"Crediamo nella forza di Dio, o nella forza del mondo?"

L’arcivescovo vietnamita Paul Bùi Văn Đoc apre la quattordicesima Congregazione generale del Sinodo

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“Io infatti non mi vergogno del Vangelo, perché è potenza di Dio per la salvezza di chiunque crede”. Inizia citando la lettera di San Paolo ai Romani, mons. Paul Bùi Văn Đoc, arcivescovo di Thành-Phô Hô Chí Minh (Viêt Nam), nella sua omelia durante la preghiera dell’Ora Terza, che ha aperto la quattordicesima Congregazione generale del Sinodo straordinario sulla famiglia, durante la quale, alla presenza del Santo Padre, è stata presentata la Relatio Synodi e letta e approvata la versione finale del Nuntius

L’Apostolo, sottolinea mons. Bùi Văn Đoc, “non si vergogna del Vangelo, perché predica Cristo crocifisso, scandalo per i Giudei, stoltezza per i pagani. È lo scandalo e la stoltezza dell’amore infinito di Dio manifestato in Cristo crocifisso, che non può difendersi, che si lascia uccidere”. Quindi “la stoltezza di Dio è più sapiente degli uomini”, e “la debolezza di Dio è più forte degli uomini”.

“Il problema è quello della fede. Crediamo o no? Se crediamo, il Vangelo è per la nostra salvezza – ha proseguito l’arcivescovo vietnamita -. Cristo è la nostra Speranza, e la Speranza per tutti gli uomini. È Lui il nostro Unico Salvatore, crocifisso, ucciso, ma Risorto per la nostra giustificazione; è presente tra noi, camminando con noi verso la fine della storia. Cristo è la sola Speranza per la vita famigliare degli uomini di oggi e di domani”.

Il Vangelo è “la salvezza per chiunque crede” e “la vita di fede è un cammino dalla fede alla fede, dalla grazie alla grazia più abbondante di Dio, mediante Cristo”, ha aggiunto il presule. Il Vangelo è inoltre “una novella, un racconto della storia dell’Amore di Dio. È Gesù Cristo che ci racconta; Gesù Cristo è l’Evangelista dei poveri che siamo noi”.

“Il problema – ha puntualizzato il presule – è se crediamo in Cristo, sinceramente o no. Se crediamo, accogliamo ciò che ci racconta sull’Amore di Dio. Dio è misericordioso, perché è onnipotente. La potenza di Dio non è una potenza che distrugge, ma che fa vivere”.

È con questa Potenza che Dio “ha fatto risorgere Gesù Cristo dalla morte”: è l’Amore che vince la morte e “perdona tutti i peccati a quelli che ne hanno bisogno”. “Crediamo nella forza di Dio, o nella forza del mondo? La forza del mondo sta distruggendo tutto, la vita, l’amore, la famiglia umana. La vita di fede invece si traduce in una vita di amore, che è sorgente di gioia, di felicità”, ha quindi concluso l’arcivescovo.

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ZENIT Staff

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