Con Papa Francesco, per la Dottrina Sociale della Chiesa

Parte oggi, all’interno della Città del Vaticano, l’annuale appuntamento promosso dalla “Fondazione Centesimus Annus Pro Pontifice”

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“Società buona e futuro del lavoro: possono la solidarietà e la fraternità far parte delle decisioni riguardanti il mondo degli affari?”. Questo è il tema che caratterizzerà l’annuale appuntamento internazionale promosso dalla Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice. La conferenza, che si svolge all’interno della Città del Vaticano – nell’Aula Nuova del Sinodo (situata sopra l’Aula Paolo VI) – inizia oggi, 8 maggio, e termina il 10 maggio.

“Lo scorso anno, Papa Francesco, nel discorso rivolto ai membri della Fondazione, chiedeva di riflettere sugli spazi concreti che la solidarietà può avere nella vita economica. Abbiamo scelto di prendere questo invito come linea guida dell’incontro di quest’anno”, spiega Domingo Sugranyes Bickel, Presidente della Fondazione Centesimus Annus – Pro Pontifice, presentando l’iniziativa.  

La riflessione, animata da esponenti dell’accademia, imprenditori e rappresentanti del mondo ecclesiale, provenienti da diversi Paesi, partirà da una visione globale delle attuali tendenze economiche, con particolare riguardo alla questione della creazione di opportunità occupazionali. L’analisi, si concentrerà poi, ponendosi, una serie di quesiti, su questioni di primaria importanza, quali: la tendenza all’aumento delle differenze tra lavori molto qualificati da un lato e lavori poco qualificati dall’altro; diminuzione della fascia media, ossia degli impiegati e dei lavoratori tradizionali dell’industria; passaggio, dopo quasi un secolo, della percezione e misurazione delle disuguaglianze, fondata sul binomio, paesi sviluppati e sotto-sviluppati, a un’epoca dove le disuguaglianze si misurano all’interno di ogni paese.  

“Su questa tela di fondo, costituita da fatti nuovi e sconosciuti – prosegue il Presidente della Fondazione – approfondiremo cosa può significare la solidarietà o la mancanza di essa nell’economia e nella vita sociale, considerando la questione in termini teorici e pratici;  affrontando così, per esempio, temi come quello della lotta contro l’economia del crimine o quello  dell’organizzazione efficace di programmi di aiuto sociale. Analizzeremo, infine, come gli imprenditori considerano la solidarietà e la fraternità nella propria attività”.              

Tutto ciò sarà discusso in gruppi di lavoro, i cui risultati saranno restituiti in plenaria alla fine del convegno.

“Come responsabili di attività economiche – aggiunge Sugranyes Bickel – sappiamo che nelle nostre organizzazioni ci sono uomini e donne e non macchine o ‘enti meccanici teorici’, come il così detto ‘homo oeconomicus’, frutto di certe teorie classiche, elevate a ideologia. Lavoriamo con persone, cioè con esseri capaci di generosità e gratuità. Non basta che l’impresa sia eticamente responsabile e partecipativa. I problemi attuali superano il livello macro-economico e ci vuole un cambio di priorità a livello collettivo. In questo cambiamento – conclude il Presidente – la Dottrina Sociale della Chiesa può portare idee nuove, libere dai legami ideologici e al di là degli interessi di parte. A questa ambiziosa impresa ci invita Papa Francesco e noi cerchiamo di seguire il suo passo rapido”.   

Nel corso del 2014 la Fondazione ha in programma altri appuntamenti internazionali: un seminario a Dublino sulla riforma finanziaria e il Bene Comune e un incontro a New York dedicato all’urgente questione della povertà e della responsabilità di proteggere le popolazioni più deboli. Su tutto ciò, la Fondazione, intende realizzare un documento contenente le conclusioni e una serie di raccomandazioni da presentare al Santo Padre e diffondere presso università, organizzazioni economiche e centri studi.

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ZENIT Staff

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