Comunicato del Pontificio Istituto Missioni Estere sulla liberazione di p. Giancarlo Bossi

ROMA, venerdì, 20 luglio 2007 (ZENIT.org).- Pubblichiamo il comunicato diffuso dal Pontificio Istituto Missioni Estere in seguito alla liberazione di padre Giancarlo Bossi, il missionario rapito il 10 giugno scorso nell’arcipelago meridionale di Mindanao, avvenuta giovedì sera.

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Il Pontificio Istituto Missioni Estere, appresa con gioia la liberazione di P.Giancarlo Bossi, vuole esprimere la sua gratitudine anzitutto a Dio, per aver fatto ritornare a casa, sano e salvo, il suo confratello. Il Signore ha ascoltato veramente la preghiera intensa di tante persone, cristiane, mussulmane e di altre fedi religiose, che si sono unite alla nostra preghiera, in primo luogo il Santo Padre che ancora questa notte ha pregato per il nostro P.Giancarlo.

Molte sono state le iniziative di solidarietà sorte a sostegno della liberazione di P.Giancarlo. Sappiamo che altre sono ancora in corso. Che queste iniziative diventino occasione di festa, come è stato per i famigliari e in particolare la mamma Amalia che lo ha sentito al telefono il giorno del suo compleanno.

Il PIME ringrazia tutti coloro che hanno collaborato alla liberazione di P.Bossi, in particolare il Governo italiano, il Ministero degli esteri e l’Unità di crisi, il Governo filippino, la polizia e i leader locali.

Vogliamo ringraziare tutti di cuore e per tutti chiediamo al Signore la Sua benedizione e il dono della pace.

P.Gian Battista Zanchi, PIME
Superiore Generale

Roma, 20 luglio 2007

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ZENIT Staff

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