Cosa stanno insegnando a scuola?

A Venezia fiabe gay negli asili e nelle scuole. Lezioni di educazione sessuale a due anni. Siamo sicuri che questo è il modo giusto per non discriminare?

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Socialnetwork e quotidiani in questa ultima settimana sono sempre presenti notizie fuorvianti come:

1. Il Comune di Venezia che distribuisce fiabe gay negli asili e nelle scuole (link).

2.Pubblicare un video in cui si parla a bambini dell’amore gay e poi gli si chiede cosa ne pensano (link).

3. Lezioni di educazione sessuale a due anni…

L’altro giorno un ragazzo mi raccontava del suo prof a scuola che parla di indiscriminazione sessuale e della libertà di farlo con chiunque e qualunque essere animale.

Ci troviamo di fronte ad un dramma. Un vero dramma, che (lo devo ammettere) mi fa paura.

Un conto è il rispetto che mai deve mancare, altra cosa è promuovere, costringere a questo tipo di diversità nella scuola. I bambini vanno educati al rispetto di tutte le diversità, ma pretendere di “spacciare” per normale ciò che non lo è, è un’ipocrisia ed è oltretutto fuorviante.

Il noto e stimato poeta e scrittore inglese Gilbert Keith Chesterton diceva: “…tutto sarà negato. Tutto diventerà un credo. […] Fuochi verranno attizzati per testimoniare che due più due fa quattro. Spade saranno sguainate per dimostrare che le foglie sono verdi in estate. Noi ci ritroveremo a difendere non solo le incredibili virtù e l’incredibile sensatezza della vita umana, ma qualcosa di ancora più incredibile, questo immenso, impossibile universo che ci fissa in volto. Combatteremo per i prodigi visibili come se fossero invisibili. Guarderemo l’erba e i cieli impossibili con uno strano coraggio. Noi saremo tra quanti hanno visto eppure hanno creduto”.

Ecco che lo scrittore aveva profetizzato. Credo che oggi ci ritroviamo in questa situazione e siamo chiamati a combattere la battaglia più difficile del nostro tempo.

So bene che essere maschio e femmina non si riduce a una questione di principesse e cavalieri, ma so altrettanto bene che la nostra identità sessuale ci segna in ogni cellula, in ogni fibra del nostro essere, e non è un orientamento culturale, né qualcosa che riguarda solamente il sesso. Parliamo, pensiamo, agiamo, amiamo, sentiamo, viviamo e poi ci muoviamo, mangiamo, dormiamo, scherziamo, ci divertiamo in modi profondissimamente diversi, a seconda che siamo maschio o femmina. Dio ci ha creati maschio e femmina a sua immagine, questa è la verità sull’uomo, ed è una verità che parla di una ricchezza stimolante e bellissima. Parla di una relazione, come anche il nostro Dio, Trinità, è relazione.

E… ora per questo articolo posso essere messo dietro le sbarre? Ne sarei ben contento!

***

Fonte Scriptio: https://mail.google.com/mail/u/0/#inbox/1441b44a9e2adcac

Print Friendly, PDF & Email
Share this Entry

Alessandro Cristofari

Sostieni ZENIT

Se questo articolo ti è piaciuto puoi aiutare ZENIT a crescere con una donazione