Come vorrei che fosse già acceso!

Meditazione quotidiana sulla Parola di Dio

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Lettura

Desideriamo commentare la lettura di Geremia insieme alla seconda lettura, tratta dalla Lettera agli Ebrei, con il ritornello del salmo, che così recita: “Signore, vieni presto in mio aiuto”. Il Signore, al grido di chi invoca, sempre ha risposto ed è venuto in aiuto: a Geremia, nella cisterna in cui era stato gettato e, nella Lettera agli Ebrei, allo stesso Cristo, che ha resistito alle lotte e ad ogni ostilità vincendo la buona battaglia della vita.

Meditazione

Il Vangelo di Luca di questa domenica ci consegna, potremmo dire, uno dei desideri che Dio ha espresso attraverso il Figlio suo Gesù. “Sono venuto a gettare il fuoco sulla terra, e quanto vorrei che fosse già acceso!”. È un’esclamazione di Gesù che, in qualche modo, rivela il grande desiderio di Dio, ma allo stesso tempo il suo grande rammarico perché, nonostante tutto, il fuoco che lui ha portato, quello dell’amore, ancora non ha acceso nulla. Queste parole di Gesù, se da un lato esprimono il desiderio profondo di Dio di portare questo fuoco per bruciare e, quindi, purificare e rinnovare, da un altro versante ci interroga sulla nostra vita, sul nostro modo di essere cristiani e sulla nostra consapevolezza di vivere un cristianesimo che sia autentico. Siamo consapevoli che Dio ha portato il fuoco sulla terra, ma siamo ancora toppo lenti nel lasciarlo bruciare nelle nostre singole vite, nelle nostre famiglie, sui nostri posti di lavoro, nelle nostre comunità. Il fuoco c’è, ma ancora non brucia niente! Non è una dichiarazione di sconfitta da parte di Dio; ma è uno sprone per noi a vivere il nostro cristianesimo in pienezza, in modo totale e totalizzante. Un cristianesimo tiepido, che non brucia in sé e attorno a sé, portando la purificazione e la possibilità di una vita nuova, è ancora schiavo di perbenismi e di compromessi spirituali con i principi dell’orgoglio personale, del bene a poco prezzo e di una fede ancora bambina. Un cristianesimo, invece, che brucia del fuoco dell’amore di Dio, è un cristianesimo che ha il profumo di una santità diffusa, capace di cambiare le situazioni, il mondo e, soprattutto, gli stessi cristiani.

Preghiera

Signore Gesù, guariscimi da tutte le mie tiepidezze spirituali e concedimi il dono di essere portatore e testimone vero del fuoco del tuo amore, che brucia ciò che tocca non per distruggere, ma per risanare e offrire possibilità di nuova vita, lì dove sistemi di vita illusoria sembrano aver tarpato le ali alla speranza.

Agire

Vorrei, nonostante le mie fatiche e contraddizioni, provare a mettere fuoco; il fuoco dell’amore di Dio, a partire dal mio cuore, per toccare le persone a me più vicine, passando negli ambienti della mia vita, fino ad arrivare ai più lontani.

*

Meditazione del giorno a cura di mons. Domenico Cornacchia, vescovo di Lucera-Troia, tratta dal mensile “Messa Meditazione”, per gentile concessione di Edizioni ARTPer abbonamenti: info@edizioniart.it

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ZENIT Staff

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