Comunità di Sant’Egidio

CITTA’ DEL VATICANO, mercoledì, 7 giugno 2006 (ZENIT.org).- Riportiamo la descrizione della Comunità di Sant’Egidio contenuta nel “Repertorio” delle “Associazioni Internazionali di Fedeli”, che è stato pubblicato dal Pontificio Consiglio per i Laici.

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DENOMINAZIONE UFFICIALE: COMUNITÀ DI SANT’EGIDIO

DENOMINAZIONE CORRENTE: Sant’Egidio

FONDAZIONE: 1968

STORIA: La Comunità di Sant’Egidio nasce a Roma per iniziativa di Andrea Riccardi che, nel clima di rinnovamento del Concilio Vaticano II, comincia a riunire un gruppo di liceali, com’era egli stesso, per ascoltare e mettere in pratica il Vangelo. Nel giro di pochi anni la loro esperienza si diffonde in diversi ambienti studenteschi e si concretizza in attività a favore degli emarginati. Nei quartieri popolari della periferia romana inizia il lavoro di evangelizzazione che porta alla nascita di comunità di adulti. Dal 1973, nella chiesa di Sant’Egidio in Trastevere, la prima chiesa della Comunità, si dà il via alla consuetudine della preghiera comunitaria serale, che da allora accompagna la vita di tutte le comunità ovunque nel mondo. Nella seconda metà degli anni Settanta, la Comunità comincia a radicarsi anche in altre città italiane e, poi negli anni Ottanta, a diffondersi in Europa, Africa, America e Asia. Sin dalle origini, il servizio ai più poveri, alla dignità umana e ai diritti della persona caratterizza, assieme alla preghiera e alla comunicazione del Vangelo, la vita della Comunità che ha costruito forme di aiuto e di amicizia in mezzo a forme di povertà vecchie e nuove (anziani soli e non autosufficienti, immigrati e persone senza fissa dimora, malati terminali e di Aids, bambini a rischio di devianza e di emarginazione, nomadi e handicappati fisici e mentali, tossicodipendenti, vittime della guerra, carcerati e condannati a morte). I poveri sono compagni abituali della vita e dell’attività dei membri della Comunità, come amici e parte della loro famiglia. Ed è proprio questa amicizia che ha condotto Sant’Egidio a comprendere meglio come la guerra sia la madre di tutte le povertà, e dunque a un impegno esplicito a favore della pace. Il 18 maggio1986 il Pontificio Consiglio per i Laici decreta l’erezione della Comunità di Sant’Egidio come associazione internazionale di fedeli di diritto pontificio.

IDENTITÀ: La Comunità di Sant’Egidio è una famiglia di comunità radicata in differenti Chiese locali. Il termine “comunità” rispecchia, tra l’altro, un’esigenza di fraternità, tanto più sentita in quanto i membri della Comunità vivono appieno nel mondo, nella dispersione della vita delle grandi città moderne. L’amicizia è, così, tratto caratteristico di Sant’Egidio, sia all’interno, sia come attitudine di simpatia e attenzione verso il mondo e altre esperienze ecclesiali. Riferimenti spirituali della Comunità sono dagli inizi la prima comunità cristiana degli Atti degli Apostoli, l’amore preferenziale della Chiesa per i poveri, il primato della preghiera. Un senso marcato della misericordia di Dio per i malati e per i peccatori, la commozione di Gesù per le folle, il suo invito ad annunciare il Vangelo del Regno e a guarire ogni sorta di infermità si fanno normalmente alimento della vita e della spiritualità personale attraverso l’ascolto quotidiano della Parola di Dio e l’assiduità nella preghiera, personale e comunitaria. Il carattere laicale e la collocazione in grandi città ha portato a sviluppare una spiritualità più propriamente “urbana”, che ricompone la normale dispersione della vita quotidiana e le proprie responsabilità (familiari, professionali, civili) attorno al primato dell’evangelizzazione e del servizio. Un passaggio decisivo in questa ricomposizione è la preghiera comune serale, aperta a tutti coloro che vogliano parteciparvi.

STRUTTURA: Il governo della Comunità è affidato al Presidente, coadiuvato dal Consiglio di presidenza e da un Assistente ecclesiastico. Il Presidente e il Consiglio di presidenza sono eletti ogni cinque anni dall’assemblea generale dei rappresentanti di tutti i nuclei di comunità (nei Paesi in cui esistono più comunità e se ne ravvisa l’utilità, è nominato un Presidente nazionale).

DIFFUSIONE: La Comunità di Sant’Egidio è costituita da una rete di piccole comunità di vita fraterna, composte da circa 50.000 persone e diffuse in 72 Paesi così distribuiti: Africa (29), Asia (7), Europa (23), Nordamerica (8), Sudamerica (5).

OPERE: La Comunità di Sant’Egidio ha dato vita nei diversi Paesi a numerose opere di sostegno ai poveri. Oltre a mense, scuole di lingua per gli immigrati, centri in cui si distribuiscono aiuti, scuole pomeridiane per bambini, centri per portatori di handicap, centri per anziani, ambulatori medici e centri per persone con disagio psichico, la Comunità gestisce una scuola di pittura per disabili, case famiglia per bambini e adolescenti, case alloggio per malati cronici e per senza fissa dimora, case per anziani non autosufficienti, case protette per anziani parzialmente autosufficienti. A Sant’Egidio si devono inoltre la realizzazione di un ospedale per malati di tubercolosi in Guinea Bissau e la realizzazione in Mozambico di un centro nazionale di prevenzione e cura dell’Aids. Negli anni Novanta in seno alla Comunità sono sorti Il Paese dell’Arcobaleno (movimento per bambini e ragazzi), le Scuole del Vangelo (per adulti e famiglie), Viva gli Anziani (per la terza età), Gli Amici (per disabili e malati), Genti di pace (per i migranti). Alla Comunità sono anche collegate alcune organizzazioni non governative, che raccolgono iniziative di cooperazione allo sviluppo e di solidarietà, ad esempio in Kossovo, Albania, Salvador, Guatemala.

SITO INTERNET: http://www.santegidio.org

SEDE CENTRALE: Comunità di Sant’Egidio
Piazza S. Egidio, 3/a – 00153 Roma
Tel. [+39]06.585661 – Fax 06.5800197
E-mail: info@santegidio.org

[© Copyright 2006 – Libreria Editrice Vaticana]

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ZENIT Staff

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