Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar: messaggio per la Giornata Mondiale contro l'AIDS 2006

ABUJA, mercoledì, 22 novembre 2006 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il messaggio di saluto per la Giornata Mondiale contro l’AIDS, che si celebrerà il 1° dicembre prossimo, diffuso dal Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM).

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A tutti i nostri fratelli e le nostre sorelle della Chiesa cattolica in Africa e Madagascar, a tutti gli uomini e le donne di buona volontà, e soprattutto a quanti sono portatori dell’HIV o malati di AIDS: saluti e auguri a tutti voi per la Giornata Mondiale contro l’AIDS 2006. Il tema di quest’anno è “Fermare l’AIDS: manteniamo la promessa”. Commemorando questa giornata, riflettiamo sulla maggiore fedeltà necessaria per fermare la pandemia.

Siamo profondamente preoccupati per l’estensione dell’HIV e dell’AIDS, con le condizioni di suscettibilità all’infezione e alla malattia, la sua diffusione e le sue conseguenze. Le statistiche ci presentano una storia devastante. Secondo il rapporto UNAIDS di quest’anno, 24,5 milioni di persone su una popolazione totale di 774 milioni che vive nell’Africa sub-sahariana vivono con l’HIV e l’AIDS. Quasi tutti i Paesi del subcontinente hanno un tasso di infezione molto superiore all’1% , la soglia dell’epidemia, e il tasso medio tra adulti dai 15 ai 49 anni è del 6,1%.

Nonostante i grandi sforzi a livello educativo, molte persone continuano ad essere ignoranti sull’AIDS o lo negano. Malgrado una maggiore disponibilità a livello di cure, il numero di persone che muoiono di AIDS continua ad aumentare. E nonostante i servizi prestati, molte persone contagiate e malate sono schiacciate in circostanze disperate.

Richiamando l’insegnamento di Papa Benedetto XVI quest’anno, noi Vescovi cattolici dell’Africa esortiamo chiunque a considerare la cause più profonde della pandemia. Non è una questione puramente medica. E’ necessario un approccio a livello di salute pubblica, ma non è sufficiente. Visto che la missione della Chiesa è affrontare la persona nel suo insieme e in tutte le dimensioni della sua vita, sentiamo la speciale responsabilità di rivitalizzare i forti valori morali nelle nostre società. Questo è ciò che ci porterà a una soluzione vera e sostenibile all’AIDS in Africa.

Le questioni sociali e il Vangelo sono inseparabili. I Papi recenti hanno insistito su questo per almeno 125 anni. Quando si offre alla gente solo conoscenza, abilità, competenza e strumenti tecnici, si dà troppo poco. Questo è stato sottolineato ancora dal nostro Papa, Benedetto XVI, quando ha affermato di recente:

“Il Dio di Gesù Cristo deve essere conosciuto, creduto ed amato, deve convertire i cuori, affinché anche le cose sociali possano progredire, affinché s’avvii la riconciliazione, affinché – per esempio – l’AIDS possa essere combattuto affrontando veramente le sue cause profonde e curando i malati con la dovuta attenzione e con amore”.

La comunità globale è stata dovutamente avvertita negli ultimi anni sulla tragedia della pandemia dell’AIDS. Ci sentiamo fortemente incoraggiati dai generosi impegni assunti per fornire le risorse necessarie per la battaglia contro questo temibile assassino. Esortiamo quanti hanno fatto queste promesse a ricordare la forte dichiarazione di Papa Giovanni Paolo II per cui le promesse fatte ai poveri sono un debito che deve essere pagato. Gli impegni devono essere rispettati. Le promesse devono essere mantenute in modo tempestivo, se vogliamo raggiungere qualche successo ragionevole nella battaglia. Il tema della Giornata Mondiale per l’AIDS di quest’anno è quindi molto pertinente: “Fermare l’AIDS: manteniamo la promessa”.

Da parte nostra, con i mezzi che abbiamo a disposizione, continueremo a offrire assistenza competente, amorevole e olistica. Educheremo e predicheremo instancabilmente. Continueremo a sfidare gli Africani come noi di ogni età e condizione a esercitare la propria responsabilità a livello personale e di comunità. Continueremo a invitare soprattutto i nostri leader, con le parole del Santo Padre, a un impegno condiviso a favore della giustizia e dell’amore. E continueremo ad accogliere l’aiuto generoso e rispettoso dei Governi, delle organizzazioni, dei corpi religiosi e dei benefattori privati.

Possa la nostra Santa Madre Maria, Regina dell’Africa e Salute degli Infermi, intercedere per noi presso il Trono di Grazia. Amen.

+ John ONAIYEKAN
Arcivescovo di Abuja, Nigeria
Presidente del Simposio delle Conferenze Episcopali di Africa e Madagascar (SECAM)
Giornata Mondiale per l’AIDS, 1° dicembre 2006

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ZENIT Staff

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