pace, imperniata sull’amicizia, sull’accoglienza reciproca, sul dialogo tra uomini di diverse culture e religioni”, come Papa Benedetto XVI ha scritto nel suo messaggio per il XX anniversario del primo incontro di Assisi (2 settembre 2006).

La risposta da parte delle varie comunità e organizzazioni di varie religioni agli inviti inoltrati da S.E. il Cardinale Paul Poupard, Presidente del Dicastero vaticano, era stata travolgente e incoraggiante. I leader di altre religioni hanno infatti finanziato i loro rappresentanti all’Incontro Giovanile e hanno contribuito alle spese di viaggio. Il PCDI si è preso cura dei partecipanti durante l’incontro. Circa 45 giovani di 29 Paesi e appartenenti alle tradizioni induista, taoista, buddista, giainista, ebraica, musulmana, zoroastriana, sikh, baha’i, tenrikyo e brahma kumari sono venuti ad Assisi e sono stati come una famiglia per quattro giorni. Sessioni plenarie, gruppi di discussione e pellegrinaggi a piedi a San Damiano e a Rivotorto sono stati alcuni dei momenti principali dell’Incontro Giovanile. I giovani hanno potuto gustare l’ospitalità francescana e inoltrarsi nella sacra atmosfera di Assisi, la città di San Francesco e Santa Chiara. Sono stati alloggiati in varie case francescane di Assisi. Sono state tenute a disposizione dei giovani di varie religioni camere separate nel Sacro Convento di Assisi perché potessero trascorrere del tempo in preghiera e meditazione in base alle rispettive tradizioni. I partecipanti sono stati accolti per la consumazione dei pasti nel refettorio comune dai frati del Sacro Convento. I pasti sono stati serviti rispettando le abitudini religiose tradizionali delle varie religioni rappresentate all’Incontro Giovanile.

I partecipanti cristiani del mondo erano circa la metà dei giovani presenti ad Assisi: 35 cattolici e 16 rappresentanti di altre Chiese e comunità cristiane. Le riflessioni erano in italiano, francese e inglese, oltre alla possibilità di traduzioni simultanee per i partecipanti. I giovani cattolici hanno partecipato alla Santa Messa celebrata domenica da S.E. il Cardinale Etchegaray. Negli altri giorni S.E. il Cardinal Poupard e S.E. monsignor Celata hanno celebrato Sante Messe per i giovani cattolici. S.E. l’Arcivescovo Domenico Sorrentino, Vescovo di Assisi-Nocera Umbra-Gualdo Tadino, si è unito alla sessione inaugurale il 5 novembre e ha formalmente esteso il suo saluto all’assemblea. S.E. l’Arcivescovo Pier Luigi Celata, segretario del Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso, ha dato il benvenuto ai partecipanti e ha seguito le riflessioni per tutto l’incontro.

Ha salutato i partecipanti anche fr. Vincenzo Coli, custode del Sacro Convento. S.E. il Cardinale Roger Etchegaray, primo organizzatore della Giornata di Preghiera per la Pace ad Assisi nel 1986, ha presentato la riflessione principale, “L’impatto di Assisi 1986”. Lo “spirito di Assisi” è stato tenuto vivo da vari gruppi, come la Comunità di Sant’Egidio, i Buddisti Tendai del Giappone, Comunione e Liberazione e il Movimento dei Focolari. Un rappresentante di ciascuno di questi gruppi ha condiviso con i partecipanti le proprie esperienze degli ultimi vent’anni. Fr. Coli ha anche illuminato i partecipanti introducendoli alla spiritualità francescana. I giovani hanno camminato nello spirito del pellegrinaggio religioso dalla Basilica di San Francesco a Rivotorto, dove San Francesco ha vissuto per la maggior parte della sua vita. Sulla via per Rivotorto, nell’antica chiesa di San Damiano, un giovane frate francescano ha guidato i giovani nella riflessione sulla conversione di San Francesco. A Rivotorto una giovane suora francescana ha guidato i giovani in meditazione sulla decisione di San Francesco di servire i poveri.

