Cristo nasce per tutti gli uomini!

Il Natale è evento cosmico, di tutti i popoli, dell’intero universo, del cielo e della terra

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

di Egidio Chiarella*

ROMA, venerdì, 7 dicembre 2012 (ZENIT.org).- Mi ha fatto molto riflettere un brano del vangelo di Matteo, che tutti conoscono, come quello del centurione di Cafàrnao. Mons. Costantino di Bruno, mio padre spirituale, durante un’omelia, ha inviato, a proposito, un forte messaggio di consapevolezza interiore a tutto il popolo cristiano. Un messaggio dal valore universale e perciò patrimonio di ogni persona, che vuole partecipare alla costruzione di un mondo migliore. Il sacerdote ha sostenuto con fermezza che bisogna considerare Gesù come il Messia dell’uomo, non di un uomo. Tutti possono andare da Lui per attingere all’unica sorgente della salvezza. Tutte le antiche Profezie sul Messia di Dio contengono questa visione di universalità. Mai il Servo del Signore è visto in una dimensione di piccola particolarità, perfino la presentazione del Messia è così ampia e vasta, da divenire visione cosmica.

La Chiesa non vuole, ha poi aggiunto il teologo, che noi cristiani ci rinchiudiamo nel carcere della nostra piccola, meschina particolarità casalinga, che fa consistere la venuta del Signore in un albero o in un presepe, allestiti in casa. Il Natale è evento cosmico, di tutti i popoli, dell’intero universo, del cielo e della terra. Non vi è un solo uomo sul nostro pianeta, per il quale Cristo non nasce. Cristo Gesù è di ogni uomo. È suo. Il Vangelo grida, annunzia, proclama questa verità, attraverso il racconto del Centurione. Quest’uomo pagano riconosce che il Figlio dell’uomo è onnipotente e che l’intera creazione obbedisce alla sua voce. È sufficiente un suo comando e ogni cosa si sottomette, ascolta, esegue l’ordine ricevuto all’istante. Il centurione è anche una severa condanna verso tutto il popolo cristiano che, proprio ora, ha dimenticato il suo Salvatore, perché non lo cerca più, perché in Lui non crede più, perché a Lui non ricorre più. In tempo di Avvento e nell’anno della fede, c’è bisogno, pertanto, che si fortifichi e si rigeneri la fede nel Signore.

Il nostro credo deve essere grande quanto quello del centurione. Come possiamo pensare, altrimenti, che i giovani, abbiano la capacità di aprirsi ad un cammino di verità cristiana? Sono loro che hanno bisogno della nostra matura e chiara testimonianza del Vangelo e di un punto di riferimento costante, per la loro crescita spirituale. Non a caso i giovani sono la freschezza interiore e le fondamenta su cui si costruiscono le speranze di salvezza dell’umanità. Bisognerebbe accompagnarli, senza vergognarsi, verso una formazione robusta, che motivi il viaggio verso Cristo e non li consegni solo al fascino della tradizione. Fortunati quei giovani che frequentano, anche saltuariamente, le catechesi in diocesi; che ogni domenica sono indirizzati a lavorare in parrocchia accanto al sacerdote; che riescono, infine, a leggere una pagina di vangelo al giorno, con l’aiuto di un padre spirituale! Studio, formazione spirituale e preghiera, sono un trittico santo, bello, vigoroso, indispensabile, su cui poggiare le prospettive future delle nuove generazioni. Nonostante le mille comodità di oggi, tanti sono i giovani soli, afflitti, con seri problemi e senza un qualcuno che li accompagni a conoscere Cristo. Come ci insegna il centurione pagano, il Figlio dell’uomo è di tutti gli uomini. I giovani, comunque, sono molto simili allo stesso centurione per la loro libertà interiore; rappresentano la Chiesa di domani, perché capaci, se seguiti, di contaminarsi a vicenda nella Parola, più di noi adulti. In un tempo ormai attorcigliato da una crisi morale, spirituale ed economica, con Dio ai margini della storia presente, diventano l’orizzonte più luminoso. Sono loro che devono diventare, inevitabilmente, l’elemento principale della costruzione di un mondo di pace, dove Cristo nascerà, ogni giorno, per tutti gli uomini.

* Egidio Chiarella, pubblicista-giornalista, collabora con il Ministero dell’Istruzione, a Roma. E’ stato docente di ruolo di Lettere presso vari istituti secondari di I e II grado a Lamezia Terme (Calabria). Dal 1999 al 2010 è stato anche Consigliere della Regione Calabria. Ha conseguito la laurea in Materie Letterarie con una tesi sulla Storia delle Tradizioni popolari presso l’Università degli Studi di Messina (Sicilia). E’ autore del romanzo La nuova primavera dei giovani.

Chi volesse contattarlo può scrivere al seguente indirizzo email: egidio.chiarella@libero.it

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

ZENIT Staff

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione