Concorsi pubblici: una doccia fredda per 50mila idonei

Votando l’emendamento 29810, la Commissione Bilancio del Senato potrebbe vanificare le attuali graduatorie, favorendo i precari e gli ex dipendenti delle Province

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Il possibile voto favorevole della Commissione Bilancio del Senato potrebbe già oggi vanificare l’idoneità di circa 40-50mila partecipanti a concorsi per la Pubblica Amministrazione in tutta Italia.

L’emendamento 29810 andrebbe infatti a smantellare la Legge D’Alia, n° 125/2013 – che tutela i vincitori dei concorsi pubblici – favorendo, invece, i precari, dal momento in cui, secondo la suddetta legge, le graduatorie delle amministrazioni centrali scadrebbero il 31 dicembre 2016, mentre i contratti dei precari, secondo l’emendamento sarebbero rinnovati fino al 2018.

Secondo il Comitato Unione Istruttori Amministrativi per Roma Capitale, l’emendamento in discussione, pregiudicherebbe il “ricambio generazionale”, visto che “i sottorganici della P.A. sono diventati vere e proprie voragini e quindi le assunzioni stabilite dall’emendamento non basterebbero a sopperirli”.

“Se viene approvato l’emendamento per noi idonei sarebbe la fine”, spiega a ZENIT Valeria Mancini, portavoce del Comitato. Agli idonei, inoltre, sarebbe impedito di “prendere accordi con le altre amministrazioni per proporre lo scorrimento delle graduatorie”.

La legge D’Alia sarebbe vanificata anche nel punto in cui stabilisce che non possono essere banditi nuovi concorsi se prima non sono state esaurite le precedenti graduatorie di idonei, a sostegno dei quali ci sono tuttavia varie sentenze del Consiglio di Stato e dei TAR.

La corsia preferenziale per i precari, entrati in Pubblica Amministrazione senza alcuna procedura selettiva pubblica, è ciò che desta maggiore rabbia negli idonei. “Praticamente si sta pensando a persone che non hanno diritti a rimanere nella Pubblica Amministrazione o a essere tutelati e non si pensa ai vincitori di concorso e agli idonei usciti da procedure selettive pubbliche ancora valide”, dichiara ancora Valeria Mancini.

“Sono tre giorni che stiamo manifestando sotto al Senato, nel tentativo di parlare con i parlamentari della Commissione Bilancio, per convincerli a non votare – aggiunge la portavoce degli idonei -. Stiamo cercando di confrontarci con senatori che non sanno esattamente qual è la posta in gioco, né che hanno chiaro come devono votare”. [L.M.]

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ZENIT Staff

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