Il 6 novembre Kathryn Lohre, rappresentante del Consiglio Mondiale delle Chiese di Ginevra, ha parlato ai partecipanti di come “Sostenere i valori comuni e rispettare le differenze”. La signora Lohre, di tradizione luterana, ha anche preso parte a un dibattito svoltosi il 7 novembre. Un musulmano, un buddista, un ebreo e un cattolico si sono uniti al dibattito, presieduto da S.E. il Cardinale Paul Poupard e moderato da fr. Felix Machado. Il Cardinal Poupard si è rivolto ai giovani il 7 novembre. Nel suo intervento, ha spiegato ai giovani l’attuale situazione dei rapporti interreligiosi, tenendo conto di alcune differenze ma soprattutto incoraggiando i giovani a vivere sperando nel futuro diventando essi stessi protagonisti attivi della collaborazione interreligiosa al fine di stabilire l’armonia nella società e la pace nel mondo.

I giovani non sono stati ascoltatori passivi durante l’incontro. Sono stati incoraggiati a stringere attivamente legami di amicizia per poter diventare protagonisti attivi di pace nelle loro comunità e società. Sono state incluse nel programma sessioni creative di interazione. I giovani hanno deciso di inviare un “Messaggio dei Giovani ai Giovani” come espressione della loro speranza in un mondo di armonia e pace; il messaggio è stato formulato congiuntamente da sette giovani partecipanti che rappresentavano tradizioni religiose diverse; l’hanno esposto a conclusione dell’incontro. Nello spirito di impegno e con gioia ed entusiasmo nel cuore, i giovani hanno scritto: “Ci appelliamo a tutte le persone per dire che la pace non è qualcosa da cercare solo nelle aule di governo, ma anche nelle nostre sinagoghe, nelle nostre chiese, nelle nostre moschee, nei nostri templi, nelle nostre pagode, nelle nostre gurudwara, nei nostri atash berham, nelle nostre scuole, nei nostri luoghi di lavoro, in casa e, cosa più importante, nei nostri cuori. Ci sforzeremo di seguire la via della pace, guidati dai precetti delle nostre rispettive tradizioni religiose. Nello ‘spirito di Assisi’ e con un’unica voce, rievochiamo le parole di quel grande ambasciatore della pace, il Servo di Dio Giovanni Paolo II, gridando: “Mai più violenza! Mai più guerra! Mai più terrorismo! In nome di Dio, possa ogni religione portare sulla terra Giustizia e Pace, Perdono e Vita, Amore!”.

L’Incontro Giovanile di Assisi si è concluso a Roma l’8 novembre quando i partecipanti si sono uniti alla grande assemblea di trentamila pellegrini in piazza San Pietro, in occasione dell’Udienza Generale del Santo Padre. Spiegando il significato più profondo della Giornata di Preghiera per la Pace ad Assisi, Papa Benedetto XVI aveva scritto al Vescovo Sorrentino il 2 settembre 2006 che del dialogo tra uomini di diverse culture e religioni “abbiamo più che mai bisogno, specialmente guardando alle nuove generazioni. Tanti giovani, nelle zone del mondo segnate da conflitti, sono educati a sentimenti di odio e di vendetta, entro contesti ideologici in cui si coltivano i semi di antichi rancori e si preparano gli animi a future violenze. Occorre abbattere tali steccati e favorire l’incontro. Sono lieto pertanto che le iniziative programmate quest’anno ad Assisi vadano in questa dir
ezione e che, in particolare, il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso abbia pensato di farne una specifica applicazione per i giovani”.

Rivolgendosi ai giovani che si sono riuniti ad Assisi dal 4 al 7 novembre 2006 e hanno partecipato all’Udienza Generale l’8 novembre, il Santo Padre ha detto: “Sono lieto di salutare i giovani di varie Nazioni e tradizioni religiose che si sono riuniti recentemente ad Assisi per commemorare il ventesimo anniversario dell’Incontro Interreligioso di Preghiera per la Pace desiderato dal mio predecessore, Papa Giovanni Paolo II. Ringrazio i vari leader religiosi che hanno permesso loro di prendere parte a questo evento, e il Pontificio Consiglio per il Dialogo Interreligioso che lo ha organizzato. Cari giovani amici: il nostro mondo ha urgente bisogno di pace! L’incontro di Assisi ha sottolineato il potere della preghiera nel costruire la pace. La preghiera genuina trasforma i cuori, ci apre al dialogo, alla mutua comprensione, alla riconciliazione, e abbatte i muri eretti dalla violenza, dall’odio e dalla vendetta. Possiate tornare nelle vostre comunità religiose come testimoni dello ‘spirito di Assisi’, veri messaggeri della pace che è un grande dono di Dio quali segni viventi di speranza per il nostro mondo”.

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ZENIT Staff

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