Come si possono difendere i "diritti umani" se si prescinde dal "diritto alla vita"?

La dichiarazione di Salvatore Martinez a sostegno della petizione “Uno di noi”

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Il Rinnovamento nello Spirito aderisce in modo convinto alla petizione europea Uno di noi, per la tutela dei diritti del concepito. “Riteniamo che sia indilazionabile la riaffermazione della dignità integrale e trascendente dell’uomo, a partire dallo stato di vita nascente, senza più assistere al perpetrarsi di riduzioni ideologiche ed etiche di senso”, ha dichiarato in una nota, Salvatore Martinez, presidente del movimento.

«Come si può parlare – prosegue Martinez – di “cittadinanza europea” se si discriminano, per convenzione e con convinzione, i cittadini che verranno? Si parla tanto di “difesa dei diritti umani”, ma come si può legittimamente ritenere che i legislatori e gli amministratori europei e italiani vogliano assicurare “i diritti ad una vita equa” se poi si perpetra l’ipocrisia di non volere difendere, a monte, “il diritto a venire alla vita”?».

«La vita è vita: sempre, comunque! Dovunque va difesa; da chiunque va promossa! Proprio perché la “questione sociale è divenuta radicalmente questione antropologica”, il RnS ritiene che solo attraverso un supplemento di passione umana si possa rilanciare una “cultura della vita”, su forti basi spirituali, a partire dai giovani, dai fidanzati, dagli sposi», conclude il presidente del Rinnovamento nello Spirito.

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ZENIT Staff

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